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14

1898

Anno XX.

Marzo 1898.

N.

1.

IZ.SIÓ

BOLLETTINO SCIENTIFICO
REDATTO DA

LEOPOLDO MAGGI

GIOVANNI ZOJA

PROF. ORD. d' ANATOMIA E FISIOLOGIA

PROFESSORE ORDINARIO DI ANATOMIA

COMPARATE

UMANA

NELLA


R.

UNIVERSITÀ DI PAVIA

ACHILLE DE-GIOVANNI
PROF. ORD. DI CLINICA MEDICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI PADOVA

PAVIA
Premiato Stabilimento Tipografico Successori Bizzoni
1898.


Cambi ricevuti dal

Gennaio 1898 a tutto Marzo.



Atti della Società Toscana di Scienze Naturali. - Processi verbali
del 4 Luglio « 28 Novembre (897.
2. Atti della Società Ligustica di Scienze Naturali. Voi. Vili, N. 4.

adu-

/.

nanza




nova,

1897.
3. Atli della

Accadem'a

delle

Scienze Mediche e

Ferrara, 1898.

N attirali.

- Fase.

Ge-

1."





Firenze,
4. Ballettino della Società entomologica italiana. - Trimestre IV.
1897-98.
5. Bollettino della Società di Naturalisti. Serie I.* Voi. XI, Fase, unico.




Napoli, 1897.
dell' Ateneo di Brescia per l'anno 1897.
Giornale della associazione napoletana di Aledici e Naturalisti. - Anno
Napoli, 1897-98.
VII. fuse. 1°, 2", 5» e 6°. - Anno Vili., fase. 1°.
3. Gazzetta medica lombarda. - Dil N. 1 al N. 12. - Milano, 1898.
9. Il pensiero nuovo. - Rassegna di Scienza, di Filosofia e di critica. - Anno I,
Roma, 1898.
N.
e 2.
40. L'Anomalo. - liivista di Antropologia. -Psichiatria e Medicina legale. Napoli, 1897.
N. 6.
44. La Nuova Notarisia. - Padova, Gennaio, I8i<8.
12. La Clinica Veterinaria. - Dal N. I al 12. - Milano, 1898.
13. Rivista di patologia mentale e nervosa. - Fase. II. - Firenze, 1898.
44. Rivista di studi psichici. - Num. J. - Milano, 1898.
-'
N. I e 2. - Firenze, 1898.
45. Monitore zoologico italiano.
46. Anales del Circulo Mèdico. Argentino. - N. 21, 22, 23 e 24, 1897. - N. I
e 2, 189S. - Buenos Aires.
i7. Anales de la Sociedad cientifica Argentina. - Fase. 5* e G°, 1897. •- Fase. 1,
1898 - y Indice general de los Anales de la Sociedad. (Tomos I a XL. inclusive. - Buenos Aires, 1897.
48. Annaes des Sciencias Naturaes. - Anno IV, N. 4. - Porto, 1897.
49. Actes de la Sociétè Scientifique du Chili. - Fase. 2°, 3° et 4°, 1897. - Santiago 20. Bulletin of the Museum of Comparative Zoology. Voi. 31° - Num. 5. e.

Commentari


7.

I





'

Cambridge, 1897.
21. Travaux de

la Société Imperiale des Natuvalìstes. - Zoologia Voi. XXVII
Vili Livr. 2, 1897. - Botaniqne Voi. XXVII Livr. 3, 1898. Livr. 3. Voi.
Comptes rendtis des Seances N. 4, 5 e 6, 1897. - tìaut. Petersbourg.
22. Annales de l' Università de Grenoble. - Tom. X, Ier. Trimestre 1898.
23. Bulletin de la Société Vandoise des Se. Nat. - Num. 126. - Lausanne ,
1897.
24. La Feuille d e s jeunes naturalistes. - Num. 327-329. - Paris, 1898.
25. Modem medicine and bacteriological revieiv. - N. 12, 1897 e N. 1 e ;, 1898.
Battle Creek Michigan.
26. Sixteeth annual report of the bureau of American ethnology to the Secretary of the Smithsonian institution 1894-05. - Washington, 1897.
27. Rivista mensile di Psichiatria forense, Antropologia criminale e Scienze
affini. - Anno l, N. 1 e 2. - Napoli, 1898.

XX

Numeri mancanti.

Rivista di studi psichici. - Fase. 7°, 9° e 10°, 1896.
of the Museum of Comparative Zoology. - Fase. 4" 1896.
3. Giornale della R. Accademia di Medicina. - Fase. 9°, 1895, e Fase. 1°,2",
e 3°, 1896 - Torino.
4. Annales de V Uaiversité de Grenoble. - 3° Trimestre, 18DG.
4.

2. Bulletin

Elenco dei Signori che hanno pagato l'abbonamento.
Stefanini Dott. Domenico, Pavia, anno 1897. - Scarenzio Prof. Angelo,
1897. - Prof. Corani. Pietro Pavesi pel Gabinetto Zoologico della K. Università di Pavia* anno 1897. - Fumagalli Dott. Achille, Como, anno 1893. -Gabinetto Anatomia Umana R. Università di Pavia, anno 1896. - Gabinetto Ana-

tomia Comparata Regia Università di Pavia anno 1896. - Gabinetto Zoologia
Regia Università di Cagliari, anno 1893. - Istituto Tecnico Provinciale, Modena, anno 1893. - R. Orto Botanico, Pavia, anno 1896. - Gabinetto di Zoologia R. Università di Genova, anno 1897.


MAY 14

1898
Marzo

Anno XX.

1898.

».

1.


Bollettino Scientifico
REDATTO DA

PROF. ORD. DI ANATOMIA E FISIOLOGIA COMP. NELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA

PROF. ORD. DI ANATOMIA

UMANA NELLA

STESSA UNIVERSITÀ,

PROF. ORD. DI CLINICA MEDICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI PADOVA.
Abbonamento annuo
»

»

.

.

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S
IO
3

.

.


»

-3=

Italia

L

Estero

Un numero separato
un numero arretrato

»

Si pubblica in

Pavia

Esce quattro volte all'anno. abbonamenti si ricevono in
Pavia dall' Editore e dai Redat-

Corso Vittorio Era. N. 73

Ogni N.°

è di

Gli


32 pag.e

tori.

SOMMARIO


sentenza eli Mai-cello Malpighi.
A proposito delle
G. ZOJA
ossa di Gian Galeazzo Visconti.
MAGGI: Intorno alle ossa bregmatiche degli
Ittiosauri.
PAVESI: Un coregono nel Ticino. — R. MONTI: Osservazioni ad
alcune recensioni al mio lavoro: Sul sistema nervoso dei Dendroceli d'acqua
dolce.
R. MONTI." Ricerche anaRE: Di alcune anomalie nei Molluschi.
tomo-comparative sulla minuta innervazione degli organi trofici nei cranioti inferiori.
R. ZOJA: Stato attuale degli studi sulla fecondazione (continuazione).

DE-GIOVANNI: Una





:








UNA SENTENZA

DI

MARCELLO MALPIGHI

del Prof. Achille De-Gtovanni

Con questo
tuto

titolo il

Prof. A. De-Gtovanni fece

Veneto, di Scienze,

Lettere ed Arti,

dalla quale stralciamo quanto segue

« Gli empirici ed

i


il

una

lettura all'Isti-

26 Dicembre 1897

,

(*)

:

pedanti umiliavano la toga dottorale ripetendo
a' dì nostri fatta correre come oro

una massima, pur troppo anche

altro la pratica; che

di coppella, che cioè altro è la teoria,

anatomie, alle quali
l'

si

morbi, perchè «


i

bene

medendum non

(•)

nono

Atti del



R

Istituto

il

patologo Malpighi

e delle piante

uomo, degli animali

rare

dedicava


cum

solidiori



le

tre

quella del-



non giovano all' arte di cumedicina non inserviunt, ad

dirigunt ».

Veneto

di S.

Dispensa terza. Venezia 1897.

L

A.

(Tomo


LVI). Serie settima



T omo


,

Quanto alla massima, che altro è la teoria, altro la pratica,
M. Malpighi rispose dimostrando il grave errore che si racchiude in
queste parole
il

fatto colla

grandi

perché volgarmente

confonde la scienza colla teoria,

si

anche coli' autorità de' più
non passa differenza alcuna tra la
pratica e che Medicina in Phylosophia (intendi scienza)

filosofi


scienza e la

;

ipotesi

;

quindi

insegna

,

della natura, che

non fundata, res infirma est.
Eppure anche oggigiorno si ricorre a questa massima tanto
da coloro che
interesse

si

fallace

lasciano consigliare dalla invidia, o da qualche basso

nell' intento

proteggere


di

i

loro -piccoli nomi,

o

loro

la

ignoranza.
Alla affermazione poi che lo studio delle tre anatomie non contri-

buisca all'incremento della scienza

d'

Ippocrate

e

di Galeno, Malpighi

una magistrale confutazione, dove argomenti storici filosofici, anatomici, clinici si succedono con una logica, con un crescendo
schiacciante e provano nel modo più luminoso, che la scienza medica
rispose con


,

non può progredire
sposata
e

ai

se

non

sia tolta all'

empirismo,

al

dogmatismo

dove porta come finale solenne una sentenza nella quale

glie la

e

grandi principi della storia della organizzazione degli esseri

quintessenza del pensiero


filosofico e dell' indirizzo

;

racco-

si

clinico

di

Marcello Malpighi.
Ecco la sentenza

:

Le cose della natura, benché pajono tanto disparate, pure
considerate con esattezza e maturità si trovano non così disgiunte,
che non si osservi una concatenazione ed uniformità di operare
e però vicendevolmente vengono illustrate. {Opera posthuma pagina 263).
In questa sentenza
gini che fondarono

il

da cui scaturisce pure
è

una


si

compendia tutto

il

programma

l'altro principio che, cioè

ricapitolazione dell'anatomia comparata,

e vennero sinora

delle

inda-

principio della evoluzione chiaramente enunciato,

dimostrando embriologi,

l'embriogenià umana,

come sostenne

ed antropologi

,


il

Serre?

capitanati

da Haeckel.

Da questa sentenza irradia la luce del moderno Ippocrate, il quale
da due secoli esorta i patologi allo studio e alla interpretazione scientifica dei

fatti

concernenti le

tre

anatomie, allo scopo

nella loro concatenazione (evoluzione) le leggi
tali,

senza delle quali non può procedere

di

comprendere
fondamen-


biologiche

sicura

l'

indagine

clinica

perché é colla loro scorta che devono concepirsi

i

studi ed istituirsi le necessarie osservazioni con

metodo adeguato.

problemi per nuovi


La

scienza, scrisse

Virchow, che per merito di Malpighi ha acqui-

campi per

stato nuovi


sue ricerche, è la patologia ....

le

nostra

la

gratitudine per lui diverrà sempre maggiore quanto più esattamente

comprenderemo il suo indirizzo e quanto più faremo nostro
metodo eccellente. (Vedi Marcello Malpighi e V opera, sua.

suo

il

Scritti

vari. Edit. Vallardi 1897).

E

noi per comprendere veramente

il

suo metodo, dobbiamo inspi-


rarci ai concetti racchiusi nella sentenza che ho più sopra ricordata,

avendo presente quanto

Haeckel
da un punto di vista

dettava Ernesto

comprendere tutta insieme

e

Se si cerca

di

inolio elevato

la

:

grandezza di Marcello Malpighi si è facilmente indotti a considerare
come carattere spiccatissimo della sua personalità scientifica, l'unione
di

una profonda capacità

a lato,


grandissimi quali

tolti

i

(V. op.

un'

ampia

natura .... Pochi biologi possono stargli

filosofica della

Muller

sperimentali con

nelle ricerche

comprensione

Lamarck

e

Wolff, Darwin


e

Giovanni

cit.).

Tutto ciò vuol dire senza ambagi
cursore de' moderni morfologisti,

il

essere

,

stato

Malpighi

il

pre-

banditore del metodo morfologico

nelle indagini cliniche.

Spetta ora
rizzo


bracciare

i

comprendere, come scrisse Virchow

ai clinici

malpighiano
fatti

e fare proprio il suo

fondamentali della morfologia e

luzione per costituirne

indi-

le

leggi della

evo-

elementi del metodo universale, col quale

gli


devono essere investigati

l'

,

metodo, ciò che significa ab-

i

fenomeni della patologia, che integrano

i

uomo.
Io credo che ad onorare degnamente Marcello Malpighi non basti
un monumento marmoreo, come non basterebbe attribuirgli 1' appellativo di Ippocrate moderno.

concetti biologici riferibili all'

dovremmo

Fedeli alla storia, noi

tempo lungo
il

il

quale


si

nome

intitolare al suo

tutto

il

estenderà la sua luminosa influenza e durerà

dominio del suo geniale indirizzo sul movimento

progresso della

di

Medicina e chiamarlo Evo malpighiano.
Io vorrei

che ogni

medico italiano e

fosse indotto a leggere e meditare le

studioso


e provasse quel fremito di orgoglio nazionale

parte nelle

concorrere
dall' oblio

dagli altri

inspirazioni della

ad arricchire

il

mente





che fa

nostro patrimonio

mie parole

dalle

Opera posthuma


M. Malpighi

di

che ha pure la sua
essere

desiderosi

scientifico

,

a

uomini e cose ed a riconoscere, che troppo spesso
il

verbo,

ignorando

chi tra

noi

di

togliere

si

aspetta

avevalo magistralmente

pronunziato.

Dopo questo

si

più chiaramente di

vedrà, che non abbiamo d'uopo che altri
quello

che ha fatto

tra di noi

ci

spieghi"

Malpighi,

come



debba orientarsi



lo

studio della

come errino

quale parte

patologia clinica

della

quanto errino coloro che ne' consigli scolanelle accademie e nei dicasteri governativi, consci od inconsci,

biologia,
stici,

e

confondono in uno la Patologia clinica colla Clinica professionale,

si

che ne verrà quando che sia contrariato l'altissimo line scientifico e
attraversato lo scopo non


meno

alto dell'

insegnamento

e della educa-

zione professionale.

In altra occasione

scriveva, che

io

dei fatti, colla convinzione e

un vindice

verità di

sulle inonorate ceneri di loro

mi

fu

i


in

,

Lui

offesa

aveva piantato

esperimenti,

gli

eloquenza

colla

il

criteri scientifici

avversari

da' suoi

dannati

tutti confusi e


argomento per queste brevi

Se nel concepire
seguissero tutti

M. Malpighi

entusiasmo di un apostolo e colla se-

della natura

ignoranti, aveva

dogmatici ed
tenza, che

1'

silenzio

al

e

suo vessillo colla sen-

linee.

se nel trarre le conclusioni,


che sono compresi

si

nella sentenza

malpighiana e ne' corollari che derivano, sarebbe molto minore, é vero,
il

numero

nuove applicazioni

degli scopritori di fatti nuovi e di

trovati rumorosi per le illusioni e le delusioni che seco portano
in

compenso



plice scopo

Dopo



la scienza


ciò

procederebbe più secura e benefica
Prof. De-Giovanni, e con lui, noi

il

siamo

della redazione,

ma

suo du-

ed umanitario ».

scientifico

aggiunge

al

e di
;

lieti

di registrare,


che

il

nostro

compagni

Bollettino,

come in fatti lo
non solamente di sussidio alla
Patologia clinica, ma questa, associandosi alle Anatomie, sia entrata
nel campo della Biologia, rompendola con tutte le pastoje scolastiche
d'un tempo.
inaugurando

sua vita

la

Non

questione di

abbia mostrato

sia stato

ancora hanno veramente passato


tutti

bersagliere

scientifica,

Anatomie

studio delle Tre

ciò,

si

si

bene

é spinto

il

di sapere,

il

rubicone;

ma none


che tutti verranno dove da buon

Bollettino Scientifico col vessillo

medesimo

spiegato or fanno due secoli, dal Patologo italiano Malpighi.

A PROPOSITO DELLE OSSA
DI

GIAN GALEAZZO VISCONTI
Nota del

A

4

GIOVANNI ZOJA.

Gian Galeazzo Visconti da me
venne pubblicato nello stesso anno dal M.

proposito delle ossa di

descritte nel

( )


Prof.

1895

(*)

Vedi: Bollettino Scientifico, anno XVII N.

,

1.



-

Pavia, 1895.


Don Pietro Moiraghi uno

R.

dubbio che

)

(

non già


della Certosa di Pavia, appartenessero

ma

al

padre

di questi,

Galeazzo

al

Conte

di

Lascio naturalmente

II.

Virtù,
ai

com-

petenti della storia valutare le argomentazioni avanzate dal


gnor Don Moiraghi

egregio Prof. Giacinto

1'

mente confutate
suddetto.



A

2
)

(

mio avviso

abbia

trionfal-

supposizioni dell'egregio autore circa

le

Ad


Romano

ogni modo

per parte mia,

si-

possano e fino a

e se al vaglio della critica

qual punto sostenersi, per trarne maggior luce.
ritengo che

il

sontuoso mausoleo

rinchiuse nel

trovate e

ossa

le

nel quale l'A. solleva

l


scritto

il

dubbio

com' ebbi già ad

esprimermi nella Nota sopraccitata, sono attualmente come allora

profondamente convinto che

le

me

ossa da

gano a Gian Galeazzo Visconti e non ad
Rileggendo

la sopraccitata

esaminate apparten-

altri.

mia nota descrittiva


delle ossa di

Gian Galeazzo, con

vero dispiacere rilevai che, per svista del

proto e mia,

stampa furono ommesse due righe del ma-

noscritto,

nella

ommissione che, oltre rendere

altera alquanto

mediare

alla



e però approfitto

ai

il


concetto, lo

per

ri-

benché tardissimo, all'accidente occorso,

meglio,

chiedendo venia

oscuro

quest' occasione

di



benevoli lettori.

Siccome quella mia Nota

fu pubblicata nel Bollettino Scientifico e in copie a parte, così
la correzione

alla

aggiunta


si

riferisce alla pagina 8 del

3

primo

( )

e

pagina 10 delle copie a parte, prima linea dove, dopo la pa-

rola lato destro

si

deve aggiungere:

Galeazzo fosse

(che Gian

mancino?). Maggiore è l'asimmetria delle gambe, poiché tanto la
tibia

quanto


la fìbula,

e

anche qui

lato sinistro,

del

millimetri più lunghe di quelle del lato destro;

ma

anche questa disuguaglianza

(')

Il

Storia di Pavia e suo principato.
2
(

)

come nel

sono


di

cinque

segue poi
testo.

trasporto della creduta salma di Gian Galeazzo Visconti dalla Basilica di

S. Pietro in ciel d' oro alla Certosa di



ecc.





Pavia



in

Fase. V. VI.

:

Memorie




e

documenti per

la

Pavia, 1895.

Di una nuova ipotesi sulla morte e sulla sepoltura di Gian Galeazzo Visconti

in: Archivio Storico Italiano. Serie V.% Tom. XX, anno 1897.
s
Pavia, 1S95, pag.
{ ; Bollettino Scientifico, anno XVII, N. 1.



8, linea

prima.


Intorno

Nota

Inpatiche


ossa

alle

del Prof.

LEOPOLDO MAGGI.

Ammettendo momentaneamente
dius e

nell'

nell'

Ichthyosaurus interme-

Ichthyosaurus communis del

V Ichthyosaurus Zetlandicus Seeley del
la

Ittiosauri

flegli

lias inferiore

superiore


lias

di

nel-

e

Whitby,

chiusura dello spazio o foro anteriore della lor volta craniale,

bregmatico

spazio fontanellare

rispondente alla fontanella o

di

mammiferi l'uomo compreso, mediante un osso fontanellare bregmatico, come ho fatto coli' Ichthyosaurus acutiroaltri

rettili e

stris

Owen

del lias superiore


suture peribregmatiche già
antecedenti stegocefali

negli

peribregmatiche anteriori

bregmatica destra
iica

i
(

),

,

e

viene anche qui ad avere le

meno completamente

ben distinte negli Ittiosauri

e posteriori, e

e sinistra, e


pure destra e

si

esistenti più o

'le

le

in

anteriori in fronto-

posteriori in parieto-bregma-

sinistra.

Ora
saurus

Fig. A.

cranio di un Ichthyo-

nel
sp.

figurato da


?,

Manuale

nel suo

tradotto da

di

Dolio

Hoernes

paleontologia

in francese (Ma-

nuel de paleontologie, Paris 1886),
a pag. 597,

porto in

591 e che qui

fìg.

A,

fìg.


ri-

la presenza

oltre

del vero foro parietale, perchè cir-

margini solamente pa-

coscritto da

e posto

rietali,

Ichthyosaurus

anche ad una certa

distanza dai frontali, vi sono disesp.

F frontale; PP parietali;

?

fo foro pa-

gnate


le

suture interbregmatiche,

rietale; ss' suture longitudinali (ante-

trasversati e longitudinali, incro-

riore e posteriore al punto bregmatico

piantisi perpendicolarmente queste
,•
«
n
bregmatico,
con quelle
al punto
cosi
l
l
°

W

interbregmatiche;
suture trasvera
'. ,,
'
,

t
L
sali (destra e sinistra al punto bregmab)

.

,

ss',

punto breg-

da formare, come negli antecedenti
stegocefali, la croce suturale breg-

formanti la croce suturale interbrea,°
,
matica; ce', sutura fronto-parietale o

malica, che

si

coronale.

altri

nei

,


(!)

«

-,

w suture interbregmatiche

tico 6) interbregmatiche; b

matico;

,

,

Maggi:

A

.

.

.

,.

rettili,


proposito, delle ossa bregmatiche nei

di S. e L. Serie II. a , Voi.

XXX.

•«

-,

Milano, 1897,

"
.

n

manilesta anche in

mammiferi

fossili.

(Rend. R.

e nel-

Ist.


Lomb.


1'

uomo. Invece

suture peribregmatiche

le

sono scomparse

vi

per fusione delle ossa bregmatiche, colle relative ossa frontali

anteriormente

e parietali

posteriormente.

Questo esemplare dimostra adunque che

lo spazio

fontanellare

bregmatico, anche negli ittiosauri, può venire chiuso da ossa, e

giustifica la

mia momentanea ammissione

dell' osso

bregmatico

omonimo craniale dell' Ichthyosaurus
intermedius, Ichthyosaurus communis, Ichthyosaurus acutironello

spazio fontanellare

Ichthyosaurus zetlandicus.

stris e

crani degli ittiosauri qui

I

anche nei

rettili,

communis

termedius, Ichthyosaurus
stris,


fanno pertanto rilevare,

citati, ci

suture peribregmaliche (Ichthyosaurus in-

le

Ichthyosaurus acutiro-

,

Ichthyosaurus zetlandicus), ed interbregmatiche (Ichthyo-

saurus

sp.

inoltre quattro ossa

?),

anteriori, destro e sinistro,

pure destro e

bregmatiche triangolari, due

comprese


dai frontali, e

comprese dai parietali

sinistro,

;

due posteriori

condizioni morfo-

logiche queste delle ossa bregmatiche e loro suture già rilevate
dalla serie craniale dei diversi sfcegocefali, e ripe.tentisi poi, oltre

che nei

ptaiyodon de

beare,

Beche

la

riportato da

3, e che io

B,


fig.

tali

si

Pictet

XXVII,

.

,

riporto

le ossa fron-

un osso unico,

fuse tra loro in


,

un OSSO

j


da

un

da

es-

suo tetto craniale coperto

il

n

,

7

j

frontale e da

'

COlla presenza della

un

Ichtliyosaurus platyodon
de la Beche e Conybeare.


.

tra loro in

UllicO le OSSa parietali, COSÌ

sere

nel-

de Palèon-

pure qui

vedono

COme pure fuse

Cony-

e

iologie (Paris, 1853), tav.
flg.



.


7

parietale,
i

Sutura frOntO-

parietale omologa e a quella già

F

frontale;

P

parietale;

fronto-patìetaie °

e dell'uomo, e senza la

*\

sutura

°-

.

(peribregmaticaj; &p' sutura


sinistra

bregma

Meo-parietale destra (peribregmatica).

mammiferi

presenza ne del foro parietale, né della

fanno ammettere la possibilità

un osso obelico per

la

'

.'

.

.

bregmatico-parietale

sono verificare anche nel cranio dei mammiferi e
ci


bP

b P>

suture peribregmatiche posteriori; bp
"•

fontanella bregmatica; condizioni queste morfologiche che

che

sutura

ce'

coronale;

esistente negli stegocefali ed alla sutura coronale dei

antichi

uomo.

e dell'

dell''Ichthyosaurus

l'atlante del suo: Traile

in


mammiferi

nella serie craniale dei

rettili,

Nel cranio

di

trovare

dell'

si

pos-

uomo, e

già nei rettili

chiusura del foro parietale.


8

Considerando ora
ed


il

il

frontale unico nella sua parte posteriore

parietale unico nella sua parte anteriore, lungo la linea

mediana antero-posteriore
senta

del cranio,

vede che

si

nea nell'incavo anteriore del parietale; perciò

frontale pre-

il

come un piccolo processo piano posteriore

,

che


si

incu-

sutura frontoparietale, nel suo andamento, presenta, nella sua porzione mediana, una deviazione, seguendo con essa il suddetto incavo an-

Ora questa parte

teriore del parietale.
trasversale, della

deviata, dall'andamento

sutura fronto-parietale, risponde

peribregmatiche posteriori, e precisamente
rietali destra e sinistra.

tiche

anteriori,

ossia

come sono scomparse
sali

;

così


che

si

tiche tra loro in

la.

Ne consegue che

le

suture
bregmatico -pa-

suture peribregma-

bregmatico-frontali

le

le

alle

alle

sono


scomparse,

interbregmatiche longitudinali e trasver-

deve ammettere una fusione delle ossa bregma-

un

osso bregmatico

unico, e la fusione

della

metà anteriore di quest'unico bregmatico coll'osso frontale unico,
rimanendo autonoma la sua metà posteriore, e quindi non fusa
col parietale unico.

Anche questo stato morfologico delle
stifica la mia momentanea ammissione
unico nei casi

communis
dicus

;

dell'

di un osso bregmatico

Ichthyosaurus intermedius, Ichthyosaurus

Ichthyosaurus acutirostris

,

Ichthyosaurus zetlan-

,

inoltre costituisce un'altra varietà morfologica delle ossa

bregmatiche negli Ittiosauri
altri rettili
1'

ossa bregmatiche, giu-

,

e

prima

che pure

,

in stegocefali, e


può

si

riscontrare

in

dopo nei mammiferi e nel-

uomo.

UN COREGONO NEL

TICINO

Nota del Prof. P. Pavesi
letta al

R. Istituto Lombardo

nell'

adunanza

del

17 febbraio 1898.

(Sunto dell' Autore)


Annunzio
samente

in questa

Nota

che, presso la foce del Ticino, e preci-

alla Costa Caroliana,

il

26 scorso gennaio fu pescato un core-

gono della specie bianca (Coregonus Schinzii-helveticus Fatio), come

m'

é risultato

da

tutti

i

caratteri.


slanciata del corpo (alt. 1

:

5,

Fra

essi

4 lungh.

sarebbero bastati la forma

tot.),

la grossezza ed

il

piccol


numero

(arco branch.

branchiospine

delle


bocca preinferiore o sbiettata,

il

21-24,

I.

IV. 15-18),

colore argenteo a pena

un

la

po' scuro

al dorso.

Siccome

genere dei coregoni

il

pure nel Po,
breve tratto,


d'

é

immessi, dopo

cino ticinese, dove ne furono

mia sementa

è affatto estraneo al

fiume e manca

onde quello in discorso avrebbe potuto rimontare pea?
logico pensare che esso sia disceso dai laghi .del ba1'

Non

fatta nel Lario fin dal 1885.

della

esito felicissimo

é ammissibile che sia

venuto da quest' ultimo, perché la via dell'Adda, del naviglio della
Martesana e del naviglio di Pavia, è troppo tortuosa e difficile, causa
d'acqua, per pesci fragilissimi


le cascate

viglio

grande e del naviglio

In esso

si

erano fatte immissioni

coeruleus Fatio,

inamena

Schinzii-helvelicus

mm.)

lo

di Pavia,

;

nemmeno

e


;

la via del na-

venendo dal lago Maggiore.

di diversi

coregoni (C. Wartmanni-

Bl., albus Les. fals.), soltanto nel

mentre

1897

di

dimensioni dell'esemplare (lungh. 351

le

dimostrerebbero già adulto.

Non

quindi che

escludo


nelle

precedenti immissioni del Wartmanni-coeruleus, iniziatevi dal De-Filippi e

meglio compiute dal dott. Bettoni

fossero stati mescolati ca-

,

sualmente degli Schinzii-lielveticus.

È

importante ad ogni modo

il

fatto che

nostro coregono sia di-

il

sceso pel Ticino fin sotto Pavia, cioè abbia tentata

una migrazione

in


fiume, stante la sedentarietà dei coregoni nei laghi, tranne le specie

marine anadrome, non mai importate da noi.
Dopo la lettura della Nota, e proprio verso
seppi che furono presi in Ticino, nella
plari dello stesso coregono bianco

;

medesima

la fine

febbraio,

di

località,

esem-

altri

venduti in un' osteria come cave-

dani, cui erano commisti, furono da persona intelligente distinti anche

per


-il

sapore squisito e superiore senza confronti a quello dei nostri

pesci bianchi. Seppi inoltre che, quasi contemporaneamente,

si

pesca-

rono presso Morcote nel lago di Lugano alcuni coregoni della prima
sementa 1897, lunghi soli 10-12 centimetri lo che confermerebbe
;

più tosto l'ipotesi

di.

derivare quelli del Ticino da inavvertite mesco-

lanze di avannotti di coregoni bianchi con

gii

azzurri precedentemente

immessi nel Verbano.

OSSERVAZIONI
ad alcune recensioni


al

mio lavoro

« Sul sistema nervoso

dei dendroceli d' acqua dolce »

d

( ).

L' anno scorso io ho pubblicato una prima nota sul sistema nervoso dei dendroceli d'acqua dolce, nella quale pensatamente volli li-

O

Bollettino Scientifico, Pavia. •- N. 2-3, anno 1896.

#


10

mitarmi a dare una descrizione dettagliata,

me

tiva dei fatti da


terpretazione.

riscontrati

Appunto perché

ma

assolutamente obbiet-

parendomi prematura qualsiasi

,

da

fatti

i

me

in-

mi parvero

trovati

una grande importanza, ho creduto necessario non pregiudicare


i

di
ri-

premature

sultati positivi con delle conclusioni teoretiche o con delle

interpretazioni d' indole generale.

Ma

non hanno pensato

così

collaboratori della Rivista dì Pato-

i

logia Neì^vosa e Mentale e del Naturalista Siciliano,

i

quali anzi

hanno

voluto dal mio lavoro trarre degli argomenti in appoggio alle teorie


Ramon y

del

clusioni che

me

da

i

Cajal.



non

Io

nessuna delle con-

accetto, per ora,

miei recensori vollero

dedurre dai

specialissimi


fatti

scoperti: credo intempestiva e dannosa ai progressi della scienza

ogni generalizzazione soverchia dei

fatti isolati.

Giudico quindi necessario rilevare che quanto

Lugaro(

Dr.

il

1

)

ha pubblicato a proposito delle grosse cellule multipolari periferiche,
da me descritte, che esse « danno senza dubbio una delle più chiare
» prove della funzione nervosa e della capacità di ricezione di pro» lungamenti dendritici, ed affermano ancora una volta come la cor» rente nervosa proceda dai
» sando

il

dentriti


non appaia dalla recensione

ciò

E

verso

il

cilindrasse

qualche cosa debbo pur

nel Naturalista Siciliano

2

( )

,

attraver-

quantunque

corpo cellulare », é opinione del recensore,
stessa.

fare


notare al signor a. g.,

dopo aver

fatto

un

il

quale

coscienzioso riassunto

mio lavoro, ha voluto onorarmi di alcune sue osservazioni.
una prima osservazione il signor a. g. giudica « che le ana-

del

In

:

» stomosi osservate dall' A. tra

i

prolungamenti dendritici delle


» lule multipolari periferiche potrebbero avere

un

cel-

significato fìsiolo-

» gico attivo ». Io faccio rilevare che queste anastomosi quantunque

indubbiamente accertate sono fìn'ora molto rare. Ora se
mosi avessero un significato fisiologico, come
dovrebbero essere frequenti, anzi costanti

:

il

tali

anasto-

recensore accenna,

poiciè invece rappresen-

tano un fatto eccezionale panni più ragionevole

ammettere


col

Kòl-

una incompleta divisione cellulare:
ora, un piccolo fatto di parziale ar-

liker che sieno la espressione di

rappresentino cioè,

almeno

fin'

resto di sviluppo.

La presenza

di

queste

colla seconda osservazione

(!)

anastomosi sarebbe poi in contraddizione
elei


Rivista di Patologia Nervosa

signor a. g., che cioè « le figure e la

e

Mentale. Voi.

II.

Fase.

6.



Giugno, 1897,

Pag. 265.
2
(

)

Il

pag. 100.

Naturalista Siciliano. Anno


II.

(Nuova Serie)

n." 4.



Palermo, 1897,


,

11
» descrizione date dalla Monti per
» planarie sono
» secondo

una conferma

quale

il

i

sistema nervoso periferico delle

il


opinione di Golgi,

dell' erroneità dell'

prolungamenti dendritici servono alla nutrizione

» della cellula. Infatti nelle planarie pur non rifiutando la funzione
» assim ilatrice a nessuna molecola protoplasmatica della cellula ner/•>

vosa,

costretti per

si é

1'

evidenza dei

fatti

» menti dendritici di essa specificamente
» tori di stimoli
»

Ramon y
Il

:


un

altro

a ritenere

differenziati

prolunga-

i

come

raccogli-

giustezza della teoria di

esempio della

Cajal ».

signor a. g. non ha pensato che, se

servazione, non

si

accetta la sua prima os-


può più ammettere la seconda, poiché, se le anastomosi osservate tra le dendriti di due cellule vicine hanno un significato funzionale attivo, non si potrà più parlare né di prolungamenti centripeti, né di trasmissione per contatto, né di polarizzazione
dinamica, secondo la teoria del Cajal, sostenuta e difesa dai due resi

censori.
Io

sono ancora alla ricerca dei

fatti.

Rina Monti.

ALCUNE ANOMALIE

DI

NEI

MOLLUSCHI

CESARE RE

Nota del Dott.

Come in tutti i tipi animali, anche nei molluschi si presentano
non raramente delle forme anomale, che richiamarono già da tempo
F attenzione
Siffatte

luschi,


dei naturalisti.

forme anomale

ma

si

riscontrano in tutti

sono più frequenti fra

i

gruppi dei mol-

i

gasteropodi terrestri,

il

che può

anche dipendere dal fatto che essi cadono più facilmente sotto mano
e sono oggetto di un gran numero di osservazioni e di esperienze
cosicché alcune loro anomalie furono persino prodotte artificialmente.

Delle svariate anomalie scoperte nei molluschi, alcune interessano

le conchiglie,

altre gli animali propriamente detti, ed in questo caso

colpiscono gli organi più diversi

guere anomalie

,

di

modo che

si

potrebbero distin-

nella colorazione, nella forma, nel

numero

e nella

disposizione delle parti, ecc.

Tuttavia

,


sebbene

il

numero

delle

schi sia abbastanza grande, lo studio
ci lascia

anomalie descritte nei mollune

é

ancora incompleto. Tutto

credere che molti altri casi teratologici

nostre ricerche, saranno scoperti in avvenire e

osservate in

una

o

,

sfuggiti sinora alle


chele anomalie, ora

poche specie, in altre potranno essere riconosciute.


12

Ben poco

conosce altresì su la natura e V eziologia loro. Sap-

si

piamo che sono ben diverse dalle anomalie presentatesi nei vertebrati
ma, per riguardo alle cause, potè dire il Baudon « Si è ben cercato di spiegare la causa delle diverse anomalie segnalate nei molluschi. Nessuna delle teorie emesse è soddisfacente. La maggior parte
sono il risultato dell'immaginazione e non s' appoggiano sopra osservazioni veramente scientifiche. È dunque più razionale il registrare
le diverse forme senza commentari, attendendo di meglio » ( ).
Data questa insufficienza di cognizioni, le anomalie dei molluschi
;

J

non poterono nemmeno essere raggruppate
tologici

e

distinti


definiti

menclatura, regnano

Per

;

incertezza e la confusione.

motivi

tutti questi

,

la

raccolta

nuovi individui anomali

di

malacologo e per il naturalista in genere un
interessante, potendo il loro esame gettar luce su problemi di

deve riuscire per
fatto


1'

a costituire dei tipi tera-

e quindi, nello studio e nell' istessa no-

teratologia

il

ancora insoluti.

mia

scrizione da parte

di

E non

alcune

sarà forse inutile lavoro la de-

forme aberranti dal tipo

specifico

normale.
Quasi


tutti gli

esemplari da

me

studiati

furono raccolti

dall' il-

una ricca collezione di molR. Museo zoologico dell' Università

lustre professore Issel e fanno parte di

acquistata nel 1894 dal

luschi,
di

Pavia. In genere sono italiani, sebbene di località diverse.

Le

deviazioni, dalle quali

si


presentano

colpiti,

importanza. Mi sono provato ad indagare

le

prodotte. Per lo più esse sono accidentali
particolarità
dell'

sono varie e divaria

cause che possono averle
in alcuni casi soltanto le

;

anomale mi sembrano prodotte

dall'

azione

prolungata

ambiente, così da credere che, in seguito a nuove osservazioni,

esse potranno essere ridotte al valore di variazioni


normali

,

e

non

patologiche, della specie.

Forme sinistrorse

Come

è noto

casi, avvolti

,

i

gasteropodi sono

sono girate a sinistra
strorse.

Esse


,

nella

a spirale da sinistra verso

offrono

della
,

columella

rispetto alle

grande maggioranza dei
alcune forme però

destra;
e

altre

prendono
,

il

nome


di sini-

una inversione generale

degli organi e degli orifizi anale, genitale e polmonare.

Tra queste forme

(*)

A.

ment de V

Baudon

,

è necessario stabilir subito

una

distinzione: al-

Troisième catalogue des Mollusques vivants du départe-

Oise, in Journ. de Conch., voi.

XXXII.


ISSI

,

pag. 193.


13

cune sono sinistrorse per fatto di anomalia; altre invece sono
normalmente e 1' inversione è per esse un carattere specifico.
Infatti

1'

avvolgimento della spira a sinistra, come osservò Geofnon ostacola in
all' organismo

froy Saint-Hilaire, non porta danni

massima,

il

,

compiersi di alcuna funzione

,


può ritenere come uno



;

stato dell' organizzazione equivalente alla disposizione destrorsa.
vi é quindi

tali

nessuna ragione perché

la

Non

tendenza dei molluschi ad av-

una regola costante e la tendenza contraria un
sempre eccezionale. In natura i molluschi destrorsi sono molto
più comuni; ma non mancano specie, pur nostrane, regolarmente

volgersi a destra sia
fatto

sinistrorse (Pèrula perversa,

Chondrus quadridens), e perfino parecchi


generi (Physa, Clausilèa) constano

Ma

troviamo

ci

di fronte

ordinariamente destra
sinistra.

ci

,

eli

specie quasi tutte sinistrorse.

ad un'anomalia allorché, data una specie

imbattiamo

in alcuni

individui avvolti

Avendo una disposizione contraria a quella


della loro specie, questi individui

Nello stesso

modo

tra le

si

a

di tutti gli altri

devono considerare come anomali.

specie sinistrorse

,

qui sopra

accennate

,

si

riscontrarono talvolta degli esemplari avvolti a destra che sono pure


anormali.

Non bisogna

poi

dimenticare un altro

fatto

importantissimo:

in

alcune specie esotiche (parecchie specie del genere Helècter o Acha-

Bulimulus, gruppo Amplièdromus) un certo nuha la spira avvolta a destra un numero non
minore la spira avvolta a sinistra. In queste specie non si può dire
quale sia la condizione normale e quale I' anomala
non v' è una
disposizione normale costante
esse sono indifferentemente destrorse
o sinistrorse e costituiscono, si può dire, un gruppo intermedio, che
viene a porsi tra le specie sempre destre e le sempre sinistre.
Considerando soltanto le forme sinistrorse anormali, ritenute una
volta assai rare, sono per sé un problema di difficilissima soluzione.
Alcuni autori, anche moderni, ritengono affatto impossibile scotènella: e del genere

mero


di

individui

,

;

,

prire le cause di quest' anomalia.
tologico sui molluschi

1

(

)

,

Il

Fischer, in

dice in proposito «

un suo lavoro


Una Helèx

nistra è tale dal giorno, in cui la vita l'ha animata e tale

tera-

aspersa
si

si-

sviluppa,

muore; nessuna influenza esteriore, nessun artifizio può coun essere simile. Sarebbe impossibile, se non temerario, di
cercare una spiegazione razionale ed applicabile ad un ordine di fatti,

cresce e
stituire

che tocca troppo da
vita

l
(

)

vicino

questa incognita indefinibile che


è la

...»
P. Fischer, Quelques mots sur la Teratologie conchyliologique

de Conch.,

voi. VII.

1858, pag. 235.

,

in Journ.


14
L' opinione più diffusa é che la sinistrorsità

una mera

accidentalità

dovuta

ossia

,


delle conchiglie

sia

Essa fu accolta dal

al caso.

Companyo, che si occuparono della questione.
sembrò più logico ammettere che la sinistrorsità abbia delle cause proprie che la determinano, come le ha
ogni fatto naturale. Se l'embrione di una conchiglia si svolge verso
sinistra anziché verso destra, non dovrà ciò avvenire sotto l'impulso
Porro

di

e dal

Ma

ad

una

forza speciale

altri naturalisti

che


,

si

potrebbe indagare

dosi di

fatti

che interessano

gli

La

?

difficoltà consi-

pensano sieno

le vere,, trattan-

individui nei primi

stadi della loro

sterà nel provare che le cause che


si

vita.

malacologo francese Bourguignat, in una lettera

Il

al Moitessier,

appunto di ritenere che le cause della sinistrorsità deLe
conchiglie non consistono in un puro accidente potrebbero essere sco-

scriveva

perte.

Il

Moitessier, convinto della stessa idea, ne intraprese la

cerca. Mise in rilievo

quenti in certe

fatto che le conchiglie

il

determinate


località

,

come

chelle, ed assai rare in certe altre; indi,

ri-

sinistrorse sono fre-

La Ro-

nei dintorni di

fatte in proposito delle os-

in un capitolo dell' « Histoìre maladu département de l'Hérault » asserì che una scarica elettrica, la quale colpisca l'embrione di una specie destrorsa, può, in
fargli assumere un andamento sinicerte determinate circostanze
strorso. Occorre, secondo il Moitessier (*): che il suolo sia buon
conduttore dell'elettricità; che il tempo sia molto burrascoso, affinché
possa agire sulla elettricità latente dei giacimenti che avvenga una

servazioni e delle esperienze,

cologique

,


;

riunione subitanea della elettricità

delle nubi con quella del

suolo,

onde condurre nei giacimenti una riunione elettro-magnetica
tanea; che questa coincida col

momento

istesso in

subi-

cui nell'uovo

si

sviluppa la prima mobilità e abbia luogo in senso contrario.
Il

concorso di



svariate circostanze é evidentemente assai


a raggiungersi e

cile

scorso.

questo spiega la rarità

La sua frequenza

dell'anomalia in di-

dipenderebbe dalla qualità

in certe località

del terreno, idoneo a risentire facilmente

diffi-

azione

1'

cause pro-

delle

duttrici dell' anomalia.


Secondo

altri,

in queste stesse località,

i

molluschi

sinistrorsi si

riprodurrebbero, trasmettendo l'inversione ai discendenti;
rienza non lo ha provato.
nistrorsi

dall'

rono a vuoto

(!)

;

tentativi fatti

I

accoppiamento


di genitori colpiti

nacquero sempre dei

P. A. Moitessier,

Bull, Malacol. Ital., voi.

Causa
II,

figli

dall'

l'espesi-

anomalia anda-

regolarmente destrorsi

di sinistrorsità nei molluschi, da

1869, pag. 63.

ma

per ottenere individui


un

,

se-

estratto in


,,

15

condo

tipo della

il

specie.

Anche questa potrebbe essere una prova

che una causa esterna deve agire perché

Le ricerche

produca V anomalia.

si


ampie

del Moitessier sono, io credo, le più

fatte sul-

argomento ed hanno valore in quanto
rienze. Non si può dire tuttavia che abbiano risolto il problema.
Pur ammettendo l'influenza dell'elettricità, essa non é forse la sola
1'

furono corredate da espe-

,

causa, che possa produrre la sinistrorsità.

Malgrado poi il risultato negativo delle esperienze fatte sinora
motivo di dubitare che in alcuni casi le forme sinistrorse pos-

vi è

sano trasmettere

carattere per ereditarietà. Nelle specie, che

loro

il


sono indifferentemente

destre

sinistre

e

molta

con

,

probabilità

le

si
sono poi riprodotte
comparse accidentalmente
forme
invocare
ripugna
per ognuna
nelle generazioni essendo molto comuni,
veramente
da esclul'intervento di cause specialissime. Oppure, se é


sinistrorse,

,

;

dere l'ereditarietà, bisogna ammettere che l'anomalia, in questi casi,
forze molto più diffuse in natura che

venga prodotta da

circostanze affatto straordinarie.

scarica elettrica in
1'

idea del Moitessier non può essere accettata ancora che

tesi

;

dimostrato soltanto

è

puro accidente,
la

non


ma

che

la

ha realmente qualche causa

come

non consiste

sinistrorsità

una

sia

In conclusione,
ipo-

un

in

stabile, costante, che

determina.


Helix aspersa, Muli.

Ho

esaminati tre individui sinistrorsi di questa specie, tutti della

collezione Issel.

Uno

di essi fu

plare di grosse

Anche

gli

raccolto alla Rochetta presso

Genova ed

altri

due furono

dicazione precisa della località.

Liguria


raccolti in
Il

primo

è

;

manca però

di piccole

sioni normali,

ma

ha forma alquanto depressa

le fascie

,

indi

dimen-

e colore giallo pallido

longitudinali caratteristiche della specie,


Helix pomatia

Un

l'

dimensioni

color normale; l'altro, appartenente alla varietà eocalbida, di

uniforme, senza

esem-

é

dimensioni.

esemplare sinistrorso,

di colore e

,

L.

dimensioni normali, raccolto

presso Torino (collez. Issel).


Helix conspurcata, Drap.

Un

individuo sinistrorso di questa specie fu scoperto a Genova

dal prof. Issel, nelle rupi sotto

il

faro.

Non avendo

trovato citato

,


,

16
giornali di conchigliologia che ho potuto

nei libri e nei

alcun caso

sinistrorsità, che si sia presentato nelle


eli

conspurcata

,

consultare

,

forme deWHeltos

credo utile descriverlo.

Fatta astrazione

dall'

inversione

conchiglia sono normali. Altezza 3

,

le

dimensioni e la forma della

mm., diametro maggiore min. 6


i
j2 ,

La conchiglia si presenta munita di
diametro minore mm. 5
2
un' ampia perforazione ombelicale ed é di forma discoide-convessa,
1

.

/

,

depressa

,

sottile

,

poco ispida

da fine striature trasversali

solcata


,

oblique.
Il

colore fondamentale é biancastro

alquanto offuscato da raggi

,

quantunque in modo molto meno
che non nella maggioranza degli individui componenti la

trasversali corneo-lutescenti pallidi,
spiccato

specie. Dal lato poi della base

raggi cornei sono più rari e
anfratti

s'

conchiglia é

la

,


sottili.

L'apice

è

piuttosto lucente

,

i

levigato e fulvo. Gli

accrescono regolarmente. L'apertura é ampia,

il

peristoma

semplice.

(Continua)

RICERCHE ANATOMO-CONIPARATIVE
sulla

minuta innervazione degli organi

trofici nei cranioti inferiori.


Della Dott. Rina Monti.

Questo lavoro venne giudicato meritevole del premio

di Fondazione
Commissione del R. Istituto Lombardo di Scienze e
Lettere costituita dai Professori Maggi, Golgi, Pavesi e Andres, re-

Cagnola, dalla

latore.

Dalla relazione di detta Commissione, nominata
stralciamo la seguente parte che
«

Entrando

in

materia,

1'

si riferisce

autore

il


6 maggio 1897, ( l )

ai risultati ottenuti:

comincia col fare una

minuta

rassegna critico-storica della bibliografia che su questo argomento
possiede e ne conclude risultare da ciò

si

1'

opportunità del tema pro-

di

preparazione da lui impie-

posto dall' Istituto.

Dopo espone accuratamente

i

gati nelle presenti ricerche e vi


metodi

aggiunge una breve

rispettivo valore, concludendo che

Infine

1'

autore imprende ad

sultati ottenuti,

i

critica intorno al

migliori sono quelli del Prof. Golgi.

ed

esporre le proprie ricerche

e comincia dalla

minuta innervazione

i


ri-

del tubo

di-

gerente.

Questa viene descritta in otto capitoli

(!)

Read. R.

Ist.

Lomb.

di S. e L. Serie

II.

:

Voi.

uno per

XXX-


i

fase.

selaci

,

quattro

X. pag 618.


,,

17

per

perca) e tre per

teleostei (tinca, luccio, anguilla,

i

teo, urodeli ed anuri).

Per

i


batraci (pro-

più ognuno di questi capitoli è prece-

lo

duto da una breve e succinta descrizione della struttura
basandosi non

rato digerente,

ma

dell'appa-

solo sulle ricerche precedenti

altrui

anche su proprie originali.
Rispetto ai

mente

un

in

egli anzitutto osserva che


selcici,

hanno

solo capitolo, perché essi

li

tratta complessiva-

tale somiglianza

struttura del tubo digerente che basterebbe l'averne studiata
specie per

formarsi

quindi

intorno

alla

di'

mancava

loro


minuta innervazione

sola

invece ne esaminò

(ed egli

sino ad ora

del tubo

qualsiasi

digerente e che

sue ricerche in proposito sono assolutamente originali, viene

le

a riferire

criterio di tutte

ricordando che su

sette). Poi,

notizia


il

nella

una

primieramente che quivi

:

egli trovò esistere

due

plessi

(uno

intermuscolare, l'altro sottomucoso) costituiti entrambi da fibre e cellule; che queste

sparse, e

ultime non sono raccolte in gangli compatti, sibbene

presentano sotto due aspetti

si

ondulate


assai varicose ed

poi

;

santissimo con cui terminano
e

precipuamente

il

modo

d'

i

diversi

;

e che le fibre

che potè osservare

il

modo


sono

interes-

nervi nelle tonache dei vasi sanguigni

innervazione

degli

sfinteri

del

Sappey

nello stomaco dirazza, e ne dà descrizione e figure; infine che scopri

essere la valvola spirale non altro che

perché in essa

Passando

si

continua tal quale

il


una duplicatura

della mucosa,

plesso mucoso.

V autore comincia dalla tinca;
dalla signorina Monti

allo studio dei teleostei,

alla quale,

benché previamente

egli dedica

molte pagine con una trentina

già studiata

di figure,

reperti. Rifa la descrizione anatomica, studia

il

controllandone


i

plesso mioenterico coi

suoi chiasmi, canestri pericellulari e cellule nervose, determinando di

queste

ultime

muscoli

benché

i

striati,

striati

;

accompagna le fibre terminali nei
prolungamenti
concludendone dal modo che sono muscoli involontari
;

determina

sottomucoso per mezzo

stesso, e nel plesso
fibre e la loro

la

dei

connessione del plesso mioenterico e del
analizza il sottomucoso
perforanti

fasci

;

muscolaris mucosoe descrive la biforcazione delle

terminazione a bastoncino sulle fibre

segue

interghiandolare

l'

intricato

la

connessione


A

questo proposito con-

delle fibrille

modo con

nel plesso

fibre sino alla loro

terminazione nell'epitelio secernente e tectorio.

ferma

liscie,

decorso delle

con

le cellule caliciformi già

da

presenta opina che si
tratti di vera terminazione e non di origine. Infine (d'accordo con
Bizzozzero) reputa che le cellule caliciformi stesse non sieno degenealtri


osservata

e

dal

cui

questa

si

sibbene elementi istologici diaventi significato di ghiandole unicellulari.

razioni delle solite cellule cilindriche,
stinti

,

Del luccio l'autore

si

occupa pure con diffusione

e vi dedica

17



18

Premessa

figure.

nella quale

si

generale del tubo digerente,

la descrizione istologica

notano alcuni dati

nuovi, egli passa

a descrivere

la

1

minuta innervazione. Neil esofago riscontra

fibre midollate

;


trova che

nei muscoli striati esofagei le terminazioni nervose differiscono tanto
dalle placche motrici ordinarie quanto dalle pallottoline dei muscoli
lisci

;

descrive

cellule

;

i

e mette

due

plessi,

in

rilievo

intermuscolare e sottomucoso, cosparsi di
eleganti


le

arborescenze

formate

Nella zona

fibre terminali nello spessore

dell' epitelio.

fra esofago e stomaco, rileva

grande ricchezza

di

dalle

passaggio

di nervi intorno

alle

ghiandole peptiche. Nello stomaco e nell' intestino 1' autore trova che
le tonache muscolari sono innervate da un plesso, che sta nei condal quale anzinettivo interposto fra la longitudinale e la circolare
direttamente
sui

vasi sanguigni
terminano
che
fibre
tutto si staccano
;

grossi e minuti in esso giacenti

;

poi

si

staccano

nello spessore delle tonache stesse e che vi

quelle che entrano

prendono direzione

circo-

lare, radiale e longitudinale. Di quest' ultime egli perviene a rilevare

che terminano a bottoncino in contatto intimo con le fibre muscolari
liscie e fa gli opportuni raffronti coi reperti analoghi ottenuti da altri
nei cranioti superiori. Passando ad esaminare la mucosa, egli ne descrive


il

plesso sottomucoso costituito da fibre e cellule

;

poi mette in

rilievo la straordinaria ricchezza del plesso interghiandolare, che

un

forma

fittissimo intreccio di fibre intorno alle ghiandole (più alle peptiche

che alle tubolari dell'intestino), le. quali fibre si scindono in fibrille
che terminano a contatto immediato con le singole cellule secernenti
;

ed infine riscontra il fatto interessante delle anastomosi fra fibra e
fibra, che dimostra come la trasmissione nervosa non segua una sola
via, sibbene

molte e come quindi in caso

di lesione

possa per


altre

strade giungere al centro.
Li'

anguilla viene trattata

Quivi pure
del tubo

1'

digerente,

altrui, e poi

in seguito ed

illustrata

da 22 figure.

autore fa precedere una descrizione istologica
rettificando e

completando

studi


gli

generale
precedenti

passa alla minuta innervazione. In questa egli nota di-

verse modalità peculiari

alla specie e

cellule nervose posseggono

ognuna un

Poi che nell'esofago esistono fibre

precipuamente quella che

le

prolungamento nervoso.
midollate. Ed infine che quivi pure
solo

nel plesso mioenterico e precisamente nelle fibre che

si

distribuiscono


sulla musculatura esistono delle chiare anastomosi

il

che conferma

il

;

reperto precedente della possibilità di trasmissione per vie supple-

Notevole in questo capitolo é pure ciò che riguarda la minuta innervazione dei vasi ed ancor più la dimostrata penetrazione
delle fibre nervose fra le cellule epiteliali che era stata negata da
Berkley, da MLìller e da altri.

torie.


19

Dei teleostei

Dopo aver

studiati ultima é

autore procede, come nei precedenti capitoli, ad


1'

nuta innervazione
i

;

nota che

i

rileva

;

16

figure.

segue

;

plesso

perighiandolare

sino alla loro terminazione di contatto con le cellule secernenti

serva che in questo plesso perighiandolare non

e che ciò

accorda con

s'

i

che

e

mioenterico e sottomucoso e

fibrille nel

le

mi-

la

descrive le ramificazioni sui

;

fasci perforanti tra plesso

i


la struttura di questo

esaminare

hanno aspetto particolare

plessi

canestri pericellulari sono assai ricchi

vasi

da

la perca, illustrata

fatta la descrizione istologica generale del tubo digerente,

si

os-

;

trovano mai cellule

Berkley nei cranioti
mucosa dell'intestino e delle

reperti di Dogiel e di


superiori; ed infine aggiunge che nella

appendici piloriche i nervi, per quanto abbondanti, sono però meno
numerosi che nello stomaco, ma che invece nella musculatura delle
appendici medesime essi sono abbondantissimi.

Dopo

della perca,

agli anfibi e

del proteo

,

ultimo dei teleostei esaminati,

1'

ne tratta in tre capitoli

nel secondo del tritone alpestre,

macchiata, nel

terzo degli anuri.

possono riassumere complessivamente in quanto che

vazione del tubo digerente

come

é,

nei selaci,

occupa

si

salamandra

cristato e

tv.

reperti di questi

I

autore passa

1'

nel primo dei quali

;


tre capitoli

si

minuta innerquasi uniforme in tutte
la

menzionate specie e massime per il proteo ed il tritone alpestre.
Sull' argomento si avevano frammentarie cognizioni che l'autore comle

pleta con molti nuovi dati, dei quali

che

nervose del

le cellule

descrisse

;



;



seguenti


i

:



tendono a raccogliersi

che intorno alle miocellule

corrispondenti

come placche

principali sono

plesso mioenterico

in piccoli gruppi (gangl ietti)

dei canestri nervosi

i

forse alle strutture che

che nella tonaca muscolare

il


si hanno
Berkley

plesso ner-

voso é tanto ricco da lasciar credere che ad ogni fìbro-cellula musco-

una

lare corrisponda

fibrilla



nervosa;

che nel plesso interglando-

lare le fibrille presentano sicure anastomosi (come le presentano

muscolare) e terminano
nenti

;



ad immediato contatto con


,

nel

secer-

che infine sotto l'epitelio tectorio vi é un ricchissimo plesso

subepiteliale, in cui l'autore potè,

Mììller

le cellule

contro l'asserto di Berkley e di

con tutta sicurezza

accertare

nell' epitelio stesso,

la penetrazione delle fibrille

aveudo persino visto queste a dividersi

in ciuf-

fetto al di là della limitante.


Avendo con
tubo digerente,

ciò
1'

completato l'esame della minuta innervazione del
autore imprende a trattare quella del pancreas, il-

lustrandola con 5 tavole. Dopo aver
si

posseggono

pancreatiche,

meno

che la

intorno

ma

alla

riassunto

innervazione


delle

che riguardano quasi solo

i

le

cognizioni che già

ghiandole salivari e

cranioti superiori,

controversia, ancor sempre viva, intorno

ai

non

nervi ghian-


20
dolari

egli passa

;


ad esporre

i

suoi reperti originali ottenuti sul pan-

creas di quattro selaci e di una rana,

premettendo un' accurata de-

scrizione degli acini e dei canali escretori.

— che
dolari

i

;



che

principali di essi sono

1

i

si


lungo e terminano con
che

quale

;

invece

le fibre

,

stricabile intorno agli acini

luppo terminano dentro
o con

un gruppo

di

;



che

gli acini


le

ultime

fibrille

sono

le

di

questo vi-

con un piccolo rosario serpentino

globetti disposti

sia in serie che

ovvero ancora con un lieve allargamento lancettiforme
assai rare



le loro fibrille nelle tonache vasali
mentre
formano nei lobuli un ricchissimo plesso nel
dividendosi dicotomicamente producono un viluppo ine-


secondi

i

:

devono distinguere in vascolari e ghianprimi semplicemente accompagnano i vasi per il

nervi del pancreas

,

in grappolo
;

,

ed infine che

multipolari inserite sul percorso di una

cellule

fibra nervosa.

Passando

al fegato,


V autore confessa che malgrado

ricerche fatte non potè

ottenere

avuti in altri organi trofici.

contegno dei canalicoli

risultati

cos'i

brillanti,

numerose
come quelli

le

Col metodo Golgi potè bensì rilevare

biliari e la

il

elegante rete elastica del paren-

chima epatico ma non i nervi. Di questi in base al complesso di

molte osservazioni diverse, egli solo può dire che alcuni si comportano come i nervi vascolari, mentre altri penetrano nel parenchima
,

sotto

forma

di

fili

assai fini e varicosi che ivi

si

ramificano e

si

per-

dono. Nulla potè accertare di preciso sulle loro terminazioni.

Per ultimo
e ne illustra
di essere

i

autore tratta della ghiandola digitiforme dei selaci


1'

reperti con

primo e

principalmente

:

di poter quindi osservare



che

i

che la tonaca muscolare
contiene



due tavole. Anche qui

egli

ebbe la fortuna


molte cose nuove

;

e cioè

nervi entrano nella ghiandola dall'intestino;
di

questa

si

continua con

un analogo, per quant} più semplice

,

la

plesso

intestinale

mioenterico

che dai nervi grossi della capsula partono fasci di fibre che

si


e
;

di-

vidono in fascetti minori incrociantisi e formanti un plesso intrapache di tal modo ogni tubo ghiandolare é circondato da

renchimatoso

;

fibre nervose, le quali, suddividendosi
fibrille assai
-

per dicotomia, danno luogo a

varicose che terminano fra le cellule secernenti.

Con questa ghiandola

il

lavoro finisce e viene chiuso da un chiaro

capitolo di riassunto, nel quale

si


rilevano

i

principali reperti ».


21

Stato attuale degli studi sulla fecondazione

DISSERTAZIONE

LIBERA DOCENZA

DI

DEL

RAFFAELLO ZOJA.

DOTT.

(Continuazione vedi

Secondo questi autori

Numero

4,


anno

1897).

tutte le altre cellule del corpo, ermafrodite; durante

maturazione

di

(corrispondenti

dell'
ai

uovo vengono espulse

avverrebbe

dal pronucleo f). Tale espulsione

sua idea

nell'

cita

per


realtà

anse

intere

i

Durante

le maschili,

la

e

mediante

una

ad

non

spermatogenesi

dunque contenuta

avrebbero


quali

ovo-

la

della

un

della

la

metà

sarebbero

si

pro-

cariocinesi,

pseudo-cariocinesi durante la quale

delle

di


esse

prodotti

van Beneden

di

corpuscoli polari corrispondevano

ai

;

avvicina

si

durante

produzione nei glo-

di

analoghi secondo la descrizione

fenomeni

Julin


una

cromatiche,

sono espulse.

modo

il

Ascaris, la quale ha luogo

cesso che solo apparentemente
in

maschili

spermatozoo)

polari ed a suffragio

globuli

van Beneden

il

lo

sostanze femminili (cromosomi provenienti


le

genesi colla formazione dei

buli polari

fenomeni

i

sostanze

le

cromosomi che porterà nell'uovo

e, dagli spermatozoi

come

primitive sono,

le cellule sessuali

e

« corps residuels »

i


cromatina femminile

espulsa dalle spermatogonie.

Le due

cellule diventate così maschile l'una, femminile l'altra,

riunendosi

verrebbero a formare

di

nuovo

una

erma-

cellula

frodita, nella quale gli elementi nucleari

maschile e femminile

sono in ugual quantità e

ugualmente a


si

trasmettono

tutti

i

discendenti.

Già

come

dissi

interpretazione

la

data

della espulsione dei globuli polari sia stata
nibile

Boveri.
speciale,

Gli studi di parecchi autori, e


uovo, che

possano
i

dimostrata

posteriori e specialmente

mostrarono poi che soltanto

matogenesi
l'

ricerche

dalle

van Beneden

dal

le

da

insoste-

quelle del


dell'Hertwig

in

modo

ultime divisioni della sper-

assomigliarsi a quelle di maturazione del-

corps residuels, non hanno

attribuito, e che d' altra

parte

affatto

tutte le anse

il

valore loro

cromatiche

delle

spermatogonie entrano a far parte degli spermatozoi. La teoria

dell'ermafroditismo

mente abbattuta.

viene

da

queste

considerazioni completa-


22

Recentemente L. Auerbach ('91) pensò di poterle dare
vece una base ancora più sicura mediante colorazioni doppie,
quali gli p3i tnettevano di distinguere nel nucleo di quasi
,

due sostanze cromatofile diverse; una

le cellule

perchè

la disse

egli


si

l'altra eritrofila perchè

rossa (carmino, fucsina).
il

come
una serie

turchini o verdi (verde metile, bleu di metilene, ecc.),

di coloranti

ha

le

tutte

ci'ano fila

con

colorava preferibilmente

in-

assume preferibilmente una colorazione
La cellula uovo, secondo l'Auerbach,


nucleo totalmente eritrofilo, totalmente cianofilo invece

spermatozoo.

Si

dovrebbe dunque ritenere maschile

la

femminile

cianofila del nucleo delle cellule somatiche,

lo

porzione
loro

la

porzione eritrofila.

Benché

le

conoscenze sulle sostanze nucleari rendessero poco


probabile questa ipotesi, pure

osservazioni dell'autore mi parve

le

da richiedere un nuovo esame della questione ed

fossero

tali

alcune

ricerche

in

mi

proposito

permisero

di

chiarire

fatti


i

(Zoja '93). Realmente esiste in parecchi animali fra la vescicola
germinativa ed il nucleo dello spermatozoo la antitesi rilevata
ma quando si paragonino stadii perfettamente
dall' Auerbach
;

comparabili dei pronuclei cf e
di

Ascaris meg., dove

che

presentano

essi

sono in entrambi

dell'Auerbach
pronuclei

si

stessi

è


dunque

La
di

e

metodi
2.

di

('92),

Auerbach

differenza fra

comportassero nello

Vatasè

dell'

stato,

stanze coloranti dissero già R.
('88)

si


colorabilità;

la identica

cianofili.

nelle uova
mantengono indipendenti

(come è possibile

'o

pronuclei

metodi

1° fuso) coi

fino al

i

non

,

nuclei comparati


i

modo

Teoria degli arresti.

Che

Hertwig

('SS

i

1

,

Kultschitzky
i

complessi

Auerbach.



Per

il


Boveri pure

le

2 cellule

sessuali sono cellule incomplete, salvo che le loro differenze
si

riferiscono alla sostanza

due

rispetto alle so-

benché non avessero applicati

colorazione dell'

cromosomi

sostanziale.

stesso

dimostra

si


loro

i

cromatica,

ma

al

non

citoplasma e spe-

cialmente all'archoplasma. Fra di esse ebbe luogo un

differen-

ziamento dovuto alla divisione del lavoro fisiologico. La cellula

uovo ha

la

funzione

quantità

di


materiale nutritivo che sarà necessario allo sviluppo

di

preparare entro

il

suo corpo la enorme

dell'embrione; per questo essa diventò generalmente assai grande

ed immobile e perdette
zione

del

suo

la possibilità di dividersi

centrosoma

per degenera-

(degenerazione ipertrofica,

secondo



23

Balbi a ni).

Lo spermatozoo,

completamente
energia

il

quale ha invece

perduto quasi

protoplasma nutritivo, contiene

in se dotato di

centrosoma,

il

trovare l'uovo,

il

porta oltre

gli


piccolo e mobile

divenuto

e,

suo nucleo l'organo che

il

virà alla divisione. Esso pure

trovava

si

completano

si

nutritive

come l'organo

nella

due cellule

le


fecondato ha in se

e l'uovo

ser-

impossibilità di

mentre invece

riprodursi, mancandogli gli alimenti,

unendosi

per poter

sostanze

le

della divisione e può così svilupparsi.

Questa teoria è seducente in modo speciale perchè corrisponde
ad una delle leggi generali più diffuse nel mondo organico,
legge della divisione del lavoro fisiologico,

molto

di


vero benché non

come a

caso,

fanerogame, dove

Myxostoma glabram

centrosoma proverebbe

il

ad

applicare

possa forse

la si

quello sopracitato del

la

ed ha probabilmente

in


ogni

e delle

tutto od in parte

uovo.

dall'

Teoria della selezione.

3.°

contribuito con

una



A.

Weismann,

che ha tanto

serie di lavori geniali a mostrare la potenza

maggiore di quanto prima di lui si sarebbe

supposto, attira anche il fenomeno della fecondazione entro il
della selezione assai

campo

Per

della selezione.

lui

utilità

essenziale

feconda-

della

zione è quella di rendere possibile la riunione di plasmi atavici
di

origine sempre

siano

diversa,

in


modo che

gli

tutti

altri, è

terà qualche cosa

mixis
gione

,

di

inaspettato e di nuovo.
la

substratum

In

è diverso

presen-

ci


questa Amphi-

potenza della selezione, sta tutta la ra-

essere della fecondazione.

Qui debbono pure ricordarsi
il

le

opinioni di

Griesebach

(_'78),

quale la coniugazione e la fecondazione servirebbero

a conservare

il

carattere

viazioni acquisite; di

tendo invece possano

tipico della specie,


Hermer
i

(cit.

eliminando

da Moebius)

le de-

che, ammet-

caratteri della specie conservarsi mediante

la riproduzione asessuale,
di

il

modo ogni organismo

una incognita che sviluppandosi

che accresce

d'

secondo


combinazioni loro

più possibilmente varie, che più largo sia

il

sul quale opera la scielta. In tal

da

le

vede nella fecondazione

produrre nuove speci mediante

gli

la

possibilità

incroci; la fecondazione fra

individui della stessa specie sarebbe una acquisizione secondaria.
Il

utile


Moebius, ammettendo che
agli

sebach

organismi

e dal

per

Kermer,

le

la

fecondazione possa

funzioni attribuitele

ritiene

che

per essa

si

dal


riuscire

Grieuna

compia


×