TheProjectGutenbergEBookofSenz'Amore,byLaMarchesaColombi
ThiseBookisfortheuseofanyoneanywhereatnocostandwithalmostno
restrictionswhatsoever.Youmaycopyit,giveitawayorre-useitunderthe
termsoftheProjectGutenbergLicenseincludedwiththiseBookoronlineat
www.gutenberg.org
Title:Senz'Amore
Author:LaMarchesaColombi
ReleaseDate:February24,2006[EBook#17852]
Language:Italian
***STARTOFTHISPROJECTGUTENBERGEBOOKSENZ'AMORE***
ProducedbyCarloTraverso,ClaudioPaganelliandtheOnlineDistributed
ProofreadingTeamat(Thisfilewasproducedfromimages
generouslymadeavailablebyBibliotecaNazionaleBraidense-Milanoat
/>
LAMARCHESACOLOMBI
SENZ'AMORE
MILANO
ALFREDOBRIGOLAeC.—EDITORI
ViaA.Manzoni,5.
PROPRIETÀ.LETTERARIA
Varese,Tip.MacchieBrusa.
PREFAZIONE.
Ilproto,nelcomporrequestolibro,simeravigliava,ditrovaretrattotrattodella
genteinnamorata.Comemai,dacchèilvolumeèintolatoSenz'Amore?E,da
quelprotocoscienziosoeprudentecheè,mimettevanellebozzedistampaun
belpuntod'interrogazioneinmargineadogniscenettad'amore,adognipalpito,
perquantosegreto,chesembrassealuiaverpermoventeilsentimentoproscritto
dallibro,echel'avevainrealtà.
Perchèilettorinonabbianoaspedirmiessipureiloropuntiinterrogativi,iquali,
nonavendoilcomododellebozzedistampa,dovrebberovenireperposta
costandoalorolaspesadelfrancobollo,opeggiodovrebberovenireinqualche
articolocritico,costandoameildispiacered'unrimproveroingiusto,mettoin
questapaginalamiarispostaaipuntid'interrogazionedelproto,econessa
rispondoanticipatamenteancheaquellideilettori.
Intitolandoquestiracconti:Senz'Amore,hovolutoalludereallatristezza,alla
solitudine,all'abbandonosconsolantedimolteesistenze,sullequalilagrande
passionechenacqueconAdamoechemorràsoltantocoll'ultimouomo,sepure
morrà,nonhasparsolesuegrandicommozioni,lesuegioieviveedisuoivivi
doloriHovolutodirechelemiserieumanesonoinfinitamentepiùcupequando
nonhannoquelconforto:eche,fraipoveri,fragliinfelici,fraidiseredati,isoli
assolutamentediseredati,assolutamenteinfelici,assolutamentepoveri,sono
quellichenonamarono,ononfuronoamati:lapoveraCecchinadellaFede,la
madrediMarconellaConfessione,leduevecchiedelleVitesquallide,Le
Affittacamere,Vicentinoilprete,PietroedilciuchinodelleBricioled'Epulone.
Nonèunatesichemisonoproposta,enonhointesoinsegnarnullanèrimediare
anulla.Nonsipuòmetterel'amoredovenonc'è;e,adognimodo,nonsochila
provvidenzapotrebbeincaricarediquestabriga.Hovolutofaredeglistudidal
verosuquestotema,comenell'altrovolumecheseguiràquesto,—quando
seguirà,—eches'intitoleràAmore,studieròilconfortochequestosentimento
puòrecareallemiseriedellavita,edicheillusioni,dichepoesia,dichesorrisi,
dicheidealitàpuòarricchirelepiùpovereesistenze.
Sarannoduestudicheavròfattoperamordell'arte,comeunpittorefadeglistudi
dipaesaggioodifigura,senzapretenderedibandirelaleggedell'amore,odi
imporreunamultaachinonèinnamorato.
Avreifattoamenodiscriverequestaprimapagina,quandoeragiàcomposta
l'ultima,seidubbidelprotononmiavesserofattotemerecheilmiotitolo
potessefarprendereinisbaglioilvolumeperunlibrodimoraleounlibrodi
scuola,cheproprio,conmiosommorincrescimento,nonè.
PSICOLOGIACOMPARATA.
IlpollaiolofeceentrareilcuocodicasaTrestellenellaretrobottega,avedereil
suonuovoapparecchioperl'ingrassamentomeccanicodeivolatili.Loaveva
fattoveniredaParigi;unariduzionediquelloinventatodaOdileMartin;costava
cinquecentolire.Eraunagrandestìa,opiuttostounpiccolocarcerecellularedi
formacilindrica.Ipolliavevanounacellaperciascuno;eranoincatenatipei
piedialfondo;nonsipotevanomuovere,nèvedevanonullaadestranèamanca.
Udivanoglialtriprigionierigorgogliarequalchecocò-cocò,omandareuna
speciedirantolo;esporgevanoilcapocuriosamentedalvanodinanzidellastìa;
manonvedevanochelapenombravuotadellastanzaccia,cheeraquasiuna
cantina,perchèsidovevanoscendereparecchiscaliniperarrivarci,edera
debolmenterischiaratadadueforiapertinell'altodellaparete.
Dagliocchidiqueipollisìvedevacheeranotuttiimpensieriti.Rispondevano
cocò-cocòsullostessotonosommesso,poitornavanoasporgereilcapocolle
pupillelucenticomefiammelle,edillorosguardo,edilmovereinquietodel
colloparevanodire:
—Dovesonoqueglialtri?
Quellastìadinuovogenerenonavevanèbeccatoionèbeverino.
—Eilbecchime?domandòilcuocodicasaTrestelle.
—Ilbecchimenoningrassa,sentenziòilpollaiolocoll'ariadichilasalunga.
Stateavederequalèilmangimechefalafortunadeipollielanostra.
Presecolladestrauntubodigommainfissoinunacaldaiadovec'erauna
misceladilatteefarinad'orzo;afferròcollasinistrailbeccod'unagallina,e
v'introdusseilbocchinodeltubo;poi,premendocolpiedeunpedale,misein
motounapompa,chemandòlarazionevolutadallacaldaianellostomacodella
bestia.
—Ecco,dissetogliendoiltuboepassandoadoperareilpollodellacella
seguente.Perottoorequestagallinaèprovveduta.
—Nonmangeràaltro?domandòilcuocostupefatto.
—Haavutalasuamisurarisposeilpollaiolo.Guardate;«Centilitriventicinque»;
edaccennòunalastradilattaconquellacifraincisa,infissasullapareteesterna
dellacella.Ognipolloavevalasuarazioneindicataaquelmodo,comeladieta
deimalatisuilettidell'ospedale.
Cen'eranodigrassissimi,immersiinunaspeciedisonnolenzaebete,come
ghiottoniassortinellabeatitudinedelchilo.Soltantoquandolamacchinagirava
sulperno,ciondolavanostupidamentesullegambe,sproporzionatealpesodel
corpo,socchiudevanogliocchiunmomento,poiricadevanonellorosopore.
C'eranodeicapponidagliocchiardenticomebrace,chesiscotevanotuttiinuno
sforzosupremopertirarsuunagambasottol'ala.Malacatenaerabensalda,edi
duepiedidovevanorimanereimmobilisulfondodellaprigione;edicapponi
gorgogliavanounaspecied'imprecazioneegliocchifosforescentimandavano
lampi.
Lagallinainvece,lapollastrellach'erastatacibataperlaprima,avevalatestina
fine,imovimentidelcolloondulati,lepennelucenti,edilsuocorpo,
floridamentearrotondatodall'assolutoriposoedallanutrizioneconveniente,non
eraancoradeformatodallapinguedine.
Appenailpollaioloebbefinitodinutrirla,diedeunascossettinaalcapo,allungò
ilcolloperingollaredeltuttoillattealafarinad'orzocheleavevanomessoin
corpo,poiguardòingiùavidamentecomecercandoqualchecosadabeccare.
Maeraadunpianoalto;c'eranomoltecellesottolasua,percuiilpavimento
rimanevalontano,edinquellasemi-oscuritànonleriuscivadivederlo.
Dubitandoforsede'suoiocchi,sperandonelbuio,spinsedueotrevolteilbecco
ingiù,piùingiù,quantoglielopermiselalegaturadeipiedi;manontoccònulla,
esiritrasse.
Ilcuocosifecepiùaccosto,eguardònellacella.Lagallinas'eraaccovacciata,e
rimanevaimmobilecogliocchichiusicomesedormisse.Ma,traversole
palpebresottili,l'occhiosimoveva,edunpigolìosommessoelieto
accompagnavailsuorespiro.
Trattotrattoaprivagliocchi,poilirichiudevainfretta,comepremurosadi
ripigliareilfilod'unsognocaro.Forse,nell'ardoredeldesideriogiovanile,si
figuravadirazzolarenellospaziosterminatod'un'aia;sognava,inquelbeato
dormiveglia,lavitarumorosad'uncortilerustico;unaressaditacchini,dianatre,
dioche,dipolliches'incrociavano,siurtavano,vociavanoalto,elelitideigalli,
chefacevanoaccorrereedammutolivanodisgomento,lafolladelpollame.
Dueotrevoltelesfuggìunavocegongolante,unohhh!gutturaleeprolungato,e
mostròunmomentogliocchiridentidigioia.Chisachenonrivedessecolla
fantasiadagallina,glisciamidipiccionibianchi,turchini,violetti,ibeipolli
volantinell'aria,chescendononeicortilianarrarelevastitàazzurre
dell'orizzonte,devastanoinfrettaeinfuriailbecchimeeripartonoavolo.Ele
aiuoleverdi,eladeliziadiaprirsiunvarconellafrescuradell'insalataancora
bianca,delprezzemolotenerello,dellefragolebagnatedirugiada,comenei
labirintid'unaforesta,el'emozionevivad'affrontarelagranatadell'ortolana,odi
scansarladietroicavoligrandi!..Solochiènatopervivereall'aperto,
nell'infinitalibertàdeicampi,puòimmaginarechevisionidiverde,d'azzurro,di
sole,potevanobalenareaquegliocchichiusi!Edilgallettoinnamoratoche
seguelagallinacollatestaalta,elacrestarosseggiante,chelesipiantadinanzi
conunagambinaalzata,assortoinammirazionefissandolacogliocchi
sanguigni…
Aduntrattos'udìsorgeredalcortiled'unpollaioloaccantolavocegiulivad'un
gallettolibero:
—Chicchirichi!!!
Lagallinasirizzòd'unbalzo;lepennelesigonfiaronointorno,lacrestasifece
scarlatta,e,tuttafrementedigioia,sporseilcapinodallacella,evoltandoilcollo
ascattidiquaedilà,guardònelvuotocogliocchidilatati,comesevedessegli
orti,l'aia,ilgallo;e,dalfondodelcuore,misefuorianch'essaunavoceacuta,
giubilantecomeunarisata:
—Chicchirichìiiii!!!
—«Gallinachecantadagallo,temporaleodisgrazia»disseilcuoco,ilquale,
malgradoisuoivent'annidivitacittadina,nonavevadimenticatiiproverbidel
bassoNovaresedov'eranato;eseneandòcanticchiandofraidentiunavecchia
canzoneburlesca:
«Senzagalletto,lamiagallina
Opoverina—comefarà…»
Maledavaun'intonazionemalinconica,allentavalecadenze,parevache
cantasseilMiserere;efinìlastrofettaconunsospiro,poicamminòalungoin
silenzio,borbottandosoloditrattointratto:Poveretta!
Giuntoacasa,deposeleprovvisteincucina,poisalìfinchèc'eranoscale,alle
soffittedoveipadronigliavevanoassegnataunacamera.C'eranoparecchiusci
sulpianerottolo,edunoerasocchiuso.Primadiaprireilsuo,ilcuocospinse
quello,edentrò.Eraunacameralungaestretta,coll'ingressoaduncapoeduna
finestrellaall'altro.Parevaunomnibus.Controlaparetedestra,accantoall'uscio,
c'eraunlettucciopocopiùlargoappuntodelsedilediunomnibus;nellaparetedi
controc'erailcamino,edaiduelatidelcamino,uncassettoneedunarmadionel
muroperlestoviglie,lapentola,ilsecchio,lamestolaetuttigliarnesidacucina.
Aipiedidellettosirizzaval'astad'unattaccapannimobile,lecuigruccie
scomparivanosottouncaricodivestiti,copertitutt'ingirodaunavecchia
gonnellascolorita,strettainaltodauncordonepassatoinunaguaina,ericadente
giùmollecomeunombrellosenzastecche,chedavaaquelmobileeconomico
un'apparenzamisteriosa.Sembravauntrabicolo,sembravaunaincubatriceperi
bachi,e,pelmomento,lasuarotonditàricordòalcuocolamacchinaper
ingrassareipolli,eglistrappòancoraunsospiro.
—Sempremalinconico,signorBattista?—glidisselasuavicinadisoffitta,con
unsorrisoamichevole,alzandogliocchidaltombolosulqualestava
rammendandounatrinadiHoniton.
Eraunagiovanesuivent'anni,macosìmingherlina,pallidaebassinadistatura,
chenedimostravasedici,adirmolto.Nonavevaaltriparentichelamadre;ed
ancheconquellanonvivevainsieme,sebbeneabitasseronellostessocasamento.
Lamadreservivaunazitellonasolaedinfermagiùneimezzanini;unservizio
pesante,perchèdovevafaredacuoca,dacameriera,edanchedainfermiera,di
giornoedinotte,dormendoaccantoallapadrona,espessovegliandola.Questa
lapagavapochino,elamantenevaastecchettocogliavanzidelsuomangiareda
malata,edincompensoesigevadimolto,eguaiselaserval'abbandonavaun
dieciminutipersaliredallafigliola.Maaveval'astuziadifarlebalenarela
speranzad'unbuonlegato,elapoveradonnasisacrificavaesopportavatutto,
pensandoleduebellecamerinecheavrebberopoimobigliateleielasuaTeresa
conqueldenaro,echevitatranquillaavrebberopassatainsieme,lavorando
senzaammazzarcisi.
PerquestolaTeresarimanevasolanellasoffitta,malamadreletenevagliocchi
sopra,ebadavachisalivaescendeva.Delresto,eranoprecauzionisuperflue;la
Teresaeraunabuonafigliola,tranquilla,elasuagiornataeracosìoccupatache
nonavevatempodibadareadaltrochealsuolavoro.Dall'albaallaseraera
semprelàsottolafinestrellaalta,coltomboloingrembo,puntandoeripuntando
neiforidelletrinedegliesercitidispilli,collamaestriad'ungeneralechedirige
unamanovra.
Eraunabuonaoperaia.Lesignoresel'eranoraccomandatal'unaall'altraele
affidavanotrinedimoltoprezzo.Quellavorolefruttavaasufficienzaperisuoi
modestibisogni;maerafaticoso,difficile;edovevaeseguirlorapidamenteper
nonritenerealungoqueglioggettidivalore.Peraccontentaretuttelesue
pratiche,dovevalavoraredigiornoedisera,assiduamente,anchelafesta,
sempreconqueltombolosulleginocchia,sempresottoquellafinestrella,per
raccoglierequantapiùlucepotevasullatrinainriparazione.L'invernocen'era
pocadellalucelàdentro;maquandovenival'aprile,giùdalfinestrinocadeva
unastrisciachiara,rosseggiantenelleoremeridianech'eraunadelizia.Sovente
laTeresaalzavailcapodaltomboloerimanevacogliocchifissisuquelquadrato
turchinodicielochevedevatraversolafinestra,enepensavalavastità,e
l'infinitopaesechericopriva.EracomeunpaesaggiocheMichettiavessedipinto
perlei,edessacivedevatuttoilmondo,comeuninfermo,cheammirale
bellezzedellanaturainunamarinaappesaallaparetedicontroalsuoletto,e
s'imbarcasuquellenaviminuscole,etraversaglioceani,esfidapericoli
immaginarii.
—Sempremalinconico,signorBattista?—Avevadettolafanciullache,nella
serenitàconfidentede'suoivent'anni,sorridevaspessodelletristezze
incomprensibilidelvecchio.EdalloraBattistaleavevadettodellamacchinaper
l'ingrassamentomeccanicodeivolatili.
—Unabarbarie!Tenerequellebestiealbuiosenzamangiarenèbere;perchènon
sipotevadirmangiareilriceveretrevoltealgiornounnutrimentonellostomaco
senzaavernesentitoilgusto.
LaTeresaloascoltavastupefatta.«Sì;eracrudele.Poverebestie!Farle
vivacchiareaquelmodoprived'ariaediluce,toglierlorolalibertàdi
starnazzare,ed'appollaiarsi,condannarleanongustarmailedeliziedelgreppo,
contrariaretuttigliistintidellaloronatura!eperchè?Perilvantaggiodipochi
signoricheallorogreppotroverannounbocconcinopiùsaporito….Povere
bestie!Poverebestie!»
Elafanciulla,chepassavalavitarinchiusainquellastanzetta,collemaniegli
occhiforzatamenteintentisultombolo,s'intenerivasullasortecrudeledeipolli
prigionieri.
—Ècosìbellalalibertà!diceva.Ecorrereperlacampagnaverde…
—Comelaconoscelacampagna,leichenonescemaidaquestastanza?
domandòilcuoco.
—Cisonostataunavolta,quandoandavoascuolaadimparareilmestiere.La
maestra,pelsuoonomastico,cicondussetutteapranzareaSesto.Alloraneho
vistideipollifelici.C'eraunacovatadipulcinichebeccavapigolando
beatamentesopraunletamaio;edavevanol'ariasoddisfattaeghiottonacome
tantibimbiintornoallavetrinad'unconfettiere.
Continuòalavorareinsilenzio,sorridendoallesuememorie,poiriprese:
—Ètuttobelloperloroquandositrovanonelloroambienterustico.C'era
un'enormescrofa,disfattadallaeccessivapinguedine,chesonnecchiava
grugnendoaipiedidelletamaioalqualesiaddossava,collapanciastesae
tremolantecomeunavescicapienad'acquaounapellediolio.Edipulcini,
beccandoepigolando,sceserogiùl'unodopol'altrosuquellavastasuperficie
nerastra;epasseggiavanocomesopraunapiazza,cacciandoilbeccofraicrini,e
comunicandosiavicendaleloroimpressionicondeipipipipienidimeraviglia.
Cenefuunocheimpreseunviaggiod'esplorazioneneilabirintid'unorecchio;
malascrofa,sentendosisolleticata,diedeunoscossonechelofececadereaterra
contuttiisuoicompagni.Echepigolìoallora,chechiocciaredellamamma
spaurita,chebatterd'ali,chevociopertuttoilcortile!…
Smosseparecchispilli,intrecciòicapidifilofacendorisuonareifusi
innumerevolichesiurtavano,poi,sorridendosempreallesueimmaginiserene,
tornòadire:
—Com'èbellalacampagna!
—Eneppureogginonesce?domandòilcuoco.Sevedessechegiornata,che
sole!
—Che!Nonhotemponeppuredifarmilaminestra.Nonsoquandomipotrò
muovere;hounlavorostraordinario.Lesignorehannobisognodelletrineperle
bagnature;s'iovadoaspassochileprepara?Debbostarquituttoilgiornoetutta
laserachisafinquando;elamammapurehabisognochelavoriperdarleunpo'
diquattrini….
Ilcuocoridisceseallasuacucinapiùmalinconicodiprima,strascicandoancora
piùlentamentelecadenzedellasuacanzone:
«Senzagalletto,lamiagallina
Opoverina—comefarà….»
ElaTeresacontinuòadarmeggiarecoglispilliecoifusi.Trattotrattoalzavail
capoelospingevaindietrogirandolodadestraasinistraperisgranchirsiilcollo
indoloritodallungostarcurvo.Piùvoltesicopersegliocchiconunamano,eli
tennestrettiperriposarli.Poiripigliavaconmaggiorlenaillavoro;edintanto
ripensavalamiseriadiqueipolli:«Quantodovevanoessereinfelici!Certonon
cantavanopiùlàdentro;dovevanomoriredimalinconia.»
Sull'imbrunire,mentrelaTeresasicurvavacogliocchifinsultomboloper
profittaredell'ultimobarlumedigiorno,s'udìunavoced'uomo,giovaneedalta
checantava:
«Morettinadovevai?
VadoaMonzasultranvai.»
LaTeresastetteunmomentoasentire,poiposòiltombolo,salìinpiedisulla
sedia,es'affacciòalfinestrinochemettevasultetto.Guardòquelladistesa
sterminataditettiecomignoliegrondeegrondaieecupoledichiesee
campanili,epiùlontano,comeunafasciaverde,lecimedegliippocastanidei
bastioni;poil'azzurro,l'azzurrochiaro,infinito,comesedopoibastionicifosse
ilmare.Eleparvedivederelacampagnade'suoiricordi;leparved'esserlaggiù,
nonpiùbambinaconlamaestratrinaia,inun'osteriadiSesto,magiovinetta
innamoratadellalibertà,dell'ariapura,dellanaturabella,edicamminare,di
camminaresottoivialiverdi,sull'erbaumidaefresca.
«Morettinadovevai?
VadoaMonzasultranvai….»
ripetevaunpo'infalsettoquellavoceditenore.
ElaTeresapensavad'andareaMonzasultranvai,colsuovestitodafesta;equel
giovanechecantava,quelloounaltro,eralàsullapanchettadeltranvaiche
l'aspettava.Andavanoinsieme;luilaguardavanegliocchieleisisentiva
arrosire.Nonparlavano,maeranofelici,feliciinsilenzio,finchèscendevano
allastazione,sipigliavanoabraccetto,eviapelvialefingiùnelparco,dove
sedevanoaccanto,sull'erbaverde,sottoilcieloturchino…
Lebalzavailcuoredicommozione,lebrillavanogliocchiguardandonell'ombra
cheerascesatutt'intornosullacittà,eleipurecollavocetremantesimisea
cantare:
«Morettinadovevai?
VadoaMonzasultranvai
VadoaMonzasultranvai…»
Ilcuoco,chestavarigovernandogiùinfondoalcortilepressolafinestradella
cucina,alzòilcapoversoiltettochenonvedeva,edesclamòmalinconicamente:
—Com'èbellalagioventù!
UNACONFESSIONE
RACCONTO.
—Amartedì,disseMarco,stringendolungamentelamanodellasuasposae
guardandolafisso.
—Amartedì,risposelei,abbassandogliocchiefacendosirossacomeuna
fiamma.Eglisichinòelabaciòsullafronteilchesollevòunvocíodicommenti
giulividapartedellamamma,delleamiche,edivarisignori.Ma,nèMarconèla
Mariamostraronod'udirequeglischerzi.Perloronullaerapiùseriodel
sentimentocheliturbava.Sistrinserolamanodinuovoesisepararonoin
silenzio.
EranoallastazionediCamerlata.MarcosalìinconvogliopertornareaMilano.
Lasposacollasuamammaedalcuniconoscenti,montaronoinvariecarrozzelle
danolopertornareallavilla,traGradateePortichetto.
LenozzedeiduegiovanisidovevanocelebrareilmartedìprossimoaGradate,
ederaappuntolaseradelgiovedì,quattrogiorniprima,cheMarcosiseparava
perl'ultimavoltadallasuasposa.Avevapassataquasiunasettimanaallavilla
dellavedovaNardi,chestavaperdiventaresuasuocera,edinqueltempos'era
fattalarichiestaalMunicipio,s'eranopresentatelecartenecessarie,eMarcone
riportavalecopieaMilano,perriporlefraidocumentidifamiglia.
SalitonelvagoneguardòtraversolosteccatolaMariachesalivaincarrozza,
sveltaedelegante;nell'oscuritàdellaseranonvedevachelalineadellapersona
disegnatadalvestitochiaro.Mal'avevanelpensiero,nelcuore,negliocchi,egli
parevadidistinguereilvisolungoedelicato,lapellebianca,igrandiocchi
turchiniombreggiatidacigliascure,lafrontelargaebassa,edibeicapelli
biondichelefacevanointornounafrangiadiriccioli.
Nons'amavanod'unlungoamoredaromanzo,noneranocugininèamici
d'infanzia.UnconoscentecomuneavevadettoaMarco:
—DovrestisposarelasignorinaNardi.Nonèricca,mahaunatrentinadimille
lire,èsemplice,colta,gentile,timidacomeunabambinadinanziagliestranei,
mainfamigliaèallegra,schiettaecoraggiosa.Esopratuttoèbuona;
profondamentebuona.
—Nonlaconosco,avevarispostoMarco.
—Nonconosciquellabiondaaltaesottilecheincontriamospesso,quandosiamo
aComo,sullastradadiCamerlataincompagniadiunasignoramatura,cheèsua
madre?
EralamammadiMarcocheprendevapartealdiscorsoperrichiamarglialla
mentelagiovinetta.Suofiglioavevaventicinqueannipassati;elladesiderava
chesiammogliasse,edosservavalefanciullecheincontrava,percercareuna
nuora.Quellaleeraandataagenio;eraanch'essa,comeMarco,figliaunica
d'unavedova;l'analogiadellasituazionepotevaessereunacausad'amicizia,un
vincolofraleduemamme.
Marcosiricordòinfattiquellagiovinetta.L'avevaosservatapoco;gliera
sembrataunabambina.Madopoqueldiscorsocipensò,selarichiamòalla
mente,bella,ingenuanellasuagioventùimmacolata,eprovòunturbamentoal
pensarechequellafanciullettacandidaladarebberoalui,chepotrebbeessere
sua,vivereconluinellapiùstrettaintimità.
Ilgiornodopogliriescid'incontrarlacheuscivadicasacollamadre;laseguìda
lontano,inebriandosiall'ideadipossederequellabellafigurinabionda,chegli
altriosavanoappenaguardare,dinnanziallaqualesidovevanostudiaredelle
perifrasipervelareidiscorsimenochepuri,edevitareogniparolaardita.La
videfarsirossarossanelsalutareunsignorecheavevainchinatasuamadre,e
pensòchequelrossoreverginaleeglipotrebbe,forsetrapoco,baciarlo.
LasignoraBellazioincaricòl'amico,dacuieravenutalaprimaproposta,difare
ladomandadimatrimonio;lesignoreNardimadreefigliaconoscevanoMarco
dipersona,elaMariasifecemoltorossaquandosuamadreledomandòcomelo
trovasse.
Ilportatoredell'imbasciatafuincaricatod'invitareisignoriBellazioapassare
unagiornataallavillaNardipressoGradate;eMarcoviandòagitatissimo,
turbatodamillecuriosità,impazienze,paure.Eragiàinnamorato,equando
ripartìlaseraperMilano,nonsoloerafidanzato,maeracertod'essereamato
dallaMaria.
Eranopassateseisettimanesoltanto,eMarcotornavaun'altravoltaaMilano
solo;maeral'ultima.FraquattrogiornidovevaandareaGradate,prendersila
suabellasposa,epartireconleiperunluogoqualsiasi;luisoloconleisola.
Quell'amorediduemesierapiùcaldocheunamored'infanzia,cheunapassione
contrastatadaanni.Serbavanotuttalalorofreschezzad'impressioni,non
avevanoesauritalagioiadivedersi,diparlarsi,distudiarsi;sipromettevano
ancoraunmondodiscoperteedirivelazioninellaconoscenzapiùintima.C'era
nelcuorediMarcolacommozioneprofondadichiaspettaunagioiasicura.Non
siimpazientava.Sideliziavadipensareaquelbrevepassato;disentirelasua
tenerezza,difigurarsiquelladileiricordandoneleparole,glisguardi,irossori;e
dipregustarelafelicitàchesieraassicurata.Eraunacommozionechelofaceva
piangere,maancheilpiangeregliriescivadolce.
ArrivòaMilanotardi.Suamadreeragiàaletto.S'affaccendavatuttoilgiorno
fuoridicasa,nelnuovoalloggiocheavevanoappigionato,perapparecchiareil
quartierinodeglisposi,accantoalquales'erariservatetrestanzettepersè;e
quandorientravanellacasachestavaperabbandonare,eratantostancache
andavasubitoadormire.
Marcoinveceeratroppoeccitatoquellaseraperaversonno.Aprìlacassetta
dellascrivanianellaqualedovevariporreidocumentidifamigliacheaveva
riportati.Poselasuafededibattesimoinunabustaconquellede'suoifratellie
d'unasorella.Eranostatiquattro,edorasitrovavasolo.
Miseunsospiro,chepassòcomeunsoffiolievesulgiubilodelsuocuore,poi
preseunasecondabusta,sullaqualeerascrittodimanodisuamadre:«Fedi
mortuarie.»
Anchelàcen'eranoparecchie,tuttepiegateinsiemel'unanell'altraperordinedi
data.Marcoaperseilpiegoesiposealeggerle:«AlbertoBellazio;mortoil20
gennaio1873,natoil2febbraio1847.»
—Avevaventiseianni,poveroAlberto,pensòMarco.Oraneavrebbeventotto,
sarebbegiàammogliato;avevaun'amored'infanziacollasignorinaMontani….E
sifiguròquellagraziosadonninagiovaneallesuenozze;invecedapartesuanon
c'eranoaltriparentichesuamadredainvitare.
Misedapartequellafede,eguardòl'altrachestavasotto:
«ElenaBellazio,maritataVilla,mortail4luglio1871,natail10agosto1845.»
—Ancheleiavevaventisetteanni,edhalasciatiqueiduebambinitantogracili,
cheilpadredovetteandareastabilirsiinrivierapertenerlivivicoll'ariaecoi
bagnidimare.
LagioiadiMarcoeraoffuscata.Ilpensierodiqueicarimorticheglilasciavano
tantovuotointorno,diqueinipotinilacuivitaeratantoincerta,lorattristava.
C'eraancoraunafededatogliereprimadimettereapostoquelladelpadre.
«VittorioBellaziomortoil30settembre1868,natoil2agosto1843.»
Aventiquattroanninonancoracompiti.Simorivatuttitantogiovaninellasua
famiglia!Poveramamma!Diquattrofiglineavevagiàsepoltitre.Ederastata
solaasopportarequegliimmensidolori.Ilmaritol'avevaperdutodatantianni,
quandoifiglieranoancorapiccini.Marcononl'avevaneppureconosciuto.Era
natodapochesettimane,quandoilpadreeramorto,doposeiannidimatrimonio.
Seianni,poveramamma,epoiventicinquedisolitudine.Enons'erarimaritata,
nonavevaamatopiù.Tuttiquegliannidigioventùliavevaconsacratiaisuoi
figli…
Marcorimanevaintentosuquellacarta,colcapofralemani,fantasticandotutto
quelpassatotriste,quelledatefunebricheavevanofunestatalasuafamiglia;e
nonpotevascacciarsidalpensieroquell'età:ventisetteanni.Tuttieranomorti
primadicompireiventotto.Eluineavevaquasiventisei.
Seancheluiavessedovutomorirefraunanno,frapochimesi!Elasciarelasua
sposavedova,cosìgiovinetta…Emagariconunbambino;unbambinogracile,
malaticcio,comeifiglidellapoveraElena…Econdannarlaadunavita
d'abnegazioneesenz'amorecomequelladellasuamamma!..OhDioDio!Ma
perchèmorivanotutti.aquell'età?Chemaledizioneliperseguitava?
Luierasemprestatoassenteinquellecircostanze.Avevapassatiseianniin
Isvizzera;iparticolaridellemalattiechegliavevanoportativiatrefratellili
ignorava.Madovevaessereunasoiaidenticamalattia;unatristeereditàdi
famiglia.
Impaziente,nervoso,frugòancorafralecarte,etiròfuoriledichiarazioni
mortuariedelmedico,dellequalisuamadreavevaserbatelecopie.
«Tisipolmonare.Tubercolosi.Tisigaloppante…»
Marcos'erafattopallidissimo,finolelabbraeranobianche.Tremavatutto,aveva
lemanidiaccie,eduninfinitoabbattimentoloinvadevacomesestesseper
morire.
—Latisinonperdona.Iopuredovròandarmenecomeimieifratelli.Questo
pensierosiformulònelcervellodiMarcocomeunaveritàaccertata,
indiscutibile.Gliparevaimpossibiledinonaverlosaputoprima.Eraaltoe
sottile;eramagroanzi.Eccoperchèsuamadrenongliavevamaivolutoparlare
dellemalattiede'suoipoverimorti.
Glidicevachequeldiscorsolarattristavatroppo.Mainvece,erapernon
impensierirlui,chelosfuggiva.Esuopadrepureeramortoprimadeiventotto
anni,d'unamalattiadilanguore,dicevalavedova.Dovevaesserelostessomale
chesierariprodottoneifigli.Marcoesaminòledichiarazionimedicheche
rimanevano,spiegazzandolecarteconmanofebbrile.Ancheilpadreeramorto
ditisipolmonare.
Marcoripensòibambinidisuasorellapallidiebiondi,collemaninelungheola
vocinaesile.—Cosìsaràtuttalanostragenerazione.Lamia,perchèqueibambini
nonvivrannotantodaprocrearealtriinfelici…
TuttiisogniridenticheavevaportatidaGradateeranodileguati;parevachegli
avesserostesodinanziunvelonerofitto.
Vedevasèstessodebole,stesoinunapoltrona,elasuabellasposadimagrita,
curvasullacullad'unbimbomoribondo,inunacasamalinconica…
Piangevaunpiantosilenzioso,desolato;piangevalasuasaluteperduta,lesue
speranzemorte,ilsuoamore…
—DovròconfessartuttoallaMariaedasuamadre.Nonvoglioingannarle.In
coscienzanonpotreifarlo.Seaccettadidividerelamiavitadisventura…
Quellascenatristetornòapassarglidinnanzialpensiero;elaMariaeravestitaa
bruno,edilbimbomoriva…
—Seaccetta?Masoniochenondebboaccettareilsuosacrificio.Sonioche
debborinunciareasacrificareunapoveragiovane,ametterealmondodeibimbi
malati,adeternareladisgraziachepesasullamiafamiglia…
Sonòiltoccodopomezzanotte.Allametàdisettembrelenottatecomincianoad
esserefredde.Marcosentìunbrividopercorrerglilereni,edunimpetoditosse
gliscosseunmomentoilpetto.Crollòilcapo,comeperdire:«Ecco,sono
andato.»
Poipreseunfogliodicartaesimiseascrivere.Lapennascorreva,scorreva
nervosamente,lerighesicoprivanocongranderapidità,edintantoisinghiozzi
loscotevanotutto,etrattotrattoqualchelagrimacadevasulfoglio.Siasciugava
gliocchiperchènoncivedevapiù,etiravaviaascrivere,ascrivere.Eraun
addiodisperato,tragico,allasuasposa.Nondovevavederlapiù,edesserforte.
Lasuacoscienzaglielocomandava;volevaobbedirecoraggiosamente,pelbene
dilei.Poicominciavaadirglienelaragione.Esifermavaapiangeresuquelle
mortiimmature,suquelletombe,es'inteneriva,es'abbandonavaaricordarei
suoisognidifelicitàsvanitipersempre,afaregrandiprotested'amoreedi
devozionemalgradotutto,finoallamorte,allasuamortesolitaria…
Traversoivetrichiusidellafinestrasivedevagiàilbiancodell'albachenon
parevaancoraluce,eMarcononavevafinitodiscrivere,epiangevasempre.
Continuòadaccumularelepagine,triste,desolato,edognivoltachelabrezza
mattutina,glidavaunbrivido,provavacomeilterroredellamorte.
Quando,piùtardi,entrònellacameradellasuamamma,lapoveradonnafu
impaurita,tantoerapallidoinviso,cogliocchicerchiatieprofondamentemesti.
—Checosatiaccade,Marco?Percarità!gridòbalzandogliincontro.
Eglisilasciòandarecomemortosopraunasedia,ecedetteancoraadunimpeto
dipianto.Poi,facendosiforza,vergognosodiquell'attodidebolezza,siasciugò
gliocchi,cercòdirinfrancarelavoce,edisse:
—Nonènulla,mamma;nonistòmaleperora;soltanto,sentounasensazionedi
freddoinmezzoallescapole,edhounpo'ditosse…
Lamammasifecebiancabianca,edun'espressionediinesprimibileangosciale
alteròilvolto.Avevauditetantevoltequelleparole!
—Madaquandohailatosse?domandòtuttatremante.Daquandotièvenuto
questomale?
—Chilosa?Èilnostromaledifamiglia;neportiamoilgermenascendo…Ma
questononimporta,soggiunseMarcosedendoaccantoallasignoraBellazio,che
aqueldiscorsoeracadutasullasediainunaprofondadesolazione.Nonimporta
ch'iovivaqualcheannopiùomeno.Quellochemiaffliggeèdinonaverci
pensato,avantidicontrarreun'impegnocollaMaria…Iononhodirittodi
prendermogliepertrasmettereaifigliladisgraziachehacolpitituttinoi…
Eledisselasuarisoluzione,tornandoacommuoversi.
—Staremofranoi,mamma.Miassisteraitucomehaiassistitiglialtri,edalmeno
nonavremorimorsi…
Lepreghiere,lepersuasionidellamadrenonvalseroanulla;eracosìconvintodi
dovermorirechesisentivagiàstaccatodatutto;studiavainsèisintomidel
male,evedevacoll'immaginazioneilquadrodellasuafine.
TuttoquellochelasignoraBellaziopotèottenerefuchenonprendesseuna
risoluzioneprimad'averparlatocolmedico.
LeinonpotevacrederecheMarcofossemalato.
—Seisemprestatoforte,andavaripetendo.Èlaprimavoltachedicid'averla
tosse.Epoi,nonrassomiglianessunode'tuoifratelli,nèalbabbo,poveretto.
Rassomigliamechesonorobusta.Mache!Mache!Tunonhainulla…
Iltempoincalzava.Sichiamòilmedicoilgiornostesso;ildottorAndreoni,un
vecchiocheavevaassistitituttiifigliedilmaritodellasignoraBellazio.Egli
feceunalungaoscultazione,esaminòilgiovaneminutamente,esimostrò
soddisfattodelsuostato.
—Nonsolononhalamenomalesioneaipolmoni,disse,manonhanessuna
disposizioneadaverne.Haunbeltoraceampio,el'apparecchiorespiratorionon
potrebbeesseremegliocostituito.Staidibuonanimo,figliolo.Potraimoriredi
qualsiasimale,perchètuttisimuore,manonmorraiditisi.
LasignoraBellaziopiangevadigioiaaquelleparole.EMarcopureparve
rassicurato.Soltantodissecheavevaricevutounascossa,che,qualunquene
fosselacausa,pelmomentononsisentivabene.Esenzamandarequellalettera
disperatacheavevascritta,volleadognicostochesidifferisserolenozzeper
qualchetempo,finchèeglinonsisentissecompletamenteristabilitoinsalute.
LasignoraBellazioandòinpersonaaGradateilgiornostessoperevitarechesi
facesserogliultimiapparecchi;esposelecircostanzecheavevanoinquietatapel
momentolacoscienzadelicatadiMarco,edottennedallasignoraNardi,non
solounafacileadesione,maunavivissimaapprovazioneperquellamisuradi
prudenza,chemiravaanonesporresuafigliaadunmatrimoniodisgraziato.Le
duevedovesisepararonoamichevolmente:
—Iragazzisonogiovani,conclusero;quandoMarcosaràguarito,sela
Mariasaràancoralibera,siriuniranno.
IncasaBellaziosiripreselasolitavita.Dacircaunanno,Marcoavevaottenuto
ilpostodidirettoremeccanicoinunagrandeofficina.Passatiqueigiornidi
turbamento,ricominciòaduscireilmattinope'suoilavori,edapassarela
giornatafuori.Erataciturno,equestofacevameravigliaperchèavevaun
caratterenaturalmenteserenoedespansivo.Masuamadreattribuìquella
malinconiaall'allontanamentodellasposa,allesperanzecheavevalasciate
svanire,enonglieneparlò.Allafinedisettembremadreefiglioandaronoad
abitareilnuovoalloggiopreparatoperglisposi;malasposanonc'era,e
l'inaugurazionedelquartierinoelegantefututt'altrochefestosa.Lacamera
nuzialerimasechiusa,eMarcosifecemettereunlettonellostudio,unastanzetta
piccoladovestavarinchiusotutteleorechenoneranoreclamatedallesue
occupazionifuoridicasa,assortoinlungheletture.
Suamadreavrebbepreferitodipassarelaseraincompagnia,odivederloandar
fuoriedivertirsi;maeglirispondevasempre:
—Questaseranonhovogliadiparlare;preferiscoleggereunpoco;saràper
domani,mamma.Maildomanidistarallegroedidivertirsinonvenivamai.
—Nontisentibene?domandavaspessosuamadre.Maeglilarassicurava:era
soltantounpo'stanco…Eleiconfidavachecolcarnevaletornerebbeallegro,e
siriprenderebberolerelazionicollesignoreNardi.
L'ottobrepassòuggiosoaquelmodo.Neppurel'oradelpiccolopranzodi
famiglia,chealtrevolteeratantoanimatadalleciarlediMarco,dallesue
dimostrazioniaffettuoseversolamamma,dallelorodiscussionisullamusica,
sull'esposizionediBrera,sullemode,sullenuovepubblicazioni,oraera
silenziosaetriste.Marcomangiavapocoedistrattamente,edappenaaveva
finito,pigliavaungiornaleounlibroperaspettareilcaffè,poiseneandavanella
suacamera.
QualchevoltalasignoraBellaziolopregavadiaccompagnarlaateatro.«Al
Manzonic'eralacompagniaPietribonichedavaunanuovacommediadiFerrari.
AlDalVermec'eral'operasemiseriaconartistibuoni…»Marcononsifaceva
pregare;marimanevatuttalaseratainfondoalpalco,senzaprestarelamenoma
attenzioneallospettacolo.
InnovembreildottorAndreoni,cheandavaqualchevoltaapassarelaseracolla
signoraBellazio,ledisse:
—Checos'haMarco?Questamanel'hoincontrato;eraunpo'abbattuto,eserio
serio.Hainmenteancoraquellamalinconiadellatisi?
—No,risposelamadre.Dicechenoncipensapiù;madicertohacambiato
caratteredopochehamandatoamonteilmatrimonio.
—Cerchidiravvicinarloallasposa.Dacchèèrassicuratosullasuasalute,nonc'è
piùragionecherinuncia'suoidisegni.L'amoredellasposa,ilcambiamentodi
vita,l'orgasmodellenozze,glifarannodelbene.Nonmipiacequellatristezza.
LasignoraBellazioneparlòalfiglio:
—Oracheseipersuasodinonessereammalato,perchènonvaiafareunavisita
allesignoreNardichesonotornateincittà?
—Nonmipareilcaso,risposeMarco.Dacchèabbiamorottoilmatrimonio…
—Rimandatosoltanto,atempoindeterminato;efranoinonc'èstatonessun
dissapore.Temeviperlatuasalute,haipresotempoariflettere.Orastaibene,la
tuaaffezioneèsemprelastessaperlaMaria,mifiguro.Ènaturalecheturitorni
alei.
—Èancoratroppopresto,disseMarco.Epoi,nonsisacheimpressioneabbia
fattosullaMariailmiodistacco.Preferiscoincontrarlainsocietà,vedereprima
comesicontiene,sesimostrarisentita,sehacambiatopensiero…
MainsocietàMarcononciandava.Dicevasemprecheerastanco,cheavevada
scrivere,edifferivadivoltainvolta.Sifacevasemprepiùmisantropo.
Ildicembrefumoltorigido.Cifuronodellegrandinevicatecherendevanole
contradequasiimpraticabili.Andandoall'officina,doveperlafinedell'annosi
dovevanofaredelleriformeedegliingrandimenti,Marcosiprese
un'infreddatura,cheloobbligòastarequalchegiornoaletto.LasignoraBellazio
fecesubitochiamareilmedico,equandoquestientròincamera,Marcodisse:
—Cisiamo,dottore;oracomincialatosse.
—Edomanifinirà,risposeilmedicoridendo;poi,dopoaverlovisitato,
soggiunse:
—Tiseibuscataunabronchite;leggera,machetifaràstarealettounasettimana.
Marcosorriseconariaincredula,enonrispose.
Dopocinqueoseigiornisialzò,masemprepiùtriste.IldottorAndreonilo
trovòsedutoinunapoltronacollemanipendenti,ilcapochino,un'ariada
vittimarassegnata,comesefossestatoinfermotuttalavita.Gliapplicòil
termometrosottol'ascella,loesaminò,poidisse:
—Seiguarito;abbitiunpo'dicuraperalcunigiorniancora,enonc'èaltro.Sta
dibuonanimo.
—Sì,sì,sonoguarito;ripetèMarcocolsolitopiglioincredulo.
—Perchèlodiciaquelmodo?Cosatisenti?
—Nullamisento.Stobenissimo.Fraseimesistaròanchemeglio.Nonvede
comeingrasso?Emostròlesuemani,cheinfatti,daqualchetempo,erano
smagrite,comotuttalasuapersona.
—Sfido!Senonmangi…
—Simangiaasecondadell'appetitochesiha,esihaappetitoasecondadella
salute.
—Malasalute,miocaro,dipendeanchemoltodalledisposizionid'animoincui
viviamo.Tu,daunpezzoinqua,tidaiallavitasolitaria,allamalinconia.Se
credichequestoregimetigiovi…
—Carodottore;iononsonopiùpaurosod'unaltro.Lamortenonmispaventa;
maammetteràchelaprospettivadifinirecomeimieipoverifratelli,dilasciar
quilamammasola,dopoaverlestraziatoilcuoreconunalungamalattia,nonè
fattapermettermidibuonumore.
—Madovelavediquestaprospettiva?domandòilmedico;t'assicurochesei
forte,chestaibenissimo.
Marcomostròparecchitrattatidimedicinacheavevasullascrivania,echeda
qualchetempoeranodiventatiisuoilibriprediletti,edisse:
—Questisonopiùsinceridilei,dottore;midiconolaveritàcheleivorrebbe
nascondermi,emifannobene,perchèmipreparanoall'avvenirechemiaspetta.
Ildottoresitrattennealungoadiscorrereconlui;gliesposeminutamenteilsuo
statodisalute,lasuacostituzione,qualiglirisultavanodalleripetutevisite,
precisamentecomeavrebbefattoconuncollegachiamatoinconsulto.Ma
Marcoglirispondevacollasolitaragionedelmaleereditario.Quell'ideaglisiera
fittainmenteconunaforzaspaventosa,egl'impedivadiapprezzarequalsiasi
argomentoincontrario.
Igiornipassarono,venneilgennaio,cominciaronolefestedelcarnevale,e
Marcocontinuavaastareincasacomeunconvalescente.Quandoglidicevanodi
uscirerispondevachefacevafreddo,cheiltempoeraumido,erimanevaper
lungheoreimmobilenellapoltrona,eguardavafuoridallafinestraconcerti
occhidamoribondochesalutalaluce,chefacevaveramentepietà.
Ilmedicocominciòamettersiinpensieroseriamente.
—Sevaidiquestopasso,tiammaleraidavvero,glidiceva.
Matuttoerainutile,eMarcodimagravavisibilmente.
SulfinirdigennaioildottorAndreonipreseapartelasignora
Bellazioeledisse:
—Miacarasignora,bisognaassolutamentechequelragazzocambimododi
vivere,senonvuoleammalarsi.Sonoquattromesichesistacrucciandocon
un'ideapenosa;èdimagrato,equellamalinconiapotrebbeprocurargliilmale
cheteme.
—Macosapossofare?domandavalapoveradonnapiangendo;hotentatoogni
mezzo,glihopropostodiviaggiare,hoinvitatiisuoiamici,l'hoobbligatoad
accompagnarmifuori;ma,conchicchessiaedovunque,lasuatristezzanonlo
abbandonamai.Cosapossofare,mioDio?
—Cerchidipersuaderlochenonhanessunmale,chenonhadisposizionealla
tisi;nonc'èaltro.Infattinoncihadisposizione,glieloassicuroioincoscienza.
Dopounlungocolloquiocolmedico,chepassòunapartedellaserataconlei,la
signoraBellazioentròdaMarco,pallidaedabbattuta,cogliocchiancorarossi,
edungranpesosulcuore.Eraunascenadesolante.Avereinsèlacertezzacheil
suoultimofiglioerasano,cheavrebbepotutovivere,evederlospegnersi
volontariamenteperunpensieroostinato,vederloandareincontroallamorte
straziantede'suoipoverifratelli,eraunatortura,perquellamadregiàtanto
sventurata.
Eppureinquelmomentoeraevidentecheun'altraagitazionelaturbava.Lottava
consèstessa.Sentivad'avereundoveredacompiere,enonneavevalaforza.
Unmomentos'accostòalfiglio,esusurrò:«Senti,Marco;»poilemancòil
coraggiodiproseguire;unatimidezzainvincibilelestrozzavaleparoleingola.
Quellochedovevadireeratroppodifficile.
Sull'imbrunire,rinfrancatadallapenombrachelaavvolgevacomeinunvelo,
cominciò:
—Senti,Marco;debbodirtiunacosa…
Maquand'eglilealzòinvisoisuoiocchioniindifferenticonun'aspettazione
senzainteressamento,siintimidìun'altravolta,esoggiunsefremendo:
—No;nonposso.Visonodelleconfessionidifficili;troppodifficili,peruna
poveradonna.
Andòfinsull'uscioperritirarsinellasuacamera,poitornòindietro,nervosa,
eccitata,edesclamò:
—Etuttavianonpossolasciartipassarlanottecosì.Da'retta,tunonseimalato,
nonpuoiesserlo;capiscichenonpuoiesserlo;capiscichenonpuoi?Chesonoio
chetelodico?
—Tunesaidimolto,risposeMarco,colsuosorrisorassegnato.Lodicioggi
perchèl'avraiuditodalmedico.Masenonèoggisaràdomani.Quandosièdi
quelceppo….
—Masenonseidiquelceppo!gridòlapoveradonna,nascondendosiilvoltofra
lemaniescoppiandoinsinghiozzi.
—Mamma!…esclamòMarcobalzandoinpiedi.
Malavideinunaconvulsionedipianto,avvilita,vergognosa,enonosòdiraltro.
Ellarimaseunmomento,forseaspettandounainterrogazioneconciliantesulla
colpacheconfessava,poiuscìsemprepiangendoesenzascoprirsiilvolto.
Marcononebbeilcoraggioditrattenerla.Provavaun'ignotasensazionedi
vergognacomeseilcolpevolefossestatolui.Aduntrattosisentìtravoltoin
tutt'altroordinedisentimentied'idee.Ilgermedelmaledifamiglianonc'era;
nonpotèpensarcipiù.Masentìun'ontapesargliaddosso,comeunnemicoda
combattere,etuttoilsuosanguesimisearibollirglinellevene.Noneradebole,
noneramalato,edavevaunavveniredinanziasè.Sentìdidoveragire,edil
primopensierocheglisiaffacciòallamentefupersuamadre.
L'avevavistapiangeredivergogna,enesentivaunagrandepietà.Avrebbe
volutoandareadabbracciarla,adirlechecomprendevaquantaabnegazione
dovevaesserlecostatalarivelazionediquelsegreto;chequell'attodilealtà
espiavamolto;chel'amavasempre,chevolevaperdonarle.Pensavadellescuse
perlei;lasuagioventù,l'infermitàdelmarito,forseunmatrimoniocontratto
senzaamore;maalmomentod'avviarsiglimancòilcoraggio.
Dacchèeraalmondo,eraavvezzoatrattarlacontantorispetto,cheglisarebbe
sembratod'insultarlafacendoallusioneaquantoleiavevaconfessato.Eraun
argomentodicuinonerapossibileparlarefraloro.Nonavrebbeosatoneppure