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Bollettino scientifico V15 WAS-Archives ARCHIVED

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BOLLETTINO SCIENTIFICO
REDATTO DA

LEOPOLDO MAGGI

GIOVANNI ZOJA

PROF. ORD. D' ANATOMIA E FISIOLOGIA

PROFESSORE ORDINARIO

COMPARATE

DI

ANATOMIA

UMANA

NELLA

R.

UNIVERSITÀ

DI

PAVIA

ACHILLE DE-GIOVANNI
PROF. ORO. ni CLINICA MEDICA NELLA



R.

UNIVERSITÀ

DI

PADOVA

Voi. IV.
1891. 92. 93.

94

PAVIA.
Premiato Stabilimento Tipografico Successori Bizzoni.
1894.



JUN

8

1893

Anno XV.

Marzo 1893.


N.

1.

Il SCIITI
REDATTO DA

LEOPOLDO MAGGI

GIOVANNI ZOJA

PROF. ORD. D' ANATOMIA E FISIOLOGIA

PROFESSORE ORDINARIO

COMPARATE

NELLA

DI

ANATOMIA

UMANA
R.

UNIVERSITÀ DI PAVIA

ACHILLE DE-GIOVANNI
PROF. ORD. DI CLINICA MEDICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI PADOVA


PAVIA.
Premiato Stabilimento Tipografico Successori Bizzoni.
1893.


IN

DICE
anno

dei lavori contenuti nei fascicoli del V, VI, VII e Vili
costituenti

il

Voi. II. del Bollettino Scientifico.

ANNO V. - Fasc. I. - De-Giovanni: Alterazioni della cava inferiore complicantila cirrosi epatica. (Com. preventiva). - Zoja: Rare varietà dei condotti epatici.
Staurenghi: Corno cutaneo sul padiglione dell'orecchio destro di un uomo.
Cattaneo: Sull'istologia del ventricolo e del proventricolo del Melopsittacus undulatus Shaw.
Maggi: Intorno ad alcuni microrganismi patologici delle TroNotelle.
Bonardi: Prime ricerche intorno alle Diatomee di ValPlntelvi.











Magretti Lettere dall'Africa.
FaSc. II.
Tenchini: Sopra un caso di prematura divisione dell'arteria omeTenchini: Cervelletto insolitamente deforme di un uomo
rale (con figura).
Bonardi
adulto (con figura).
C. Parona: Diagnosi di alcuni nuovi Protisti.
e C. F. Parona: Sulle Diatomee fossili del bacino lignitico di Leffe in Val GanNopalladio).
protistologica
(Cloruro
di
Tecnica
(Lombardia).
Maggi:
dino
(Cattedra e Stabilimento di Zoologia nell'Università di
tizie universitarie.
Bibliografia.
Pavia).
Staurenghi: Sulla tisichezza polmonale, pel Prof. A.
tizie.





:













X)e-Giovanni.
** Fasc. III.
Maggi: Ricerca di nitrati al microscopio.
Maggi: Sull'analisi
microscopica dell'acqua delle sorgenti chiamate FONTANILI di fontaniva del
padovano.
Bonardi: Intorno all'azione saccarificante della saliva ed alla gli•cogenesi epatica in alcuni molluschi terrestri. (Comunicazione preventiva).
Cattaneo:
Bonardi : Intorno alle Diatomee della Valtellina e delle sue Alpi.
Fissazione, colorazione e conservazione degli Infusori.
Panetti: Ricerche relative alla preparazione e conservazione di Bacteri e d'Infusorj.
Fasc. IV.
De-Giovanni: Studi morfologici sul corpo umano a contribuzione
della clinica. (Nota IV*).
Zoja: Di una cisti spermatica, simulante un testicolo sopranumerario.
Luzzani e Staurenghi: Anomalie anatomiche.
Bonardi:
Intorno alle Diatomee della Valtellina e delle sue Alpi (cont. e fine).

Cattaneo: Fissazione, colorazione e conservazione degli infusori (cont. e fine).



















——

ANNO VI. - Fasc. I. - Zoja: Di un solco men noto dell'osso frontale. (Comunicazione preventiva). - Luzzani e Staurenghi: Anomalie anatomiche (continuazione e fine). - Parona: Materiali per la fauna della Sardegna (IX. Vermi parassiti). - Cattaneo: Istologia e sviluppo dell'apparato gastrico degli uccelli. (Comunicazione preventiva). - Università di Pavia: Voti e proposte dei professori naturalisti espressi alla facoltà di scienze matematiche e naturali.
Fasc. II. - Tenchini: Di una rara anomalia delle arterie e delle vene emulgenti.
- Bonardi: Dell'azione dei succhi digestivi di alcuni gasteropodi terrestri, sull'amido e sui saccarosi]'. - Parona: Materiali per la fauna dell'isola di Sardegna (10.*
Ulteriore comunicazione sui Protisti della Sardegna). - Maggi: Sull'importanza
scientifica e tecnologica dell'esame microscopico delle nostre acque. - Rivista.
(Cattaneo: Sui protozoi del porto di Genova di A. Gruber).
Fasc. III. e IV. - Zoja: Di un solco men noto dell'osso frontale - Solco sopraa
frontale (2. comunicazione). - Maggi: Sull'influenza d'alte temperature nello sviluppo dei Microbj - De-Giovanni e Zoja: Risultati d'esperienze sullo sviluppo e

sulla resistenza di bacteri e vibrioni, in presenza d'alcune sostanze medicinali. Maggi: Sul numero delle prove d'esame per l'analisi microscopica delle acque potabili e sul tempo per ciascuna di esse. - Staurenghi e Stefanini: Dei rapporti delle
fibre nervose nel chiasma ottico dell'uomo e dei vertebrati. (Comunicazione preventiva). - Bonardi: Le acque termo-minerali di Acquarossa in Val di Blenio Svizzera - (Relazione). - Bonardi: Intorno all'influenza dell'acido fenico sui Microbj e sul loro sviluppo.
.

ANNO

VII. - Fasc. I. - Zoja: Sulla permanenza della glandola timo nei fannegli adolescenti (Nota II'). - Maggi: Intorno alle ricerche di Pacini riProtisti cholerisreni. - Bonardi: Sulle Diatomee del lago d'Orta. guardanti
Maggi: Sulla analogia delle forme del Kommabacillus Koch. con quello dello Spirillum tenue Ehr. osservate da Warming. - Pellacani: Sulla resistenza dei veleni alla putrefazione (Comunicazione preliminare). - Notizie: Girard: (Analisi
di una nota del Sigi. Hommel di Zurigo sul cholera). - Comunicazioni: Cuneo.
Sunto della prelezione del Prof. C. Parona dell'Università di Genova.
Fasc. II. - Zoja: Di un'apertura insolita del setto nasale cartilagineo. (Comunicazione preventiva). - Maggi: Intorno alle ricerche di Pacini risguardanti
- Certes Dell'uso delle materie coloranti
i Protisti cholerigeni (cont. e fine).
nello studio fisiologico ed istologico degli infusorii. - Maggi: Per l'analisi microscopica delle acque. - Canna Notizie universitarie.

ciulli e

i

:

:


8

JUN

1893


Anno XV.

Marzo 1893.

N.

1.

Bollettino Scientifico
REDATTO DA

l,®OFO]UBO

MÀGGI

'

PROF. ORD. DI ANATOMIA E FISIOLOGIA COMPARATE NELLA R. UNIVERSITÀ I11PAVU

QUOTAMI %Q$&
PROF. ORD. DI ANATOMIA

UMANA NELLA STESSA UNIVERSITÀ,

&CWlt*hW- ©©"GIOTJLM1II
PROF. ORD. DI CLINICA MEDICA NELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PADOVA.


Abbonamento annuo Italia L. S Si pubblica in Pavia Esce quattro volte all'anno.—
Estero> IO (Jorso Vittorio Eman, N. 73 Gli abbonamenti si ricevonoir.
>
>
Paviadall'Editore edaiRedat»
2
Un numero separato
tori.
-S; Ogninum." è di 32pag.'
>
Un numero arretrato
.

.

.

.

SOMMARIO
G.

ZOJA Intorno ad uno scheletro antico della Lapponia. — G. BERGONZOLU
Di un caso d' ermafrodismo (con una tavola). — L. MAGGI: Alcuni nuovi
.Protisti.
R. ZOJA: Sulle sostanze cromatofile del nucleo dei Succhiatori
Sopra due nuove specie di fossili infraliasici
e Flagellati. — B. CORTI
(con una tavola). — Idem: Le Diatomee delle Acque albule. — Recensioni: G. SOFFIANTINI Contribution a 1' étude du tessu élastique dans

les neoplasies fibreuses de la peau. — 0. ZACHARIAS: Forschungsberichte
aus dei- Biologischen Station Zu Plòn, Theil l a — L. AUERBACH: Ueber
merkwùrdige Vorgànge am Sperma von Dytiscus marginalis. — Biblio;



:

".

.

grafia.

INTORNO AD UNO SCHELETRO ANTICO DELLA LAPPONIA

NOTA
del

Prof.

GIOVANNI ZOJA

(D

In questi ultimi anni nella Lapponia furono scoperte alcune tombe antiche. Il signor A. G. Nordvi di Cristiania, che
ha fatto parecchie escursioni in quel paese e vi ha vissuto lungamente, in un sepolcreto di Ostfìnmark sul Varangerfjord a
70°, 5' di latitudine, riferibile, pare, alla fine del secolo

o al principio del


(1)

XVII, ha trovato

varii

XVI,

scheletri completi,

Letta nelP adunanza del 20 aprile 1893 del R. Istituto Lomb. di Scienze

e Lettere.


2

alcuni dei quali vennero acquistati da varii direttori
scientifici della Svezia, della

Norvegia,

Germania e della Francia,
nomi di Virchow e
clina

fra essi

i


e

di

od

in

buon

assai

di

quei scheletri, che mi venne

stato nel 1887.

Non

so se questi autori

pubblicato qualche cosa sopra

altri ab.bianu

io

scheletri


gli

provenienti da quelle tombe della Lapponia, ad ogni

come quello che possiedo

della

signor Nordvi mi de-

Quatrefages. Dallo stesso signor

Nordvi potei avere anch'io uno
spedito

il

di Istituti

dell' Inghilterra,

modo

sic*

non fu esaminato da alcun altro

scienziato, giusta la dichiarazione fattami per lettera dal si-


gnor Nordvi medesimo, così in vista della rarità dell'esemplare,
di qualche interesse farne ora un- breve cenno.
Le ossa mi arrivarono disgiunte ed esaminate per bene le

credo

modo da

trovai concordanti per

meno

la

ritenerle appartenenti tutte,

mandibola, allo stesso individuo. Composto

lo sche-

non trovai mancanti che poche ossa della mano

letro artificiale

destra ed alcune dei due piedi e dei piccoli pezzi di qualche

ossa del tronco.

Tutte
liccio


le

scuro

ossa hanno

un colore abbastanza uniforme

cuojo conciato vecchio, proprio di

di

gial-

quelle che

giacquero per lungo tempo nelle tombe; e sono poi di una
durezza considerevole, quasi lapidea, si che per forarle onde
comporre lo scheletro, si incontrarono non poche difficoltà.
L' insieme dello scheletro è di

piccola, cent. 146,

sono sottili,

ma

ma


di aspetto

massiccie

e

persona

di

armonico

e

statura piuttosto
piacevole;

le

ossa

relativamente robuste e molto

pesanti; vi sono poi salienze e impronte muscolari delle ossa
delle estremità

ben

risentite.


Teschio piuttosto piccolo, regolare ed armonico.

Cranio corto, fronte proporzionatamente larga

Le suture

in

e

bassa.

gran parte sono ben manifeste, meno la metà

posteriore della sagittale che è completamente sinostosizzata.

La coronale è assai semplice, ondulata piuttostochè dentellata.
La lambdoidea sola è complicata; in questa si vedono due
piccole ossa wormiane, una per lato. Le arcate sopraorbitali,
poco sporgenti, sono provvedute ciascuna di una incisura sopraorbitale e
l'

di

incisura stessa.

un foro sopraorbitale posto all'infuori

del-



Sono piccole
pure

le

nion

è

le

mastoidee,

apofisi



L'i-

esiste invece

ben

nullo.

Non

è traccia di solco soprafrontale,


vi

tracciato sulla

squama temporale

temporo-parietale esterno

sinistra

Vi ha un

0).

destro, ed è piccolo, e così piccoli sono

invece

poco sviluppate sono

e

impronte muscolari.

creste, le linee e le altre

quasi circolare è

e


La faccia

è

principio del solco

solo foro parietale,
ì

fori mastoidei

;

il

ampio

foro occipitale.

il

un po' larga,

il

presenta un leggero prognatismo

e

alveolo-dentale superiore.


Le ossa nasali strette (sono rotte
articolano

si

frontale

col

più

all'

alto

in

estremità inferiore),

delle apofisi

montanti

zigomi sono poco sviluppati ed è
spina zigomatica destra.
La sutura temporo-zi-

del mascellare superiore. I


sensibile la

gomatica



è a gradino.

po'obliquo d'alto

in

Orbite larghe, a massimo diametro un

basso

dall'indentro

e

tura nasale non è molto ampia, ed

offre

all'

infuori. L'aper-

discretamente pro-


nunziata la spina nasale. La volta palatina porta nel mezzo

un sensibile rialzo, come un dorso antero-posteriore (Torus
2
)); sono assai lunghi gli uncini dell'ala pterigoidea

palatinus
interna.

Mancano primitivamente

dero da tempo

denti della sapienza e cad-

secondi premolari

ma male

altri,

gli

i

i

superiori, esistono

tutti


impiantati e molto logori dall'uso.

Della mandibola non

può fare conto, perchè non

si

corri-

sponde esattamente a questo cranio.

Misure

teschio.

del

Cranio. Circonferenza orizzontale

Curva occipito-frontale
soprauricolare

»

....
....

mill. 502


Diametro antero-posteriore massimo
d
trasversale massimo
verticale

x>

»

,

frontale

.

.

.

.

minimo

Linea naso-basilare

(1)

Vedi


alla Società
tifico,

»

352

»

291

»

173

»

139

»

122

»

96
94

»


mia comunicazione Sopra un solco temporo-parietale esterno, fatta
Medico-Chirurgica di Pavia, il 19 giugno 1887. (Bollettino Scien-

la

anno IX.



Pavia, 1887).

Vedi Prof. Luigi Calori, sull'anatomia del palato duro. (Reale accademia
delle scienze dell'Istituto di Bologna, Serie V.% Tomo II,
Bologna, 1892).
(2)






Foro

.,

.

(

,


occipitale

\
\

diani. ant. post.
e
,
trasversale
»

mill.



31

Faccia. Altezza facciale superiore (ofrion alveolare)
Larghezza (bizigomatica)
.

l

altezza

1

larghezza


Orbita

.

»

88

»

126

33
35
46



altezza (N. S.)

Naso



lunghezza

|

3.5


21

Indice cefalico

80,37

»

verticale

»

del foro occipitale

88,5

»

facciale superiore

69,80

»

orbitale

91,4

70,52


.

nasale
Capacità cranica (col piombo)
»

45,6
e.

e.

1354.



si
Tronco. Nella colonna vertebrale nulla di notevole
vede solo che la quinta vertebra cervicale ha il foro trasver-

sario sinistro diviso in due; lo stesso osservasi nella sesta al
lato destro.
Il

torace è piccolo, cilindroideo

appare più lunga del
riore.

Lo sterno


è

solito,

L'appendice xifoide
si

la parte ossea delle coste

alquanto largo ed

sendo scomparse affatto
Nel bacino

;

specialmente nella regione supe-

le

d'un pezzo,

è tutto

traccie delle ordinarie

è spezzata,

manca


sinfisi.

es-



della punta.

osserva la sinostosi completa del sacro (che

vertebre), col primo pezzo del coccige,

quale

consta

di

manca

poi de'suoi pezzi inferiori. Le ossa iliache sono sensi-

sei

bilmente projettate all'infuori,
e le spine

presentano

e


sottili,

il

le

apofisi

discretamente sviluppate, meno l'eminenza ileo-pot-

tinea che lo è pochissimo.

Larghezza (da una cresta
Bacino in totale

iliaca al-

l'altra, all'esterno)

(

T

.

Lunghezza

,.,.•.


.

della cresta)

Distretto superiore

Indice pelvico
»

Membra

.

Diametro antero-posteriore

....
»

.

mill. 254

,.

x

(tub. isch. part. più alta

trasverso


del distretto superiore

.

toraciche piuttosto sottili.

.

128,93

90,04

.

.

»

197

.

»

114

.

»


126


Clavicola alquanto gracile, la curva interna è poco risentita,

discretamente la curva esterna.

La

clavicola destra è lunga
sinistra

9

La scapola partecipa

»

.

.

.

.

mill. 124

126


»

della sottigliezza delle altre ossa,

ha

però ben spiccate l'apofìsi coracoide (che è relativamente lunga)
il

processo acromion,

margine ascellare

il

e

le

altre salienze

muscolari.

Lunghezza della scapola
Larghezza
»
Keg. e sotto-spinosa: diametro vert.

destra 146 sinistra 149
»

95
»
97

.

.

.

.

»

105

105

»

Indice scapolare (medio) 65,49
»

L'

sotto-spinoso

omero pure

91,42


3>

sottile

torsione e assai spiccate

presenta ben
le

mezzo sotto

la

curva

di

metà della lunghezza dell'omero, sono

pure relativamente molto ampii

i

cubito è sensibilmente curvo

nutrizii.

fori


Lunghezza dell'omero destro

Il

la

giunge a oltre tre cen-

la deltoidea, la cui estremità inferiore

timetri e

risentita

impronte muscolari specialmente

289. sin. 281.

all'

avanti nel

terzo supe-

riore e fortemente all' infuori nella sua parte inferiore, circa
due centimetri e mezzo sopra la testa cubitale: nel terzo medio è discretamente appiattito dall'avanti all'indietro. Le linee

sono ben sviluppate e salienti. All'interno della grande cavità

sigmoidea s'alza un orlo osseo, articolare all' infuori, rugoso

all'indentro, da me non mi veduto cosi manifesto in altre
ossa simili. Questo orlo si dirige a guisa di falce quasi verticalmente ed

è

alto, a sinistra

8 mill., lungo mill. 14.

E

dove

si

mostra più sviluppato,

disposto in guisa che innalzandosi

verso l'epitroclea corrispondente, produce all'interno della
propria cavità sigmoidea una specie di troclea cubitale nella

quale vien ricevuta la parte interna più sporgente e articolare della puleggia dell' omero.
Il

cubito è lungo a destra mill. 242, a sinistra 240-


6
Il


radio è naturalmente proporzionato

come questa ben spiccate
Il

all'

ulna, e presenta

sue linee salienti.

le

radio è lungo a destra

inill.

224, a sinistra

La mano presenta nulla di notabile, solo che
pare che tanto l'indice quanto l'anulare d'ambo
pari lunghezza

222.

niill.

dalle ossa aplati


i

hanno

(*).

In totale la

mano

destra è lunga mill. 168
sinistra

»

166

»

»

Membra addominali.
Il

femore

è

sensibilmente curvo nel senso longi-


sottile,

tudinale e a concavità posteriore. Assai risentita e rugosa la

forma della diafisi richiama quella
Topinard distingue col nome di femore a colonna.
È manifesto il terzo trocantere, di forma un po'allungata,
più sviluppato e più isolato a destra che a sinistra, dove il
linea aspra, tanto che la

che

il

terzo

trocantere

scabra che

Il

di fossa

in

ne

basso per oltre


Alla

sinistro
diafisi il
»

...»
.

»

femore

grosso

sei centimetri.

e

Nes-

cresta ipotrocanterica.

di

femore destro è lungo
»

una cresta ben spiccata


continua con

prolunga

si

suna traccia

si

(d.

.

largo

è

mill. 390

.

388

24
26

»

.


ant. post.)

»

.

Indice femorale 108

La
gli

tibia nulla presenta di

Nessun segno

spigoli e nuli' altro.

La

rimarchevole, sono ben spiegati

tibia

destra è lunga

»

sinistra


di

platicnemia.

...»

.

»

.

.

mill. 319

319

Diametro antero posteriore 30
»
trasverso
Indice tibiale 76,6.

La

fìbula.



.


.

23

....

Questa a destra è lunga
a sinistra

.

.

.

mill. 333

»

331

(!) Mantegazza e Sommier avrebbero trovato invece quasi costantemente
tanto negli uomini quanto nelle donne l'indice più breve dell' anulare. Studii
antropologici sui Lapponi. (Firenze, 1880).


Piede.




Il

piede destro in totale è lungo
sinistro

»

»

.

.

.

.

.

.

raill.

202
208

j>

Questo scheletro essendo alto cent. 146 corrisponde si può

a quello della statura media riscontrata

dire perfettamente

donne adulte della Lapponia dai

nelle

studii in

varii autori che fecero

proposito 0).

Quanto al cranio per varii caratteri ricorda il quadretto
che ne danno specialmente Mantegazza e Sommier 2 e che
in gran parte concorda con quello rilevato da Anders Ret(

zius, da Bertillon e

da

altri,

e

)

cioè largo, corto, basso, con


attacchi muscolari deboli, fronte larga e bassa; orbite larghe;

ma

per alcuni altri caratteri

si

discosterebbe alquanto, perchè

questo cranio non è molto basso, né la faccia


le

suture sono complicate, né

gran parte almeno

in

cranio Lappone moderno confrontandolo con
I

molto larga,

denti sono belli; dall'in-

i


sieme però parmi che corrisponda
plare che ho sott' occhio.

è

al

altro bell'esem-

danno mag-

dati craniometrici poi

gior peso a ritenerlo tale, se non di razza pura, che dev'esser stata anche in passato rara, di razza poco incrociata.

La capacità cranica sarebbe certo inferiore
vata nei cranii delle donne adulte

di

media troma pure cor-

alla

Lapponia,

risponderebbe a quella indicata a pag. 36 dell'opera dai
gnori Mantegazza
in


e

Sommier,

e

questo ultimo cranio la capacità è

me esaminata. Fra

si-

segnata XIII N. 2604; anzi
inferiore

a

quella da

questi due cranii trovo ancora precisa la

diametro trasverso massimo e non
il
diam tro antero posteriore masfrontale minimo, e l'indice cefalico. Vi sono

circonferenza orizzontale,

il

diversifica che de'due gradi


simo, e di uno

il

alcune differenze nelle altre misure,

da sollevare anche da questo

lato

ma non

serii

così

accentuate

dubbi sulla qualità

della razza.

(1)

Vedi Studii antropologici sui Lapponi di Paolo Mantegazza e Stephen,

op. cit.

Osservazioni sui Lapponi e sui Finlandesi Settentrionali fatte durante V inverno 1884-85 da Stephen Sommier. (Archivio per l'Antropologia e la EtnoFirenze, 188t5.

logia, voi. XVI).
(2) Studii antropologici sui Lapponi, op. cit.




Niente

torace

particolare sul

di

meno

,

sua forma

la

ro-

tondeggiante e cilindroidea, propria del sesso.
Il

bacino ricorda la descrizione che ne fanno

autori


gli

,

Verneau 0) solo che l'indice
più
a quello della donna Oceanica 2), e
pelvico si avvicina di
starebbe tra quello dell' uomo Europeo e quello della donna
specialmente

Prunner-Bey

il

e

il

(

negra, e per l'indice del distretto superiore diversifica poco
da quello della donna della Neo-Caledonia 3 ).
L'indice scapolare sarebbe più alto di quello indicato da
Flower e Garson (4), corrisponderebbe invece a quello degli
(

europei; l'indice sottoscapolare


si

quello dei negri (L. Manouvrier)

(

La lunghezza
l'omero dà
l'

clavicola confrontata

della

rapporto

il

Europeo (44,6).
Confrontando

l'omero, ridotta

la

di 43,1,

a quello del-

lunghezza della clavicola con quella delsi ha 43,1, rapporto che è inferiore

si

osserva nell' Europeo

Considerando la statura eguale a 100,
altri rapporti

con quella del-

che è inferiore

a 100,

comunemente

a quello che

avvicinerebbe piuttosto a

5 ).

si

hanno

(

i

6 ).


seguenti

:

omero
radio

.

.

.

.

.

.

femore
tibia

=19,8

=
=

.


.

Volendo determinare

.

la

.

(«)

15,2

(*)

27,3

(*)

=21,8

(e)

statura dalle

misure

delle


ossa

lunghe, facendo uso delle comode tabelle forniteci ultimamente
dal Manouvrier, nella sua interessante

(1)

(2)

(3)

Memoria dedicata



Paris, 1875, pag. 77.
Le bassin dans les sexes'et dans les races.
Paris, 1885, pag. 1019.
Élem. d' atithrop. gén.
Paris,
Précis d' anthrop.
Abel Hovelacque et Georges Hervé.

Topinard.








1887, pag. 288.
(4)

(5)
(6)

(a)

espres-

et Hervé op. cit. pag. 289.
Dicionnaire des scienc. anthropol. pag. 829.
Hovelacque et Hérve op. e. pag. 298.

Hovelacque

Simile a quello dei Negri dell'Africa.
nell'Europeo.

(#)

Come

(e)

Simile al Chinese.





9

samente a questo scopo

0) si riescirebbe

a

stabilirla (la sta-

tura) quasi identica al vero desumendola dalla lunghezza dell'

omero; dalle misure del femore

e della

tibia

la

statura

si

eleverebbe invece di alcuni centimetri.
Dall'insieme dei caratteri descrittivi ed antropometrici parmi

che


si

possa conchiudere che questo scheletro appartiene alla

razza lapponica probabilmente incrociata;

due

oltre

che sia antico

di

che presenti di rimarchevole ossa

secoli, femminile, e

alla grande cavità sigmoidea dell'ulna straordinariamente sviluppato; il terzo tralati, e una cresta molto sensibile che succantere d'ambo
cede al terzo trocantere del femore sinistro.

durissime, lapidee;

un orlo interno

i

UN CASO

DI


D'

ERMAFRODISMO

Nota del Dott. GASPARE BERGONZOLI
Assistente al

Museo d'Anatomia umana

della

R. Università di Pavia

(Con una tavola).

Quantunque la letteratura medica conti numerosi casi di
ermafrodismo sia maschile che femminile, pure non credo inutile riferire qui la descrizione di uno che mi venne fatto di
osservare per gentilezza del mio maestro Prof. Giovanni Zoja,
al quale ne rendo vive grazie. L'individuo in questione presenterebbe un ermafrodismo femminile, accompagnato da altri
caratteri somatici tanto dell'uno quanto dell'altro sesso che
renderebbero il caso interessante piti d' altri ne' quali F alterazione era limitata ai soli organi genitali.

Zefthe Akaira d'anni 32 nacque
liani,
di

il

padre aveva 51 anni,


media statura. Essa

è

la

madre

a Tunisi

da genitori

terzogenita di

tre

asserisce, l'identica alterazione ai genitali.

(1)

si

può avere riguardo

al

due dei
quanto essa


fratelli,

quali, morti in giovane età, presentavano, secondo

rimento

ita-

24, l'uno di bassa, l'altra

Nessun

altro schia-

gentilizio.

La determination de la taille d' après les grands os des membres par
Manouvrier, Prof, à l'École d' antliropologie. (Mómoires de la

le Doct. L.

Societé d' anthrop. de Paris; 2 e serie tom. IV).


10

La statura misura m.
delle braccia (tesa) dà m.

logrammi


robusta

dinamometro

al

Kgr. 25, mano

destra

1.

365, mentre la grande apertura
382; il peso del corpo è di Ki-

costituzione

45. 2;

esperimentata

1.

forza muscolare

la

e


dà, alla pressione, per la

ambedue

sinistra 25,

mano

mani Kgr.

le

39;

trazione (forza renale) 99. Colorito della pelle bruna, dei peli

nero intenso. La testa è piccola
sviluppati, che

ricoperta

e

di

capelli lisci,

raggiungono l'angolo inferiore della scapola,

fronte piuttosto alta, faccia grossa angolosa ed alquanta pro-


gnata provvista
danti

al

lari sia

di

mento ed

barba intera a
al

molto abbon-

peli ricciuti,

labbro superiore;

le

orecchie sono rego-

per conformazione. Le misure del

per impianto, sia

cranio danno:


Circonferenza orizzontale:

Curva preauricolare:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

._324

»


soprauricolare:

»

antero-posteriore (glab-inion)

:

Diametro antero-posteriore massimo:

.

300
188
143

Indice cefalico

,

collo è corto e grosso,

presenta

spetto maschile e

ma

il


e la

una

notano

peli di sorta,

periori

si

peli in

ispecie all'avambraccio: le

presentano

le

tre dita intermedie

Il

bacino

si

estendono


maschile
fino

solo

.

.76.0

corpo tozzo con tronco d'a-

mammelle

pezzolo intermedio tra l'uomo

è

.

trasverso:

»

Il

536
295

.


piccole

adipose a ca-

donna; sul petto non
lieve

peluria.

forme piuttosto maschili, ricoperti

di

si

Gli arti su-

mani sono piccole

terminano tutte ad uno stesso

di

e tozze,
livello.

pube che sono molto folti
all'ombelico a mo'di uomo, Gli arti inferiori
e


i

peli

del

sono anch'essi d'aspetto maschile

e ricoperti di peli in

tutta

la loro estensione con

vene assai varicose; piedi piccoli.
Gli organi genitali presentano una vulva con grandi labbra
non troppo pronunciate, divaricate in alto per lasciar adito
ad un piccolo pene della lunghezza, nello stato di affloscia-

mento,

di circa

6 cm. ed un diametro del glande

Esso pene, quando

persona


di

due cm.

una
proeminenza abbastanza notevole ed osservato nelle sue parla

è

nella stazione

eretta, fa


11

ticolarità

un glande ben

offre

conformato

il

quale presenta

sulla faccia inferiore un'incisura che mette in un corto cantuccio a fondo cieco. Il prepuzio che si trova alla base del


continua lateralmente per duplicature della mucosa
colle piccole labbra a guisa di quanto avviene nella clitoride
normale (Vedi figura). Il pene sollevato lascia vedere sul mezzo
glande

si

una linea biancastra che segna quasi il
setto divisorio dei due corpi cavernosi. Questo rafe mediano,
si prolunga inferiormente fino allo sbocco del meato urinario,
costituendo la briglia così ben descritta dal Pozzi! ). La persona in questione riferisce che il pene in erezione misura circa
della faccia inferiore

1

9 cm.

di

lunghezza.

Sotto questo

,

e ciò

pene

nota


si

1'

nel p,unto ove d'ordinario

apertura esterna
si

dell'

uretra

riscontra nella donna. Le

(

piccole labbra non sono troppo pronunciate. La vagina è stretta

ed all'esplorazione
l'

sente

si

utero che è atrofico

;


il

la porliovaginalis

corpo

dell'

sentirlo alla palpazione. Ricercando

nale inguinale,

come pure

del

collo del-

utero non fu possibile

lungo

il

decorso del ca-

nelle ripiegature delle grandi labbra

non mi fu dato sentire alcun corpo. A quanto essa dice, è mestruata regolarmente dall' età di 18 anni. La voce ha carattere e timbro mascolino.

L'individuo riferisce che venne educato come donna e riusciva bene nello studio, ma aveva ed ha tuttora poca attitudine e passione pei lavori donneschi. Riferisce ancora che ama
tanto gli uomini quanto le donne; si accoppia e da uomo e
da donna, però mentre essa può coire con un'altra donna e
non può ingravidarla, può essere invece ingravidata e, a
quanto essa narra, restò incinta due volte, ma presto aborti.
Fa notare ancora che congiungendosi come uomo con donna
ha secrezione dalla vagina di un liquido lattiginoso, il quale
però non sarebbe così denso come lo sperma umano.
Ora dai fatti suesposti, facendo astrazione, per maggior
esattezza, dal referto della persona interessata, credo trattarsi
'di

un caso

(1)

S. Pozzi.

e 16 febbraio.

di



ermafrodismo rispondente nella classificazione

Comp. rend. Soc. Biologie




18S4.



Seduta 26 gennaio


12

data dal Klebs

(0

alla

seconda divisione, vale a dire un pseudo

ermafroclismo femminile esterno o più brevemente ginandrismo,

nome accettato

ed

ammesso da

vari autori. Se però la rego-

lare costituzione dei genitali esterni, per quanto riguarda

l'o-


rificio

uretrale e vaginale, potesse far ritenere ad alcuno non

essere

il

presente caso altro che un'ipertrofia della clitoride,

stanno contro questa opinione l'assieme degli
generali, la presenza dei quali in

organi della generazione

affetti

fenomeni

altri

un organismo che

da qualche vizio

offra gli

sviluppo


di

che possa far nascere dei dubbi sulla sessualità reale

organismo servono, secondo l'Ahlfeld

(

2)

ed

il

detto

di

Klebs, a farlo

classificare nella categoria degli ermafroditi. Di fatto nel caso

troviamo, oltre l'aspetto maschile tanto degli

presente

quanto

del tronco,


anche

la distribuzione dei peli al

arti

pube che

un carattere spiccatamente mascolino portandosi fino
all'ombelico, mentre nella donna l'area pilifera dei genitali
non si estende di regola oltre la sinfisi pubica, quivi delimitandosi a mo'd'arco di cerchio colla concavità in basso. An-

riveste

che nelle altre parti del corpo in particolare
arti si

trovano

e grossi. Per

peli folti

di

al

viso ed

agli


più la costituzione

scheletrica maschile del bacino contribuisce a dar valore alla

sopraenunciata classificazione.

Volendo ora fare un succinto raffronto del presente caso
di ginandrismo coi più noti della letteratura dobbiamo limitare la comparazione ai genitali esterni. Questi difatti presentano una stretta analogia a quelli di Maria Léfort descritti e
figurati

dal

Orecchio

4)
(

Bèclard

(3)

a

quelli

del

Marzo


studiati

a quelli del caso dei Dott. Arigo e Fiorani

quelli del caso del Debierre

( 6 ).

dal
5
( )

De

ed a

Solo che in tutti questi la va-

gina era impervia, mentre qui v'ha una vagina pervia ad ostio

normale

(1)

di ristrette

(3)

De


(5)



disegni dei genitali



(4)

gagni.

ai

Haudb. d. path. anat. — 1878.
— Die Missbild. des Menschen. — 1880-82.
— Précis de Teratologie — 1893, p. 294.
Orecchio. — Sopra uà caso d'apparenze
in una

Klebs.

Ahlfeld.
Guinard.

(2)

dimensioni. Stando

virili


Arigo

e Fiorani.



Una Donna-Uomo.



Ann. Univers. Med.

Voi. 247.
(6)

donna. (Mor-

Napoli, 1865. VII.

Debierre.



L'Hennaphrodisnie.



Paris, 1891.


1879.




BOLLETTINO SCIENTIFICO

Anno

Fototipo negativo Bergonzoli.

Bergonzoli

XV —

1893.

Fotocollografìa Frat. Fusi-



Un

caso

di

ermafrodismo.




13
il clitoride peniforme quantunque voluminoso figura come incappucciato per tutta la sua lunghezza e stirato
in basso, mentre nel caso nostro si spicca netto e rettilineo
dalla radice con un glande regolare ed assume il carattere
di un vero pene ed è sola un'attenta osservazione che fa riconoscere le duplicature della mucosa che Io mettono in relazione colle piccole labbra. Tra
succitati casi quello che
ha maggior analogia a questa disposizione del clitoride mi
pare sia quello riferito dai Dott. Arigo e Fiorani. Nel resto
il caso presente mostra una spiccata conformazione femminile

della Léfort

i

delle altri parti
riferiti,

i

esterni

dei genitali

più.

che nei diversi casi

vaginale impervio,


quali, oltre all'avere l'ostia

of-

frono di notevole la varia disposizione dell'orificio uretrale.

A maggior

schiarimento della descrizione suesposta ho ag-

giunto la riproduzione fototipica

della

ho

fotografia che

ri-

tratto direttamente dal soggetto.
(Dal Laboratorio d'Anatomia

umana

della R. Università di Pavia, 1893).

ALCUNI NUOVI PROTISTI
LEOPOLDO MAGGI.


Nota del Prof.

Da tempo ho osservato alcuni

non vene FLAGELLATI, (Flagellata). Fra primi, due sono del genere Amseba
ed una del genere Difflugia. Fra i secondi vi è una Monade
nero descritti. Essi appartengono

Protisti, che finora
ai

LOBOSI, (Lobosa)

i

(Monas).

,

1.

Il

modo

di

Amaeba/eteropoda

n. sp.


comportarsi delpseudopodo di questa Amseba,

essendo molto diverso da quello delle altre, fa chiamare V A-

mceba> che
il

lo possiede,

col

nome di/eteropoda.

pseudopodo va protrudendo dal corpo

dell'

Infatti

quando

Amaeba,

si

fog-

gia come un piede con tre dita, o lobi attondati alla loro estre-


mità libera; mentre quando

il

pseudopodo

è disteso si

mani-

festa molto largo, più del corpo protoplasmatico; inoltre esso

porta sul suo margine esterno una piccola protuberanza tanto
a destra che

a

sinistra.

Questa configurazione

è

raggiunta


14

dal pseudopodo,
di


molto

il

sua prolusione

per essersi, colla

lobo medio,

e ristretti

due

i

allargato

,

laterali.

tre lobi si accartocciano
pseudopodo si ritira,
tra loro, con fusione prima di uno coi due restanti, poi dei
due in uno, il quale dopo d' esser passato a forma come di
bottone terminale del pseudopodo, si fonde colla base del pseudopodo stesso, e finalmente questa base si ritira, rientrando

Allorché


il

i

corpo protoplasmatico dell'Amfeba,

nel

il

quale, tanto a pseu-

dopodo disteso, come ritirato, si presenta sempre sferico.
citoplasma di quest'Amaeba è piuttosto
Il protoplasma o
denso e molto granuloso, e nel suo endoplasma vi è un nucleo, e si

scorgono frequentemente due vescicole contrattili,

come anche alcune granulazioni molto oscure.
Si

muove

piuttosto lentamente, causa la densità del suo

citoplasma.
Si


nutre

di

spore

microbacteri, che vengono introdotti

e di

nelT endoplasma direttamente, scavandosi
momentanea, che, dopo aver dato ricetto
tari,

si

in

esso,

una cavità,

alle sostanze alimen-

chiude.

Quest' Ameeba

1'


ho trovata nell'acqua della fontana nuova

Cadempino di sotto, presso Lugano (Canton-Ticino, Svizzera).
L' Amceba/ eàeropoda, durante la protrusione del suo pseudopodo, terminato da tre lobi, rassomiglia ad una delle forme
di

j~"

disegnate da Leidy,

con dubbio chiamate forme embrionali
o giovani di Amceba proteus (A. princeps); ma da queste diversifica pel suo corpo sferico, ed anche per la lentezza dei
suoi movimenti;

neWAmceba

e

quali sia nelle forme larvali in genere, sia

i

princeps, sono invece piuttosto rapidi.

Amaeba

2.

jalina n. sp.


La mancanza di colore congiunta ad una certa trasparenza
tanto del pseudopodo, che del corpo protoplasmatico di questa
Amceba,
Il

le

fa dare

il

nome

ginale libera, molto più
lo

specifico di

suo pseudopodo è anteriore,

e,

allargata

più è unico, qualche volta però

lato.
dell'

La sua lunghezza corrisponde

Amceba,

il

quale è

di

Amceba j alina.

ha la parte marcorpo dell'essere; per
presenta bilobo da un

disteso,

del
si

a circa

un terzo

del corpo

un ovale molto allungato.


15
Il


citoplasma contiene una vescicola contrattile, che cambia

continuamente

figura senza

di

contrarsi

ritmicamente

com-

,

portandosi come una goccia d'olio, sicché talora sembrano due
vescicole

contrattili

doppio contorno, disposte

avvicinate, a

.come se fossero due anelli di una catena, legati l'uno all'altro.
posteriore, ossia opposta al pseudopodo,
un nucleo, il quale sta all' indietro della vescicola contrattile, precisamente tra questa vescicola e la parte posteriore del corpo dell' Amseba. Non vi manca qualche granulo
Inoltre nella parte
vi è


protoplasmatico, emergente sulla massa del corpo ad endoplasma jalino e molto liquido o, meglio, pochissimo denso; perciò
movimenti di quest' Amceba, sono rapidissimi.
i

Nei movimenti, l'endoplasma presenta talora delle striature
pel lungo, dirette cioè dalla parte posteriore

priva di

pseu-

dopodi alla parte anteriore pseudopodica. Per questa particolarità sarebbe

analoga ad alcune delle figure

Leidy, e cioè a quelle comprese fra
tisi

all'

Amceba verrucosa; ma

disegnate

numeri 13

i

diversifica per


la

da

riferen-

e 18,

sua jalinità

generale, e per la fluidità particolare del -suo citoplasma.
L'

Amceba jalina

l'ho

sp.,

n.

rinvenuta

laghetto

nel

di


Brinzio, in Valcuvia (territorio di Varese lombardo).
3.

Difflugia

polycroma

Vicina alla Difflugia globulosa per
del suo corpo, ne differisce per la

n. sp.
le

dimensioni

presenza

in

e la

esso

granuli rotondi di vario colore, verde, giallo, rosso,

trovano costantemente mescolati tra loro. La natura

forma
molti


di

che

si

di questi

granuli, probabilmente è organica, per la regolarità della loro
forma sferica simile a quella dei globuli di clorofilla; i granuli verdi,
e forse

i

eritrofìlla.
di

come

gialli

in

altre diflflugie sono

potrebbero

Comunque

suo


guscio

è

clorofilla,

di

ed

i

rossi

il

incoloro,

nome

di

trasparente, chitinoso;

il

corpo protoplasmatico è pure incoloro, jalino, granuloso.

mi fu dato


di

vederne
di

suo

Non

nucleo, né vescicola contrattile.

il

Durante l'osservazione
mostrarsi in numero

di

forma
polycroma.
Difflugia

la varietà dei suddetti colori sotto

granuli, fa dare ad essa
Il

appunto


essere di xantofil'.a

i

suoi pseudopodi incominciarono a

tre, di

cui

uno

bifido; poi se ne mani-


10

fra

festarono altri sei,
totale

i

quali uno pure bifido; così che,

ebbero 8 pseudopodi,

si


sei

semplici

loro disposizione era a raggi, occupanti
del corpo;

misurava

il

la

i

e

due

due
terzi

bifidi.

in

La

anteriori


terzo posteriore, ne era privo. La loro lunghezza,

metà

del

libera era attondata;

diametro del guscio,
il

e la loro

estremità

protoplasma loro, sempre omogeneo,

jalino.

Ancora durante l'osservazione

dell'essere,

ho potuto vedere

l'espulsione di un piccolo corpo nudo, con alcune piccolissime

granulazioni rossastre,

il


quale rimase dapprima attaccato

corpo materno mediante sottilissimo

protoplasmatico

filo

al
,

e

poi se ne staccò. Esso presentava qualche

movimento ameboide,

specialmente

protoplasma era fog-

giato a lobo.

in

quella parte

,


cui

in

La sua apparenza

e

il

provenienza, farebbero cre-

dere ad una riproduzione germipara.

La

Difflugia

scello presso

polycroma _venne raccolta dall'acqua d'un ru-

Cuvio (Valcuvia, territorio

Monas nephrodes

4.

n.


di Varese).
sp.

E una monade piccolissima a forma di rene, perciò
Monas nephrodes. Nel suo corpo si fanno distinguere due
una verde

e l'altra

incolora,

in verde risponde alla

metà

trasparente.
inferiore o

detta
parti,

La parte colorata

posteriore del corpo,

che è anche un po'più allargata dell'altra; la parte incolora,

La parte verde, si
un globulo, immerso nel protoplasma
incoloro, cosi da apparire come circondato da uno strato, sottile, jalino. Probabilmente la bocca è situata alla base del

flagello, nella parte concava del corpo. Il flagello è sottilis-

trasparente, è quella della metà anteriore.

presenta sotto forma

simo.

di

.

Questa Monade, per la sua forma, è analoga alla Monas
Kolpoda di Ehrenberg, dalla quale però diversifica per essere
un po'più allungata; per la costituzione del suo corpo, si
comporterebbe come la Monas viridis, descritta da Fromentel,
la quale pure è metà verde e metà trasparente, ma però di
forma sferica, e perciò diversa.
Se la Monas viridis vive, al dire di Fromentel, in compagnia, la mia nuova specie mi

si

è presentata binaria, ossia


17

in

compagnia


di

un'altra forma identica, e che

gemella, perchè ne ho veduto

lo

posso dire

io

sviluppo. Essa è

quindi bi-

nata.

continuata per alcune ore, mi ha

Infatti, l'osservazione

fatto conoscere, nel

rico

di

campo


del microscopio,

corpicciuoli oblunghi, rassomiglianti

un ammasso sfead una colonia

Synura uvella Ehr. Ciascun corpicciuolo era costituito da
una parte interna, omogenea, di color giallastro ed anche
giallo verdastro, circondata da una stretta zona, pure omo-

di

genea,

ma

incolora, jalina.

Di tanto in tanto, alcuni di questi corpicciuoli

si

vedevano

spingersi fuori dall'ammasso sferico, mediante un peduncolo
protrattile, due o tre volte più lungo del loro corpo; poi per

contrazione dello stesso peduncolo, ritrarsi nell'ammasso
rico. Ciò fa


pensare che

il

sia fissato al centro dell'
I corpicciuoli a

peduncolo

ammasso

di

sfe-

ciascun corpicciuolo

sferico.

peduncolo contrattile, dopo qualche ora,

manifestarono nel loro plasma interno colorato, due granuli
quali, perchè la zona esterna jalina
formatisi per divisione;
i

del

corpicciuolo non


aveva subita nessuna modificazione,

si

mostravano giacenti come in una cisti.
In seguito a questa produzione interna di due granuli, il
corpicciuolo si staccò col suo peduncolo dall'ammasso sferico,
ed assunse la forma ovale; e mentre esso andava sempre più.
allungandosi, nell'interno i due granuli ingrandivano, e finalmente si svolsero sotto forma di due identiche monadi, di-

modo che la parte convessa dell'una era volta verso
concava dell'altra. Da ultimo la ciste si ruppe, e le
due monadi rimasero libere.

sposte in
la parte

Esse, come Monas nephrodes
stavano nell'acqua
nuova fontana di Cadempino di sotto, già citata.
,

della


18

SULLE SOSTANZE CROMATOFILE DEL NUCLEO
DEI SUCCHIATORI E FLAGELLATI


Nota

numero

Nell'ultimo

modalità
tofile
gli

di

del Dottor

di

RAFFAELLO ZOJA.

questo giornale ho descritte alcune

disposizione presentate dalle due sostanze croma-

nucleari

di

Auerbach

in


alcuni

ciliati.

Mentre continuo

studi sui ciliati ho avuto la occasione di osservare anche

rappresentanti

di

altre classi di protisti cioè

dei

succhiatori

metodo da me impiegato fu quello già innella
nota
precedente.
In entrambi le classi esistono le
dicato
due sostanze cromatofile.
Succhiatori. Hemiophrya (Podophrya) gemmipara Htw. Individui molto numerosi fissati sul perisarco di una Bougainvoillia raccolta alla stazione zoologica di Napoli. La sostanza
cianofìla forma la parte principale del nucleo ramificato; entro
ad essa stanno piccoli corpuscoli eritrofili, di forma tondeggiante od allungata, di dimensioni abbastanza varie, ma generalmente piccoli; sono piuttosto scarsi. Attorno a tutto il
nucleo si vede poi un contorno rosso nettissimo, probabilmente
espressione di una membrana eritrofila come nei Balantidium;

e dei flagellati.

Il

questo contorno è di spessore piuttosto rilevante,
bile assai

ma

varia-

anche a brevissima distanza.

Flagellati.

Euglena

viridis

Ehr.

Il

nucleo è cianofilo;

il

noto nucleolo centrale allungato è eritrofilo.

SOPRA DUE NUOVE SPECIE DI FO SSILI INFRALIASICI

CONTRIBUZIONE ALLA PALEONTOLOGIA
dell'

per

il

Infralias

Dott.
(con

Gli esemplari delle due
la descrizione

lombardo

BENEDETTO COKTI
una

tavola).

nuove specie

furono trovati da

me

di


fossili,

di

cui do

sfaldando un frammento

lastriforme di scisto marnoso infraliasico della collezione del

gabinetto di Storia Naturale del Collegio di Celana

e

raccolto


,

19

Imagna

a Strozza in Valle

me

quale con liberalità

Bernardino Gavazzeni


dal Dott.

Imagna

Del terreno infraliasico di Valle

si

fra gli altri, l'Hauer, l'Escher, lo Stoppani,

Varisco

0), quest'

molto ricchi

di

Strozza dove

il

occupati

Curioni e

il

e


di

mostrano sviluppa-

si

inferiore, assai

neri dell' infral.ias

Nacule

di

sono

ultimo con particolareggiati dettagli anche

riguardo alla località
tissimi gli schisti

il

ne fece dono.

Battrilli

fissili


e

:

DESCRIZIONE DELLE SPECIE
RHYNCHOTEUTHIS TARAMELLII,

(2)

mihi.

Dimensioni

Lunghezza
Larghezza
Lunghezza

(1)

Von. F. Hauer.



.

9
7

delle Apofisi


...

10

mm.
mm.
mm.

Erlduterungen zu einer geologischer

Uebersichtskarte

der Schichtengebirge der Lombardei. Wien, 1858.
Escher von. d. Linth. Geól. Bemerhungen uber das nòrdlicke Vorarlberg und
einige angrenzenden Oegenden. Zurich, 1853.



A. Stoppani.

Studi Geologici

e Paleontologici sulla

Lombardia.



Milano,


1857.;

Idem.



Rivista geologica della Lombardia in rapporto alla carta geologica

di questo paese ecc. Milano, 1859.

Idem. Sulle condizioni generali degli Strati ad Avicula contorta ecc. Milano
1861.

Idem. Geologie

et Paleontologie des couckes

Milano, 1860-65.
G. Curioni.



lume

a Avicula contorta en Lombardie.

Geologia applicata delle Provincie Lombarde. Milano, 1877.

Vo-


I.



Note illustrative della Carta geologica della Provincia di BerA, Varisco.
gamo. Bergamo, 1881.
(2) Il rinvenimento nell'Infralias dei generi: Rhynchoteuthis e Aptychus mi
risulta cosa affatto nuova per quanto concerne gli autori da me consultati:
Op. cit.
A. Stoppani.
Études PaleontologiquE. Dumortier.
du Rhone. Premier PaHie.
Infra-Lias. Paris, 1864.
Zone a Avicula contorta, ou étage rhétien. Paris, Savy, 1865;
Martin.
Hébert. Bulletin de la Soc. gèologique de France. Tomo XIX.






'



Coquand. Bull, de

la Soc. geol.


I fossili

Tomo XX.

della Spezia. (Memorie Acc. di Bologna, 1866. Serie II.*, Tomo V).
L. Dieulafait.
Étude siir la zone a Avicula contorta et V infralias dans
le Sud-Est de la France. Paris, 1870.

G. Capellini.

infraliasici dei dintorni del Golfo



K. Zittel.



Emibuch

der Paleontologie. IL Band. Miinchen, 1881-85.