Anno
Aprile 1881.
III.
1EN
REDATTO DAI DOTTORI
MAGGI LEOPOLDO
ZOJA GIOVANNI
PROF. ORD. D' ANATOMIA E FISIOLOGIA
PROFESSORE ORDINARIO
DI
ANATOMIA
UMANA
COMPARATE
NELLA
R.
UNIVERSITÀ DI PAVIA
DE GIOVANNI ACHILLE
PROF. ORD. DI CLINICA MEDICA NELLA R, UNIVERSITÀ DI PADOVA
a
Ihqo gire
$,
PAVIA
Stabilimento Tipografico Successori Bizzoni
1881.
INDICE
dei lavori contenuti nei fascicoli del
l.
anno
del Bollettino Scientifico.
Fascicolo
I.
—
De Giovanni: Aspirazioni nel metodo della indaMaggi: La Morfologia.
Cattaneo: Cenni intorno ai Rizopodi.
Parona: Annotazioni di
gine clinica.
Grassi: Di una insolita sede dell' OiTeratologia e di Patologia comparata.
Comunicazioni dai Laboratori.
Insegnamento secondario
dium Albicans.
Notizie universitarie.
classico.
—
—
—
—
—
—
Fascicolo
II.
—
De Giovanni: Aspirazioni nel meZoja: Sulla testa di Bartolomeo Panizza.
todo della indagine clinica (cont.). - Cattaneo: Cenni intorno ai Rizopodi (coni).
-- Grassi: Di una insolita sede dell'Oidium albicans (cont. e fine).
Notizie uni-
—
versitarie (cont.).
Fascicolo
III.
e IV.
Maggi: Intorno alle Choturnie parassite delle branchie dei gamberi nostrali.
De Giovanni: Aspirazioni nel metodo della indagine clinica (cont. e fine).
Sopra una
Tenchini
Zoja: Sulla testa di Bartolomeo Panizza (cont. e fine).
Cesar is: Sulla comuniparticolare disposizione dei nervi palmari nell'uomo.
cazione interauricolare del cuore negli adulti. — Cattaneo Cenni intorno ai Rizopodi (cont. e fine). — Cattaneo: Sul significato morfologico dalle parti esteriori del Metoro. — Comunicazioni dai Laboratori.
—
—
—
—
:
:
Fascicolo V.
De Giovanni: Di alcuni fatti clinici concernenti la patologia del cuore e del
- Maggi: Sopra una varietà della Cothurnia pyxidiformis D'Udek. —
ventricolo.
—
Maggi: Della primitiva oriCattaneo: Schizzo sull'evoluzione degli organismi.
Maggi: Corso libero di protistologia medica.
Zoja: Corso
gine degli organi.
antropologia
applicato
alla
medicina
legale.
Notizie universitarie.
libero di
—
—
—
Fascicolo VI.
—
—
mesoplasma negli
esseri unicellulari.
De Giovanni: La morfologia
Cattaneo: Gli individui organici e la morfologia.
Maggi: Ine la Clinica.
torno all'importanza medico-chirurgica dei Pratisti.
C. Parona: Sulla Pigomelia
Notizie unidei vertebrati. -- C. Parona: Di un nuovo crostaceo cavernicolo.
Maggi:
Il
—
—
—
versitarie.
Fascicolo VII.
Tenchini: Di un nuovo muscolo soprannumerario (costo-omerale) del braccio
umano. Con una tavola. — Gruber: Intorno ai Protozoj italiani. — Zoja: L'Appendice della glandola tiroidea. — Maggi: Di una nuova Amibina. — Comunicazioni
dai Laboratori.
—
Notizie universitarie.
—
Notizie varie.
Fascicolo VIII.
—
—
AVVISO.
Cattaneo: L'Unità Morfologica e i suoi Multipli.
Maggi: Intorno
al Ceratium furca Clap. e Lach., e ad una sua varietà.
Comunicazioni dai Laboratori.
Necrologio.
—
—
Prezzo degli otto Fascicoli
L
6 -
Prezzo
di
ciascun Fascicolo separato
L !
Anno
Num.
Aprile 1881.
III.
1.
Bollettino Scientifico
REDATTO DAI DOTTORI
PROFESSORI ALL'UNIVERSITÀ DI PAVIA
E
PROFESSORE ALL'UNIVERSITÀ
Abbonamento annuo
»
Italia L.
Estero
»
Un numero separato
Un numero arretrato
»
.
.
.
.
S
IO
DI
PADOVA
Si pubblica in Pavia
Corso Vittorio Emanuele N. 73
»
2
»
-4 Ogni
num."
è
di 32 pag.
Esce quattro volte
all'
anno du-
rante il corso delle lezioni universitarie. - Gli abbonamenti si
ricevono in Pavia dall'Editore e
dai Redattori.
DELLE PUBBLICAZIONI PRESENTATE IN DONO
SI
FARÀ UN CENNO
SOMMARIO
DE-GIOVANNI Studj morfologici sul corpo umano a contribuzione della clinica.
- ZOJA: Studj sulle varietà dell'Atlante. - MAGGI Intorno ai Protisti ed alla
'.
:
MAGRETTI: Esame microscopico del prodotto di
alcuni Meloidi. - MAGRETTI Intorno ad alcuni casi
loro classificazione (cont.). -
secrezione particolare in
albinismo negli invertebrati. - Bibliografia. - Rivista. - Notizia.
:
d'
STUDI MORFOLOGICI SUL CORPO UMANO
A CONTRIBUZIONE DELLA CLINICA
del Prof. A.
DE-GIOVANNI.
Nota
2.
a
Nella Nota precedente (V. questo Bollettino Anno 2.° N.° 1-1880)
toccando dei rapporti che passano tra lo sviluppo del torace e
la tisi
sia
polmonale
,
diceva che, malgrado la capacità del torace
normale ed anche superi la media normale, pure negli insi manifestano la valetudinarietà
e la tisichezza pol-
dividui
monale.
Questo mio risultato ottenuto applicando l'antropometria alle
indagini della patologia clinica, avvalorai con ulteriori osservazioni e concorda perfettamente con quello che Benehe di Marburg ha ottenuto mediante le sue ricerche istituite sui cadaveri
(Constitution
1881
—
p.
und
47).
constitutionelles
Kransein des
Menschen
—
2
di un memoderna Mor-
Trattandosi dell'applicazione alla patologia clinica
todo d'esame che vo studiando dietro
fologia, credo utile di segnalare al
dei risultati miei con
una conferma
come eccitamento a procedere
a
concordanza
lettore la esatta
quelli del citato Autore,
siderare questi ultimi, non solo
dio
principi della
i
dovendosi
dei primi,
nuove ricerche
sul
con-
ma
ezian-
medesimo
indirizzo.
In
questa Nota
2.'
passo ad indicare alcuni altri rapporti
morfologici dai quali può desumersi un concetto fisiologico relativo agli individui,
sempre mirando
allo scopo
di
riconoscere
la particolare morbilità dei medesimi per meglio spiegare la pa-
togenesi delle infermità,
opportunità
Stando
le
singolarità sintomatiche, non che la
di certi spedienti curativi.
ai risultati delle
misurazioni vedo che
distinguersi in tre tipi morfologici come
ci
tisici
i
possono
indica la seguente
tabella.
Diversi tipi morfologici delle tisi
DEL CORPO
MISTJKE
164
166
182
»
177
179
193
»
81
81
87
»
15
15
19
»
17
19
185
»
14
14
165
»
24
26
245
C.
Circonferenza del torace
(
Linea xifo pubica
dell'
»
(1)
delle
ombelico-pubica
arto superiore
»
.
inferiore
.
.
.
»
73
73
%
78
.
.
.
»
85
85
%
83
Denomino diametro trasverso
mani a braccia aperte.
Se confrontiamo tra di loro
la distanza fra gli apici
i
suindicati
importanti differenze, nel mentre che
fondamentale
—
j
\
(
Lunghezza
xifo ombelicale
III.
II.
I.
si
tipi,
dei due
medi
emergono
in un
uguagliano
delle
fatto
cioè nell' avere tutti tre uno sviluppo toracico
relativamente inferiore alle esigenze dell'intero organismo, seb-
bene
rappresentante la sola periferia del torace sia ben
la cifra
anco superiore alla media.
Le differenze sono queste:
tipo
Il
a cui diffetta
1."
il
relativamente a questo
torace,
ventre offre uno sviluppo proporzionato
tipo 2.° a cui
Il
pure
diffetta
torace, relativamente a questo
il
lo sviluppo del ventre è maggiore
tipo 3.° insieme con
Il
cico,
un
il
;
;
sviluppo tora-
relativo diffetto di
presenta pure lo sviluppo del ventre, relativamente
race e allo scheletro in generale, minore degli
al to-
altri.
In altri termini può dirsi che se è carattere morfologico del
tisico portare
un torace meno sviluppato
essere secondo
quali
il
che dovrebbe
pure v'hanno
dati della morfologia,
i
di quello
tisici
nei
ventre a) o sta in proporzioni col torace e come questo
è inferiore alle esigenze dell'organismo;
—
b) o sta in
propor-
zioni maggiori del torace, quindi più proporzionato alle esigenze
—
dell'organismo;
torace
e
o sta in proporzioni
e)
inferiori
rispetto
al
quindi anche più di questo è inferiore alle esigenze
dell'organismo.
Se ora traduciamo queste frasi nella loro espressione
fisio-
logica conviene ammettere:
Che
vi
sono individui nei quali la funzione respiratoria de-
sangue è scarsa
bole, quindi la ossigenazione del
e
nei quali la
funzione digestiva ed assorbente è pure scarsa;
Che
mentre
in altri
scarsa e forse anche più scarsa la fun-
è
zione respiratoria, è sufficiente invece la funzione digerente;
Che
altri infine
presentano
anche più scadente dei primi
sì
la funzione respiratoria che la funzione digerente.
Torniamo ancora alla
tabella,
e
soccorrendoci dei
numeri,
riproduciamo mentalmente l'uomo da cui vennero tolti. Ebbene
ci si presenteranno tre individui tutti tre aventi una taglia,
una corporatura
differente; fra
quello in cui meglio
si
i
tre designeremo l'ultimo
accentuano
le
come
forme che appartengono
soccombere alla tisi; il secondo può colle sue
forme indurci a sperare che sarà salvato dalla consunzione; il
primo ci lascierà incerti e lo collocheremo fra i sospetti.
ai predestinati a
Basandomi su questi
quelli per cui
confondono,
io
i
tre
tipi
mi sento
indizi
si
morfologici, e specialmente su
avvicinano intimamente, se non
si
modo per
il
tratto
ad investigare
il
quale la relativa deficienza di sviluppo del torace è nei
tisici
4
fondamento alla loro peculiare morbilità; ed inoltre, riflettendo
come
al
fra di loro
i
suddetti tipi
si
terpretare
Ma
sono tratto
argomenti per in-
differenziano,
derivare da queste morfologiche differenze
gli
varianti nosologiche.
le
su questi due
difficilissimi,
quanto importantissimi punti
della storia naturale della tisichezza polmonale, dovrò disertare
in altra occasione.
Ora voglio invece rilevare qualche altra circostanza morfomi è sembrata alla sua volta di non lieve im-
logica, la quale
—
portanza.
Eccola: se
confronta
si
1'
altezza
scheletrica
con
diametro trasverso negli individui che rapprefisiologico
inappuntabile, come pur troppo! rado
il
tipo
sentano
assai si incontra, troviamo che 1' una uguaglia l'altra; e ciò
l'ampiezza del
hanno pur
fatto noto gli anatomici. Invece le
medesime dimen-
sioni offrono delle ineguaglianze in moltissimi individui e finora
quelle che ho constatato fanno ammettere, che in questi casi
diametro trasverso superi l'altezza personale.
alla
è
tisichezza
polmonale
la
il
— Nei predisposti
prevalenza del diametro trasverso
più o meno cospicua e non manca in nessun caso che ho esa-
minato.
Devo poi tosto soggiungere, che questa circostanza morfologica, perchè non s'incontra esclusivamente nei predisposti alla
tisi polmonale, non può essere presentata come attributo speciale a tali individui. Per lo contrario devesi tenere in conto
di una espressione anatomica riferibile a certe condizioni fisiologiche, che possano rinvenirsi anche in altri individui, i quali
avranno coi primi delle attitudini funzionali che si corrispondono.
Anche
constatare quali siano queste
il
sarà compito
di altre indagini. Intanto,
attitudini funzionali
posta la
tesi, ci
basti
accennare che, stando ad alcuni indizi, si potrebbe credere, che
la prevalenza del diametro trasverso esprime pure la condizione
dell'
erettismo individuale od un certo
quale predominio della
innervazione spinale. Se ciò verrà confermato, sarà quasi
cato
sti
il
costante reperto fra
individui è
i
tisici,
giustifi-
perchè, come è noto in que-
sommamente frequente trovare V erettismo nervoso
ed altre funzionali capacità nervee, per cui è già stato dai pratici
avvertiti
monale
il
rapporto che
passa tra la malattia consuntiva pol-
esuberanza delle funzioni nervose generali
Su questa specialità in vero ho raccolto altri fatti
e la ricordata
o parziali.
che tra breve saranno resi di pubblica ragione.
5
Nella già ricordata Nota
l.
considerando
a
il
rapporto
di svi-
luppo tra l'altezza scheletrica e la carità del torace, ho detto
che pareva potersi ammettere che il relativamente maggiore sviluppo di questo predispone ad altra malattia di petto ben diversa
dalla tisichezza. Infatti sulla storia
morbosa degli individui,
considerazione, troviamo
lora presi in
Torniamo all'argomento premettendo
sofferenze
le
al-
cardiache.
la seguente tabella.
Tipi morfologici di cardiopatici
MISUBE DEL CORPO
IL
I.
III.
C.i 158
165
160
Diametro trasverso
»
158
177
174
Circonferenza del torace
»
88
85
80
Altezza dello sterno
»
16
17
16.
»
16
19
18
»
16
14
14
»
26.
27
26
i
Linea xifo pubica
xifo ombelicale
.
!
(
ombelico-pubica
Diametro biliaco
Lunghezza
dell'
arto superiore
inferiore
»
»
Confrontiamo
giore sviluppo
race,
5
i
—
tipi.
.
.
»
68.5
78
74
.
.
.
»
80
90
85.
Si
torace
del
.
i
5
somigliano nei rapporti di mag-
primi due;
il
terzo presenta
il
to-
quanto a sviluppo, normale.
Dunque pare che
se
i
predisposti alla cardiopatia
sogliono
avere un eccedente sviluppo toracico, tuttavia anche quelli che
l'hanno in proporzioni normali possano andarne
I tre
differenziano fra di loro
tipi
diametro trasverso, essendo nel
2.
1.
di
per
ciò
affetti.
che riguarda
il
proporzioni normali, nel
prevalente, nel 3. ancor più prevalente; e credo
che la pre-
valenza in questi ultimi possa riguardarsi anche maggior di
quello che apparisca dalle
stesso tipo
è,
cifre,
quando si rifletta che nello
manchevole il diametro
rispetto agli altri, alquanto
del torace.
Differenziano
dell'addome;
che nel
1.
—
i
tre
tipi
per quello che
concerne la cavità
tenuto calcolo delle altezze scheletriche,
l'addome
è
più ampio che nel 2., e che nel
lativamente ed assolutamente meno ampio.
si
vede;
3. è re-
I tipi
che ho presentato, come è facile a supporsi, non sono
gli unici
che s'incontrano nella pratica, nella stessa guisa che
non sono gli unici che si incontrano quelli fatti conoscere della
tisi; ma come a costituire la predisposizione alla tisi vale quell'insieme di circostanze morfologiche adombrate nei noti rapporti
fra torace
e
altezza scheletrica,
sizione alle malattie cardiache
così a costituire la predispo-
valgono
differenti
i
E
indicati fra torace e altezza scheletrica.
rapporti
or
nella stessa guisa che
nelle relazioni variabili tra lo sviluppo del torace e quello dell'
addome
lità
moda-
e delle estremità sta la ragione delle varianti
cliniche
della
variabili relazioni
tisichezza polmonale;
tra lo sviluppo
delle
così
altrettanti
nelle
indicate parti sussiste
causa delle variabili forme cardiopatiche.
Se non che, ragionando ora specialmente su questa, è mestieri
avvertire che dal punto di vista morfologico, bisogna distinguere
la
le infermità
cardiache a seconda che sono da nevrosi, da endo-
cardite reumatica pregressa, oppure da endarterite.
apre
il
varco ad altre ricerche, sulle quali in
E
altra
qui
ci
si
occasione
quanto mi sia dato raccogliere. Ora dico solo che tali
ricerche sono necessarie, perchè è bene diversa la patogenesi di
una nevrosi, dalla patogenesi di una affezione reumatica e della
patogenesi di una endarterite primitiva. Qui vedonsi in campo
funzioni e coeficienze che, essendo pur sempre il risultato di
riferirò
atteggiamenti morfologici particolari, è da credere che
bano manifestare con caratteri propri.
Intanto da ciò che ho esposto, e che mi
giornaliera esperienza, derivo:
alla tisi
polmonale
—
che
il
è
si
deb-
confermato dalla
tipo della predisposizione
è rappresentato dalla deficienza dello sviluppo
toracico relativo alla quantità di sviluppo scheletrico; - che
della predisposizione alle malattie cardiopatiche è
dal relativamente maggiore sviluppo del torace;
il
tipo
rappresentato
— che questi
tipi
modificano considerali in rapporto collo sviluppo delle altre parti
ricordate e che nelle modificazioni dei suddetti tipi sta la ragione
si
fisiologica delle varietà cliniche delle malattie cui si riferiscono ;
—
finalmente che nelle stesse condizioni morfologiche per cui
ordiscono
i
tipi costituzionali stessi e le
si
loro varianti sta la ra-
gione fisiologica la quale spiega la singolarità sintomatica di ogni
una malattia qualunque accidentale.
Le ultime due proposizioni non emanano necessariamente
caso concreto durante
fatti
dei
premessi; sono bensì frutto della mia osservazione giorna-
liera,
che ora non posso che asserire; del resto sono una logica
naturale conseguenza delle proposizioni che
le precedono.
Resta ora da dimostrare come nei due tipi morbosi fondamentali sopra indicati le intime condizioni anatomo-fìsiologiche
talmente si combinino fra loro da generare là, la tisichezza pol-
e
monale, qui la cardiopatia.
Ma prima
di
accostarmi a questa
la
ho bisogno
tesi
di
premet-
morfologiche, intorno alle quali verserà
tere altre particolarità
Fota seguente.
A\rà scorto il lettore, che tanto in questa quanto nella Nota
precedente, non ho mai tenuto conto dell'età degli individui di
cui presento i dati morfologici. Ciò venne notato dal Beneke senza
muovermi alcun appunto, ma in modo che lascia credere essere
l'ommissione circostanza .capace di scemare forse
d'alquanto
il
valore de'raiei risultati:
Avvertirò: primo, che ho
sempre discorso
di
fatte su persone adulte o prossime alla vecchiaia;
osservazioni
—
secondo,
che da non poche osservazioni sono portato nella convinzione
essere
la
risultanza dell'antropometria
dente affatto dall'età.
gazza
—
in
ogni caso
indipen-
che in una ra-
In proposito ricordo
mentre io diffidava delle indicazioni venutemi
dalle singole misure e dei rapporti loro, procedeva ad un diagnostico che mi veniva poco dopo smentito, sicché allora rifatta
la misurazione del corpo, e riconstatata la medesima cifra, che per
lo innanzi, mi arresi alla eloquenza dei fatti e conclusi che la
diffidenza mia era una incoerenza in cui mi avea spinto il timore
di essere forse sistematico nel volere soverchiamente applicare.
Invero, essendo, a mio avviso, i principi generali della morfologia, da cai presi le mosse per combinare il mio programma
di
di
11
anni,
antropometria clinica, indiscuttibilmente veri,
i
fatti
morfolo-
devono essere eguali tanto in un individuo nella età della fanciullezza, quanto nell' individuo giunto
alla pubertà, alla giovinezza, ecc. Quindi il tenere calcolo della
gici a cui si riferiscono
età potrà essere necessario
caso concreto
quando
si
intenda
di
applicare nel
esame a scopo diagnostico;
ma non è necessario quando si tratta di argomentare sui dati
morfologici per derivarne risultati che ancora non si conoscono.
i
risultati del nostro
Si sa che la costituzione dell'individuo
versare
le differenti età; e colla
si
costituzione
modifica coll'attrasi
modificano del
rapporti morfologici. Questo fatto, riconosciuto
dal memediante
le
severe
indagini
anatomiche,
Beneke
sue
condesimo
ferma il mio convincimento.
Tuttavia mi farò un dovere di raccogliere anche i dati morfologici distinti secondo le età perchè si veggano in altra guisa
pari
i
avvalorate
leggi fondamentali della organizzazione colle quali
le
armonicamente concorrono
dati stessi morfologici a tratteggiare
i
ed al clinico gli attributi individuali, normali e pa-
al tisiologo
tologici.
1
Torno all'argomento della tisichezza polmonale per
dire
due
sia
oggi
sole parole sulla parte terapeutica.
Sebbene
il
processo che da luogo alla consunzione
ritenuta guaribile dalla pluralità dei patologici, quindi la sua
diagnosi non sia più, come un tempo, quasi una
morte, pure non
condanna a
potrà scordare che è pur sempre uà processo
quando meno si crede, imperversa e fiacca tanto
più tenere quanto le più resistenti esistenze. 11 perchè l'esito
diabolico,
le
si
quale,
il
della cura offre minori probabilità
di
che
quelle
si
potrebbero
concepire, lasciandoci sedurre dalla idea della guaribilità, o
parabilità del processo morboso. Anzi
esperienza che assai volte
ri-
è detto dalla più volgare
capita la peggio
ai
poveri
infermi,
perchè non vennero sottoposti per tempo alla cura.
Ma
—
E
i
—
mi chiedo:
E quando la deve incominciare questa?
medicamenti possono supplire realmente a quelle parti-
io
colari circostanze morfologiche, delle quali soltanto
può venire
completa salute dei pazienti ?
Alla seconda domanda rispondo no recisamente:
i
medicamenti valgono a minorare alquanto le avviate sofferenze; oppure
la
—
a moderare qualche elemento costitutivo del processo morboso;
ma
contro
i
fatti
morfologici sono impotenti; e tanto più lo sono
quanto più la malattia
si
trova già progredita nella sua varia-
bilissima carriera.
Io quindi penso
che la cura più efficace che può
agli individui è la più rigorosa
che la malattia dia l'allarme,
ma
si
sizione che presentano gli individui,
quella particolare
modalità
di
proporsi
cura profilattica. Non attendere
conviene, nota la predispoavviarli
a
quel regime, a
ginnastica e di educazione,
che
favorisca lo sviluppo individuale, cioè le modificazioni morfolo-
giche
dalle
quali
dipende
il
cambiamento
della
morbilità.
—
Credo che sarebbe la migliore delle istituzioni, sotto questo riguardo quella che si prefìggesse di bandire tanti pregiudizi per
cui si abborre dalle famiglie dal riconoscere decisamente le predisposizioni dei
mano mano
ogni anno,
credo che questa istituzione indurrebbe
e
figli,
nell'abitudine
p. es.,
differentemente operarsi
occupazioni
ora
si
di
far esaminare
figli
i
a tutte
età
le
per determinare come in ciascuna di esse debba
coli' arte
educativa
e
colle giornaliere
allontanare la temuta insorgenza.
affine di
—
Se
vede giovare la cura profilattica intrapresa nella maggio-
ranza dei casi troppo tardi, certo deve giovare la profilassi assai
per tempo applicata per diminuire la probabilità della malattia
costituzionale.
Io dimando ai medici coscienziosi i quali dirigono li stabilimenti dove si mandano gli sciagurati colpiti dalla tisichezza
polmonale, per avere la più autorevole delle informazioni. Tutti
mi diranno, che la cura profilattica tanto più giova quanto più
incipiente è la malattia; e che per quanto giovi*non giova tanto
da impedire assolutamente
la
riproduzione
dei
fenomeni mor-
bosi.
Ma
v'ha di più:
quelle
forme
di
tisichezza polmonale
che
guarirono, sebbene malamente col benefizio della cura profilattica,
sono per
me da
considerarsi
come
analoghe che guari-
le
—
scono senza dell'intervento della cura medesima:
ma quelle
modificano
si
cicatrizzano,
che si
e
per un cambiamento formale
nelle relazioni morfologiche dell'organismo.
Con questo voglio
dire che per
è quella che deve farsi
morboso,
ma
me
la
quando ancora non
vera cura profilattica
è in atto
il
processo
è sospettabile per l'avvenire, ed evitabile colla igiene
dei corpi secondo
principi della Morfologia.
i
SULLE VARIETÀ DELL'ATLANTE
STUDII
del Professore
Le varietà che
si
GIOVANNI ZOJA.
osservano nell'Atlante sono numerose e
riferiscono o alla totalità della vertebra, vale a dire al
e al peso,
le
oppure a qualcuna delle sue parti. Queste ultime sono
più frequenti e
Il
si
volume
volume
le
più singolari.
è solitamente in
rapporto diretto col peso dell'Atlante
10
può variare, come accade
e
osservare in altri organi, o per
di
eccesso o per difetto, avuto riguardo alle misure medie da noi
altra volta stabilite
(*).
Queste varietà
aggirano ordinariamente
si
in una cerchia ristretta e in generale si tengono in relazione col
maggiore o minore sviluppo della testa e dell' apparecchio mu-
scolare della regione: talvolta però
osserva che l'armonia dello
si
sviluppo di questi organi non è rigorosamente mantenuta.
Fra
gli
Atlanti più sviluppati che ho visto noterò quello che
apparteneva ad uno sconosciuto,
In questo Atlante la
somma
non potei avere il cranio.
misure esterne era eguale a
di cui
delle
mill. 160, così distribuiti:
Diametro verticale
mill. 21
.
»
trasversale
»
90
»
antero-poster.
»
49
Pesava grammi
12.
quindi 20 mill.
Nell'insieme delle misure eccedeva
grammi nel peso.
uomo di circa 40 anni
le
medie
ordinarie, e tre
In un altro
l'Atlante aveva le seguenti
dimensioni esterne:
Diametro verticale
autero-poster.
»
la
somma
delle
Fatti
23
88
»
47
quali misure
peso era di grammi 11.
grammi
»
mill.
.
trasversale
»
corrisponde a millimetri 158;
teschio
Il
di
il
questo individuo pesava
695.
i
confronti
debiti
vede che
si
le
misure
di
questi due
Atlanti stanno in rapporto tra di loro, sulla base delle medie,
con sufficiente esattezza.
Nel secondo individuo, uomo di 40 anni, lo stesso rapporto
il peso dell'Atlante e quello del teschio.
regge anche tra
In
un giovane
luppato (eccone
di
le
26 anni trovai pure
misure esterne:
Diametro verticale
»
»
Somma
»
autero-poster.
delle
misure
e che pesava grammi 12;
(1)
mill.
.
trasversale
Anno
II.
e
N.
il
2.
svi-
24
86
48
158)
»
— ma
Sui rapporti tra l'Atlante
(Bollettino Scientifico,
»
est.
un Atlante molto
il
teschio di questo individuo era
cranio
nell'uomo ed
Pavia, Luglio 1880;.
in
alcuni animali.
41
relativamente poco sviluppato e molto leggiero, pesava cioè soltanto 487 grammi.
—
Il
rapporto quindi che passa tra
il
peso
dell'Atlante e quello del teschio pone quest'individuo tra l'orso
e
il
cavallo, e però molto distante dai propri simili.
avevano soltanto alcune misure superiori alle
medie, mentre conservavano le altre pressoché normali. Così la
Altri Atlanti
massima larghezza (diametro trasversale esterno) dell'Atlante,
dopo il caso precedentemente citato, era di 89 millimetri, e fu
veduta in un adulto, probabilmente di uomo, di cui non potei
esaminare il teschio, mentre le altre misure ed il peso stavano
assai presso alle medie.
massimo diametro antero-posteriore esterno raggiunse i millimetri 50; ne vidi due esemplari amendue in uomini di 30 anni,
Il
nei quali l'Atlante aveva anche gli altri diametri superiori alle
medie,
ma non
tutte nelle stesse proporzioni.
massima dell'Atlante fu di 26 mill. e l'unico esempio
fu trovato in uno degli uomini di 30 anni citati qui sopra.
L'altezza
Queste misure così alte sono piuttosto rare, mentre invece discendendo si trovano molti esemplari che presentano infinite varietà e combinazioni, delle quali non credo di occuparmi qui distesamente.
Il peso massimo riscontrato nell'Atlante fu di 13 grammi ed
una sol volta in individuo sconosciuto: in quattro uomini pesava
12 grammi, in sei, pure uomini, grammi 11; e così discendendo,
mentre il peso diminuisce e s'avvicina alla media, il numero degli
esemplari aumenta.
Il
difetto totale di sviluppo dell'Atlante nell'adulto è
meno
fre-
quente e meno manifesto della sua maggior grandezza. In proposito notai che tutti gli Atlanti i quali avevano una somma di
misure esterne ai di sotto di mill. 128, o non erano ancor giunti
a completo sviluppo, o presentavano qualche arresto di sviluppo
parziale in questa o in quella parte.
Di questa misura minima totale trovai tre esemplari, tutti in
donne, una delle quali morta a 101 anno. L'Atlante di questa
stessa donna e quello di una giovane dì 18 anni presentavano
anche il minimo diametro trasversale esterno, pari a mill. 66.
Il
minimo diametro antero-posteriore esterno
fu di mill. 39,
tre volte e tutte in donne, nelle quali anche gli altri
dell'Atlante erano al disotto delle medie.
diametri
12
minimo diametro verticale era di millimetri 14 e venne osservato una sola volta nell'Atlante di una donna di 25 anni. Riguardo al diametro verticale trovai non infrequenti volte delle
II
differenze di uno, e fino a tre mill. confrontando
col sinistro.
— In
questi casi
il
lato
destro
altezza maggiore m'apparve più
1'
frequente a sinistra.
peso minimo fu di 5 grammi, ed osservato due volte in una
vecchia di 101 anni ed in una ragazza di 18 anni.
Il
Fra
le
medie
e
queste misure minime vi sono gradazioni pres-
soché simili a quelle che notansi tra
medie stesse
le
e le
misure
massime.
Riguardo all'ampiezza del foro vertebrale dell'Atlante, desunta
somma dei due diametri antero-posteriore e trasversale in-
dalla
ma
terno, vi sono differenze piccole in senso assoluto,
mente
La massima ampiezza
scontrata una sol volta
relativa-
considerevoli.
di questo foro
fu di 68 millimetri,
ri-
un uomo di 30 anni, nel quale diametri interni dell' Atlante erano amendue di 34 millimetri. A
quest'Atlante corrispondeva un foro occipitale la somma dei cui
in
i
diametri era pari a mill. 72.
In tutti
gli
altri Atlanti nei quali trovai l'area del foro ver-
tebrale d'una misura superiore alla media, quella maggior am-
piezza dipendeva dall'aumento d'uno dei diametri,
somma non
si
raggiunsero più
i
ma
dalla loro
68 millimetri del caso pre-
citato.
L'area più ristretta del foro vertebrale dell'Atlante venne tro-
vato in una donna di 30 anni: in questa la
metri era eguale
somma
dei due dia-
a mill. 52, ed è singolare la coincidenza della
dei due diametri interni [26 millimetri ciascuno), che
danno un indice interno preciso a quel caso nel quale il foro
vertebrale dell'Atlante raggiunse la massima ampiezza. Il foro
occipitale del cranio di questa donna era pure ristretto in proporzione, la somma de' suoi due diametri era eguale a mill. 56.
Per abbreviare non noto le gradazioni intermedie, e così passo
parità
sotto
silenzio
tutte
le
differenze
esterni che interni dell'Atlante,
che
presentano
quantunque non
gli
indici
sì
privi d'interesse
scientifico, per venire alle
Anomalie riguardanti
Queste sono,
plicate.
le
varie parti dell'Atlante.
lo ripetiamo,
numerose,
e
molte volte anche com-
13
Neil'
esame procederemo
col
seguente ordine
archi, apofisi
:
articolari, apofìsi trasverse, fori.
a)
Varco
Archi.
anteriore, che è schiacciato nel senso antero-posteriore,
ed incurvato da destra a sinistra, colla convessità rivolta
non
vanti, più alto che grosso, generalmente
né grandi anomalie. Talvolta aumenta
offre
all'a-
né frequenti,
sue dimensioni, ed in
le
allora solitamente tutto l'Atlante presentasi più voluminoso e più
robusto.
Il
tubercolo anteriore in questi casi
più saliente, e non di rado sporge in
si
basso ed
fa
all'
d'ordinario
avanti per
terminando come una specie di spina un
,
smussata analogamente a quello che osservasi nel Gorilla.
qualche millimetro
po'
La faccetta articolare per l' odontoideo è più o meno larga e
profonda a seconda dello sviluppo dell'organo che vi corrisponde.
Talvolta questa faccetta è circondata da un orlo rugoso più o
meno
sensibile.
Qualche volta poi l'arco anteriore
tutto o in parte coll'osso occipitale,
si
unisce solidamente in
come indicheremo più
avanti.
Nell'adulto non trovai mai l'arco anteriore diviso in due, parti
per mancato sviluppo; ciò fu nondimeno osservato da Sommering
—
(l)
un'anomalia assai rara. In
di nove anni vidi
anch'io l'arco anteriore sulla linea mediana era ancora separato
in due parti.
Qui probabilmente trattasi solo di ritardato
e
ultimamente da Colomiatti
due giovanetti però uno
di
(2):
sette
è
e l'altro
—
sviluppo.
L' arco posteriore
ha generalmente minore altezza ma maggior
alla linea me-
spessore dell'arco anteriore: nelle parti laterali
diana frequenti volte
"è
è
cilindroideo, alle estremità esterne invece
fortemente schiacciato d'alto in basso.
È precisamente
parte superiore di queste estremità o radici che
cisura superiore foggiata a gronda. Talvolta
od un tubercolo uncinato, limita
(1)
Sulla struttura del corpo umano.
Crema
(2)
1818,
Tom.
Sopra alcuni
1.,
9.
trova
una cresta
alla
l'
in-
saliente
indietro l'incisura stessa.
Traduzione del Dott. G. B. Duca,
pag. 218.
vizi di
Torino, 1876, pag.
—
all'
si
conformazione del cranio
e dalla
colonna vertebrale ecc.
14
Tale salienza in alcuni casi s'innalza alquanto e
si
ad altra sporgenza pure frequente e sempre più lunga che
fino
vien contro dalla parte alta e posteriore dell'apofisi articolare
le
superiore corrispondente, ed in allora la incisura
un
si
converte in
foro, del quale parlerò fra poco.
tubercolo posteriore presenta delle grandi varietà, talvolta
Il
meno manifesto
è
unisce per-
dell'anteriore, e
quando
è
ben sviluppato
si
volge orizzontalmente all'indietro o s'incurva anche alquanto per
guardare
in alto. Talvolta
una spina semplice
precisamente
i
o
questo tubercolo assume la forma di
biforcata,
nel
qual
ultimo caso ricorda
processi spinosi delle altre vertebre cervicali
(1).
manca completamente
Altre volte invece
il
ed in sua vece
nota una infossatura, e talvolta anche due,
si
tubercolo posteriore
più o meno manifeste.
Talune volte l'arco posteriore non è completo, le due metà
non si raggiungono sulla linea mediana ma fra loro vi resta
uno spazio largo fino ad un centimetro, occupato, nel fresco, da
,
tessuto fibroso che unisce le estremità libere dell'arco e chiude
posteriormente
il
foro vertebrale.
Di quest' anomalia di
arresto
di
sviluppo
io
ne vidi
cinque
esemplari, dei quali in due, l'Atlante era indipendente ed in tre
esso era unito in vari punti al sovrastante osso occipitale
(2).
b) Apofìsi articolari.
Le apofìsi articolari superiori sono di norma dirette sopra un
quasi orizzontale ma col massimo diametro convergente
piano
all'avanti e divergente all'indietro, per
modo che
gli assi rispet-
tivi si incontrerebbero circa da un centimetro all'avanti del tubercolo anteriore, sotto un angolo di 80 gradi. Sono foggiate a
cavità glenoidea per modo che una tangente tirata superiormente
due punti estremi dell'apofisi, seguendone l'asse, dista, dal
ai 5 millimetri. Vi sono però
rispetto
all'angolo
di convergenza, che
molte gradazioni tanto
può discendere a 70, a 60 ed anche a 50 gradi, quanto rispetto
ai
fondo della cavità articolare, dai 4
all'incavatura che può diminuire fino a ridursi a
(1)
W.
Alien.
physiol. XIV.
(2)
Un
fatto
Fis. ecc., voi.
1.
— Sulla
p.
varietà dell'Atlante nell'uomo (Journ. of. anatom. and.
18, 1879).
simile
I.
una superficie
è
pure descritto dal Prof. Sangalli (Giornale
e 2., pag. 279).
dell'
A.
e
15
quasi piana. Oltre
la faccia
varietà di forma e di dimensioni, talvolta
le
tende a dividersi come in due parti
articolare
,
una
anteriore più articolare nel senso trasversale, ed una posteriore
opposto, cioè dall' avanti
più articolare nel senso
Il
segno
di
dall'interno
all'
indietro.
le due parti è fatto da un solco che
va verso l'esterno, giungendo frequenti volte fin
separazione fra
presso la metà della superficie articolare, la quale resta di solito
continua a sé stessa, assumendo in questi casi un aspetto reniforme più o meno manifesto. Non è raro vedere il solco dividere
completamente in due la superficie articolare stessa. Questa vache è normale nel bue ed in alcuni altri ruminanti, è più
spesso unilaterale che bilaterale. E specialmente con quest'apofisi
rietà,
articolare che l'Atlante
mando una
si
unisce talvolta coll'osso occipitale, for-
anchilosi unilaterale od anche bilaterale,
come diremo
più avanti.
La parte
posteriore di quest'apofisi articolare
meno incavata
casi ordinari è più o
sì
superiore nei
all'indietro che all'esterno,
da un largo solco che concorre a formare l'incisura superiore
dell'Atlante, destinata a dar ricetto all'arteria vertebrale. Frequenti volte l'incisura resta superiormente più o meno coperta
da un prolungamento osseo che partendo dalla parte superiore
e posteriore dell'apofisi articolare si dirige all'indietro, o all'in-
dietro e air esterno, per terminare in punta smussata od anche
uncinata, parallelamente
stesso, Altre volte poi
il
all'
arco posteriore o ricurvo verso lo
prolungamento
si
avanza
fino
ad incon-
trare un'altra salienza ossea, già notata sull'arco posteriore, ed
allora l'incisura
si
converte in un foro, di cui appresso.
La medesima cosa
si
osserva, benché
molto più
di
rado, al
lato esterno della stessa parte superiore dell'apofisi articolare,
e cioè partire un'altra
fisi
sporgenza che va verso la relativa apo-
trasversa, e che tende a formare un ponte sul principio della
incisura; e quando tale sporgenza giunge ad unirsi colla nomi-
nata apofisi trasversa sia direttamente sia col mezzo d'un pro-
lungamento che procede dalla stessa,
in allora si
ha un
altro
foro sopranumerario laterale.
(Continua).
,
16
INTORNO AI PROTISTI ED ALLA LORO CLASSIFICAZIONE
NOTA
del Professore LEOPOLDO MAGGI
(Continuazione.
V. Bollettino Scientifico Anno II. N.
—
4).
II.
Della classificazione dei Protisti.
I
Protisti vennero da Hseckel
un regno speciale,
riuniti in
che fu tosto considerato come base degli altri due, vale a dire
del vegetale
Epperò
e dell'animale.
regno dei Protisti, dal
al
1866, epoca in cui fu costituito, fino al 1879, furono apportate
È
da HaBckel stesso varie modificazioni.
nella
sua Morfologia
generale, che se ne trova la prima esposizione. In essa figurano
otto classi di esseri, che sono:
MONERES, 2. a PROTOPLASTA, 3. a DIATOMEA 4. a FLAGELLATA, 5. a MYXOMYCETES, 6. a NOCTILU(LE, 7. a RHIZOPODA,
l.
8.*
a
,
SPONGLE.
Alla lor volta
MONERI sono
i
suddivisi in Gimnomoneri ed in
Lepomoneri. Ai primi appartengono
la
Protamaiba
"Vibrio ecc.);
di
'primitiva, ed
i
il
Protogenes primordialis
,
Vibrionidi di Ehrenberg (Bacterium,
secondi la Protomonas amyli e le Vampirelle
ai
Cienkowski (Vampyrella spirogirse, Vampirella pendula, Vam-
pirella vorax).
—
PROTOPLASTA comprendono
I
(Autamwba
tre ordini: Gy-
Amibe, aventi un nucleo), Lepamsebse
(Arcella) e Gregarinje (Monocistidea: Monocystis ; Polycystidea:
Le DIATOMEE sono distinte in tre gruppi
Stylorhynchus).
Striate [Surirella, Navicula), Vittate [Licmophora, Tabellarid)
mnamsebse
o vere
—
:
Areolate (Coscinodiscus
,
Tripodiscus).
—
,
I
FLAGELLATI sono
di-
due ordini: Niidoflageliati (Euglena, Astasia, Dinobryon),
I MIXOMICETI, hanno
(Peridinium Ceratium).
i quattro ordini di A. De Bary: Physarese (Physarum, JEthalium),
Stemonitefe [Stemonitis, Enerthenema), TricMacese (Lycea, Arcyrid),
Le NOCTILUCHE, non comLicogalese [Lycogala, Reticularia).
visi in
Cìlioflagellati
—
,
—
prendono che un
genere: Noctiluca.
sol
—
I
RHIZOPODI
si
di-
stinguono in Acyttaria {Gromia, Lagynis, Eozoon, Nummulites)
Heliozoa (Acliposphcerium), Racliolaria
sphcera).
—
(Hmliosphmra
Spongilla, Granfia), Petrospongise (Siphonia,
Eccone
il
quadro
Thalasso-
Turouia).
:
a
l.
].*
,
Le SPUGNE finalmente, in Autospongise {Ralisarca,
Classe o Tribù
:
MONERES.
Ord. o Gruppo. Gymnomoneres: Protogenes (P. primordialis), Protamaba
mitiva), Bacterium, Vibrio, Spirillum, Spirocheta, Spirodiscus.
(P. pri-
.
17
2."
Ord. o Gruppo. Lepomoneres: Protomonas (P. amyli, Sin.
Vampyrella (V. vorax, V. pendula, V. spirogyrse).
1.°
Ord. o Gruppo. Gymnamaebse
2.°
3."
2/ Classe o Tribù: PROTOPLASTA.
Autamceba Sin. Amseba Auct., Pefalopus
2.°
3.°
Classe o Tribù:
a
Classe o Tribù:
3."
4.°
,
Spondylomorum.
Ord. o Gruppo. Òiiioflageilata
a
Peridinium, Ceratium.
:
Classe o Tribù:
MYXOMYCETES.
Mycetozoa. Myxogastres).
Ord. o Gruppo. Physareae Physarum, Mhalium.
Ord. o Gruppo. Stemonitheae Stemonitis, Enerthenema.
Ord. o Gruppo. Trichiaceae Licea, Arcyria.
Ord. o Gruppo. Lycogaleae: Lycogala, Reticularia.
:
:
:
6.
l.°
FLAGELLATA.
:
{Sin.
2."
DIATOMEA.
Ord. o Gruppo. Nudiflagellata Fam. Astasiee, Euglena, Astasia; Fam. Dinobrynee, Dinobryon: Fam. Volvocinee, Volvo®, Gonium: Fam. Hydromo-
5.
l.°
Podo-
:
rinee
2."
,
Ord. o Grappo. Striata?: Surirella, Navicala.
Ord. o Gruppo. Vittatae Licmophora, Tabellaria.
Ord. o Gruppo. Areolatae : Coscinodiscus, Tripodiscus.
4.
l.°
:
Cienk),
stoma, Nuclearia (N. delicatula).
Ord. o Gruppo. LepamaBbaB : Arcella, Difflugia, Euglypha, Echinopyxis.
Ord. o Gruppo. Gregarinae: Fam. Monocystidea, Monocystìs; Fam. Polycystidea , Styhrhynchus.
8.'
1."
Monas amyli
a
Classe o Tribù:
Ord. o Gruppo. Myxocystodea
a
7.
:
N0CTILUC£.
Noctiluca (N. miliaris).
Classe o Tribù:
RHIZ0P0DA0).
1."
Ord. o Gruppo. Acyttaria [Sin. Polythalamia; Foraminifera; Reticularia): Oromia, Lagynis, Miliola, Acervulina, Nodosaria, Alveolina, Globigerina, Nummulites, Eozoon (E. canadense).
2.°
Ord. o Gruppo. Heliozoa: Actinospharium (A. Eichhornii, Sin. Actinophrys (A.
3.°
Ord. o Gruppo. Ratiiolaria (Sin. Cytophora; Polycystina; Echinocystida)
liosphcera, Collosphara Thalassosphara.
sol).
:
He-
,
8.
a
Classe o Tribù: SP0NGI>E(2).
[Sin. Porifera.
l.°
2."
Amorphozoa. Spongida. Spongiaria).
Ord. o Gruppo. Autospongiae : Darwinella, Spongilla.
Ord. o Gruppo. Petrospongise Szphonia, Ocellaria.
:
(1)
classi:
Nel testo,
i
verebbero
gli Acittarj
lam-ìa
divisi in 2v^033.ot!fcLa,ls.aaa.ia,
(Gromia , Lagynis),
(Acervulinide, Nodosaride, Miliolide, Nautiloidi, Turbinoidi
— Carpenter invece
tuolidejj e
(2)
Rizopodi sono considerati come una grande sezione, che comprende tre
la classificazione di Max Schultze,
ACYTTARIA, HELIOZOA, RADIOLARIA. Secondo
li
distingue in due ordini:
Perforata
Anche
due classi:
le
,
e J?olyiì-.a.-
Alveolinide e Soritide).
Xrrrpsrfsrata (Gromide ,
Miliolide e
Li—
(Lagenide, Globig erinide e Nummulinide)
Spugne sono considerate, nel
AUTOSPONGIAE
e
testo,
PETKOSPONGliE
crdini: 1.° rMLyrsiosporj.g'iee (Halisarca), 2.°
come una grande sezione che comprende
— Le Autospongi*
si
Ceratospon.g'iss
distinguono in quattro
(Euspongia, FiMfera,
Sil3.cisyo3a.gas3 (Clione, Halicondria, Spongilla) , 4.° Calcispoaagfìse (Granfia, Sycon). — Le Petrospongie si distinguono in cinque ordini:!. l'ia.rOM.icla.
Dartoinella)
,
3.°
18
Questo regno più nettamente definito, e limitato in mi modo
sua Monografia dei Moneri (in Biologischen Studien I. heft, Leipzig 1870). Là risulta costituito da
differente, lo troviamo nella
10 gruppi
:
MONERA, 2.° FLAGELLATA, 3. LABYRINTHULEA 4.° DIATOMEA, 5.° PHYCOCHROMACEA o MYXOPHICEA, 6.° FUNGI, 7.° MYXOMYCETES, 8 PROTOPLASTA, 9.° N0CTILUCJ1, 10.° RHIZOPODA.
Come si vede, levò le Spugne, vi introdusse le Labirinlule,
1.°
,
°
scoperte da Cienkowski, e vi aggiunse
o Mixofìcee.
delle
dei
classi,
Non
i
Funghi
Ficocromacee
fece nessuna innovazione riguardo agli ordini
che mantenne. Epperó non
accenna alla famiglia
Vibrionidi di Ehrenberg.
Il
quadro dei 10 gruppi,
1."
è
il
seguente:
Gruppo. MONERA.
2.°
Gymnomonera {Protogenes, Protamosba ecc.).
Lepomonera (Protomonas, Vampyrella, Protomyxa).
l.°
Nudiflagellata [Euglena, Spondylomorum
2.°
Cilioflagellata (Peridinium,
l.°
e le
2.°
Gruppo. FLAGELLATA.
Ceratium
ecc.).
ecc.).
LABYRINTHULEA
3.°
Gruppo.
5.°
Gruppo. DIATOMEA [Bacillaria).
Gruppo. PHYCOCHROMACEA [Myxopliicea).
[Labyrinthulat).
4."
1."
2.°
Chroococcacaea {Glwocapsa , Merismopedia, ecc.).
Oscillar inea [Nostochacea, Bivulariacea ecc.).
6.°
Gruppo. FUNGI {Mycetes).
3.°
Phycomycetes {Saprolegniece, Mucorinece ecc.).
Hypodermia? [Uredinece, Ustilaginece ecc.).
Basidiomicetes {Hymenomycetes , Oastromycetes ,
4.°
Ascomycetes {Protomycetes , Discomycetes
l.°
2.°
7."
8.°
Gruppo.
Gruppo.
1."
Gymnameebse [Autamceba, Nuclearia
Lepamsebee (Arcella, Difflugia ecc.).
Gregarinse {Monocystida e Polycystida).
9.°
ecc.).
ecc.).
MYXOMYCETES
PROTOPLASTA
2.°
3."
,
[Mycetozoa).
«
(Amoeboida).
ecc.).
Gruppo. NOCTILUC/C [Myxocystoda).
10.° Gruppo. RHIZOPODA.
Acyttarìa [Monothalamia e Polythalamia).
Heliozoa (Actinosphcerium Eichhornn).
3.° Radiolaria [Monocyttaria e Polycyttaria).
1."
2.°
Stromatopora J Amorphospongia) 2° Bot2a.roeoaa3.cLa, (Sparsispongia Bothroconis, Plettrostoma), 3.° Xj3rro.3a.ori eia (Lyìyinorea^ Liospongia, Actinospongia),!. SI2?3a.oaa.ìd.a (Siphonia, Eudea, Cnemidium), 5.° OcellarlcLa. (CceloptycMwm , Oeellaria,
Guettqrdia).
(Turonict;
,
.,
.
19
Nella sua: Storia della creazione degli esseri organizzati secondo
le leggi natnrali {Nalurlische Schòpfungs- Geschichte. Berlin, 1874),
regno dei Protisti
il
è diviso, invece, in otto classi:
viventi ancora ai nostri giorni; 2.
a
l.
a
I
MONERI
AMEBOIDI o PROTOPLASTI
a
Gli INFUSORJ VIBRATILI o FLAGELLATI; 4,a I globuli fosfo3.
rescenti, raagosfere o CATALLACTI; 5. a Le LABYRINTULEE 6. a Le
a
cellule silicee o DIATOMEE; 7
I FUNGHI MUCOSI o MYXOMYCETI;
8. I RHIZOPODI. Vi levò pertanto i Funghi e le Ficocromacee
tolse le Noctiluche come classe, e vi introdusse quella dei CaGli
;
a
,
tallacti. I principali
Classi del
Regno
dei Protisti
1.*
2.*
gruppi poi appartenenti a queste otto classi
sono indicati nel quadro tassonomico seguente:
di Protisti,
Nomi
delle classi
nella
classificazione
Protoplasti.
3.» Flagellati
.
.
.
.
.
delle classi
1.
Gymnomonera
Protogenes.
2.
Lepomonera
Protomyxa.
Amseboida
.
6.* Labirintulse
6."
7.*
Diatomee
.
1.
Gymnamsebae
Lepamsebse
.
.
Arcella.
3.
Gregarinse
.
.
Monocystis.
1.
Nudiflagellata
Euglena.
Gilioflagellata
Peridinium.
Magosphsera.
.
.
Catallacta
.
1.
Catallacta
.
.
Labyrinthulte
1.
Labyrinthulse
1.
Striata
....
Navicula.
.
.
Diatomea
2.
Vittata
....
Tabellaria.
3.
Areolata
1.
Physarese
2.
Funghi mucosi
.
.
.
Myxomycetes
Acyttaria
....<(
II.
III.
Heliozoa
Radiolaria
.
.
.
.
.
.
Stemonitese.
.
Trichiacese
i.
Lycogaleas
1.
.
.
3.
.
.
Labyrinthula.
Coscinodiscus.
^Etalium.
Stemonitis.
.
Arcyria.
.
Reticularia.
Monothalamia
Gromia.
.
2.
Rizopodi
Amseba.
2.
Flagellata
I.
8.*
.
2.
1
4.* Catallacti
genere a titolo
d'esempio
di
Monera
Moneri
Un nome
Ordini o Famiglie
1.
Heliozoa
(|
1.
Monocyttaria
\
2.
Polycyttaria
.
Nummulina.
Polytbalamia
.
.
.
Actinospbserium.
Cyrtidosphaera.
.
Collosphaera.
Finalmente la classificazione metodica, ultimamente addottata,
è quella che apparve nella seconda parte del suo Regno dei Protisti (Das Protistenreich , Leipzig, 1878).
20
È
costituita da quattordici
MONERA,
CATALLACTA,
classi:
l.
a
2.
LOBOSA,
1
CILIATA,
GREGARINJ1, 4/ FLAGELLATA,
7/ ACINETJ), 8/ LABYRINTHULEJ1, 9/ BACILLARI^], 10/ FUNGI,
11/ MYXOMYCETES, 12/ THALAMOPHORA 13.» HELIOZOA, 14/ RA5."
3.*
6."
,
MOLARIA.
Innanzi tutto vi
precedenti
classi
—
RHIZOPODA.
quali sono
,
PROTOPLASTA
dei
od Amaeboida
Gregaria (GREGARINJE)
;
pose
e
Gymiiamsebfe cioè e delle Lepamsebse
delle
classe che
quelle
nei Protoplasta
Infatti
classe l'ordine delle
ordini,
trovano delle modificazioni apportate alle
si
chiamò dei LOBOSA.
—
accettato per l'ordine Acyttaria
,
due
gli altri
una nuova
in
Nei Rhizopoda, dopo
nome Tlialamophora
il
dei
e
elevò a
,
di
aver
innalzò
quest'ordine, e gli altri due degli Heliozoa e Radiolaria, a classi;
così
Rhizopoda vengono
i
PHORA, HELIOZOA
la
ricomparsa
dei
sostituiti dalle
—
RADIOLARIA.
funghi, come una
e
tre classi
:
THALAMO-
In secondo luogo
classe
si
vede
propria (FUNGI).
—
due nuove classi quella cioè dei CILIATA,
ACINETJl; e ciò in seguito a' suoi studj morfofatti nel 1874.
Riguardo alla
logici intorno agli Infusorj
classe delle RACILLARLE, essa non è nuova; ma solamente sinonima di quella che sempre vi ha figurato col nome di Diatomea.
Anche per gli ordini, oltre agli accennati cambiamenti, se
ne hanno altri. Così i Moneri non sono più distinti in Gimnomoneri e Lepomoneri ma in Lobomonera Rliizomonera e Tachymonera, i quali ultimi comprendono i Baderà in genere degli
autori, ossia i Vibrionidi di Ehrenberg, che si videro palesemente
figurare tra i Protisti solamente nel primo quadro che Hseckel
Nei Lobosi l'orci ha dato del regno di questi esseri (1866).
Inoltre, introdusse
,
e l'altra delle
—
,
,
,
—
dine delle Lepamsebse, è stato sostituito da quello dei Thecolobosa.
—
Nei Flagellati
ai
due ordini: Nudoflagellata
gellata, aggiunse gli altri due: Thecoflagellata
trovandovi, nel primo,
nel
il
suo vero posto
secondo, la Noctiluca miliaris.
classe delle Diatomee con quello
ordini,
i
il
e Ciliofla-
Cystoflagellata,
genere Dinobryon; e
Cambiato
di Bacillarie
,
vi
nome
alla
sostituì
agli
il
seguenti tre: Naviculatse, Echinellatse, Lacernatae.
funghi sono conservati
i
Coniomycetes
sificazione
,
—
Nei
due ordini: Phycomycetes ed Ascomy-
cetes, e sostituiti ai Basidiomycetes
ordini:
—
e
ed Hipodermise,
quelli
di
Gastromycetes ed Hymenoinicetes, per la diversa clas-
ultimamente addottata.
Monothalamia
e
—
Poly th alani ia,
Nei Talamofori oltre agli
vi
figurano
i
Monostegia
,,
m
ed
Polystegia.
i
Chalarothoraca
visione
dini
in Monocyttaria
Pancollse
:
— Negli Eliozoi
sono tre ordini Aphrothoraca
Nei Radiolarj, soppressa la di-
vi
—
Desraothoraca.
,
Polycyttaria
e
:
vi
,
Panacanthse, Pansolenise
,
pone invece sette orPlegmideae, Spliseridese
,
Biscidese e Cyrtidese.
quadro sistematico pertanto dei Protisti, viene ad essere
Il
cosi formulato:
Classe.
1.»
1."
—
Ord. Lobomonera Haeck.
MONERA. Haeck.
Gen. Protamceba
(P. primitiva, P.
agilis, P.
poly-
podia).
2.°
3.°
—
—
Vampyrella (V.
Ord. Rhizomonera Haeck.
Gen. Protomyxa (P. aurantiaca)
Spirogyrae)
Bathybius (B. Haeckelii).
Ord. Tachymonera Haeck. Syn. (Schizomycetes. Bacteri).
Gen. Bacterium
(B. termo)
Viàrio (V. lineola)
Spirillum (S. tremulans).
—
—
—
—
2.
a
Classe.
LOBOSA. Carpenter.
Syn. (Amaebina. Infusoria rhizopoda. Protoplasta).
—
—
Ord. Gymnolobosa Haeck.
Gen. Amoeba (A. princeps)
Podostoma (P. filigerum)
Petalopus (P. diffluens
2.° Ord. Thecolobosa Haeck. Syn. (Lepamaebae. Arcellinae. Amaebae cataphractae).
1."
—
Gen. Arcella
.
(A. vulgaris).
—
Difflugia (D. oblonga).
— Quadrula
—
(Q.
sym-
metrica}.
3.
1."
2.°
Ord.
Ord.
a
Classe.
GREGARIA.
Dufour.
Monocystida Stein. — Gen. Monocystis (M.
Polycystida Haeck. — Gen. Dydymophyes
agilis).
(D. paradoxa).
4.
a
Classe.
FLAGELLATA.
Ehr.
Sin. (Masti garia).
1.'
— Gen. Euglena
Ord. Thecoflagellata Haeck. — Gen.
Muli. — Gen. Peridinium
Ord.
Ord. Cystoflagellata Haeck. — Gen. Nottiluca
Ord. Nudoflagellata Haeck.
todes).
2.*
— Phacus
viridis).
(E.
(Ph. longicauda).
Cilioflagellata J.
(P.
(C. tripos).
4.*
Astasia (A. haema-
— Dinobryon
oculatum). — Ceratium
— Leptodiscus
Salpingceca (S. marina).
sertularia).
3."
—
(D.
(N. miliaris).
(L.
medusoides).
5/
Classe.
CATALLACTA. Heck.
Gen. Magospìiozra (M. planula)
6.
a
Classe. CILIATA.
J.
—
Synura
(S. uvella).
Muli.
Syn. (Infusoria).
1.*
2.*
— Paramecium
—
—
-— Gen. Bursaria
Ord. Heterotricha
polymorphus). — Freja
elegans). — Spirostomum
Ord. Hypotricha Stein. — Gen.
cucullulus). — Euplotes
cha— Aspidisca
— Oxytricha
— Gen. Dictyocysta templum). — Ophrydium
Ord. Peritricha
— Trichodina pediculus). —
campanula).
Ord. Holotricha Stein.
Gen. Glaucoma (G. Scintillans).
aurelia).
Trachelius (T. ovum).
Prorodon (P. teres).
Stein.
(B. truncatella).
Cliilodon (E.
ron).
4.*
Stenior (S.
(S. teres).
(F.
3.*
(P.
—
Stein.
versatile).
(E.
(0. pellionella^.
(A.
costata).
(D.
(T.
(0,
Vorticella (V.
22
7/ Classe. ACINETvC Ehr.
Syn. (Infusoria suctoria).
1.*
2."
Ord. Monacìnetse Hseck.
mystacina).
Ord. Synacinetae Hseck.
8.
a
— Gen. Podophrya
— Gen. Dendrosoma
Classe
(P.
cyclopum).
— Acinetella
(A.
(D. radians).
LABYRINTHULE£. Cienkowski.
Gen. Labynnthula
9." Classe.
(L. vitellina
,
L. macrocystis).
BACILLARI^.
Syn. (Diatomese. Diatomacese).
— Gen. Navicula
Ord. Echinellatse Ehr. — Gen. Cocconema
gipes).
Ord. Lacernatee Ehr. — Gen. Frustulia
1/ Ord. Naviculatae Ehr.
(N.
—
— Achnantes
— Glaonema
2.°
3.°
(C. cistula).
(F. salina).
(C.
pla-
(A.
lon-
Cocconeis
gracilis).
centula).
(G.
parado-
xum).
10.
1."
2.°
3.°
4.o
5.°
a
Classe. FUNGI. Linn.
— Gen. Mucor (M. mucedo). — Penicillium glaucum).
— Gen.
segetum). — Puccinia
graminis).
— Gen. Morchella (M. esculenta) — Claviceps purpurea).
Ord. Gastromycetes — Gen. lycoperdon
bovistaì — Phallus (Ph. impudicus).
Ord. Hymenomycetes — Gen. Agaricus
campestris). — Boletus
Ord. Phycomycetes
Ord. Coniomycetes
Ord. Ascomycetes
(P.
TJstilago (U.
(P.
(C.
(L.
(A.
11.» Classe.
MYXOMYCETES.
(B. laricis).
Wallroth.
Syn. (Mycetozoa. Myxogastrea).
— Gen. Physarum (Ph. albipes). — Mhalium (M. Septicum).
— Gen. Stemonitis typhoides) — Diachea (D. elegans).
— Gen. Lycia Serpula) — Arcyria
epidendron) — Reticularia
maxima).
Lycogaleae — Gen. Lycogala
3.°
Ord. Physareae
Ord. StemoniteseOrd. Trichiaceae.
4.°
Ord.
l.°
2."
(S.
(L.
12.
a
Syn
1.°
(A. lateritia).
(L.
Classe.
(R.
THALAMOPHORA.
Hertwig.
(Acyttaria. Reticularia. Rhizopoda).
—
Ord. Monostegia D'Orbig.
(Imperforata monostegia)
formis)
Lagynis (L. baltica)
Squamulina (S.
—
(C. planorbis).
—
—
— Gen. Gromia (G.
— Cornuspira
ovi-
laevis).
—
Ord. Polystegia Hseck.
(Imperforata polystegia).
Gen. Miliola (M. cycloParLituola (L. nautiloides)
stoma)
Peneroplis (P. dendritina).
keria (P. ingens).
3.° Ord. Monothalamia M. Schultze
Gen. Or(Foraminifera monothalamia).
Lagena (L. vulgaris).
bulina (0. universa .
Entosolenia (E. globosa)
4.° Ord. Polythalamia Breyn.
Gen. Nodosaria
(Foraminifera polythalamia).
2.0
—
(N. radicula).
—
—
—
—
—
—
—
—
— Rotalia veneta). — Globigerina bulloides). — Tex— Alveolina vulgaris) — Nummulites len(G.
(R.
tularia (T. variabilis).
(N.
(A.
tiformis).
13
].°
2.°
a
Classe.
HELIOZOA. Hseck.
— Gen. Actinophrys
— Actinosphcsrium
— HeteOrd. Chalarothoraca Hertwig. — Gen. Acanthocystis
rophrys
marina).
— HyaloOrd. Desmothoraca Hertwig. — Gen.
Ord. Aphrothoraca Hseck.
Eichhornii;.
(A.
(A. Soli.
(A.
Spinifera).
(H.
3.°
Heirior.ystis
lampe (H. fenestrata).
(H.
pellucida).
.
23
14.
l.o
2.o
3.°
a
Classe
RADIOLARIA.
'A.
(A.
(S.
(S.
(S.
5.o
Muli.
(C.
(A.
4.°
J
—
—
—
—
—
—
bipennis).
Scolymantha). — Aulosphcera
Ord. Pansoleniae Hseck. — Gen. Aulacantha
gracillimum).
trigonopa). — Ccelodendrum
vinculata). — Spongurus
Ord. Plegmideas Hasch. — Gen. Acanthodesmia
mediterraneus). — Spongastericus
cylindricus). — Spongodiscus
quadricornis).
Siphonophora) —
Ord. Sphaerideae Hsech. — Gen. Ethmosphara
castanea).
cervicornis). — Haliomma
Huxleyi). — Cladococcus
— Actinomma drymodes).
— Euchifonia.
Ord. Discideae Heeck. — Gen. Trematodiscus
— Coccodiscus Darwinii). — Astromma.
amphoral — Petalospyris
Ord. Cyrtideae Hseek. — Gen. Cyrtocalpis
araehnoides). — Eucecri/phalus
Gegenbauri). — Eucyrtidium
gena). — Botryocampe
hexathalamia).
Collozoum (C.
Gen. Thalassicolla (Th. nucleata).
Ord. Pancollse Hseck.
Sphcerozoum (Sph. punctatum).
Thalassosphcera (Th. bifurca).
inerme).
Doralaspis[D.
Gen. Acanthometra (A. Mùlleri).
Ord. Panacanthse Hsech.
Collosphcera
(E.
(H.
(C.
(C.
(A.
6.°
.
Mùlleri).
7.o
(T.
(E.
sorites).
(A. Aristotelis).
(C.
(P.
(C.
(E.
(E.
la-
(B.
(
Continua)
DEL PRODOTTO DI SECREZIONE PARTICOLARE IN ALCUNI MEL01DI
ESAME MICROSCOPICO
del Dottor
PAOLO MAGKETTI
Assistente al Gabinetto di Anatomia e Fisiologia Comparate
nella
E. Università di Pavia.
Nell'ordine dei Coleotteri e nella famiglia Meloidae è noto
fatto
d'una secrezione particolare,
il
il
cui prodotto viene emesso
sotto forma liquida.
L'indagine bibliografica, dopo
le
opere ingenerale, estesa a
memorie speciali riguardanti più dappresso questo argomento,
non accenna, per quanto mi consta, a studii particolari sulla
costituzione morfologica d'un tale secreto. Mi determinai perciò
di farne oggetto d' un esame microscopico affine di vedere se vi
si
trovassero elementi figurati o morfologici.
Il
prodotto di secrezione particolare che servì per
come
è
i
pur noto, emettono dalle articolazioni delle zampe
cisamente all'unione del femore colla
di
mie
le
servazioni lo presi da alcuni individui del genere Meloé
goccie oleose di vario
volume,
tibia,
di color
un umore
giallo
sotto
os-
quali,
e pre-
forma
aranciato, di
odor grato molto simile all'essenza di fieno, d'un sapor caustico
e d'un'azione irritante sulla nostra pelle. Le mie ricerche, caddero
su parecchi
gli altri sul
individui riferibili
M. proscarabeus
L. ed
il
al
suddetto
genere e fra
M. variegalus Donov.
spe-